giovedì 9 luglio 2009

LA VENERE LESA DI MARILYN MONROE




  La mitologia di Afrodite, divinità d’origine orientale, si fonde presto con quella di un’antica dea italica, l’ALMA VENUS dei latini. Tre erano in Roma i santuari di Venere: presso il Circo Massimo, ai piedi dell’Aventino, sorgeva il tempio di Venere Murcia o Murtea che addolcisce la vita dell’uomo e ne asseconda le voglie, ma anche dea del mirto, simbolo di amore casto; nell’area dove la Cloaca Maxima entrava nel Foro, il tempio dedicato a Venere Cloacina a ricordo della pace tra Romani e Sabini dopo il famoso ratto delle donne sabine; e infine, in un luogo ignoto, l’edificio sacro a Venere Libitina, divinità del piacere (libet) ma anche della morte, per l’associazione che da sempre la psiche umana fa tra amore e morte. S’aggiunse poi il culto di VENUS VICTRIX (vincitrice) onorata in un tempio sul Campidoglio e più tardi quello di VENUS GENITRIX (genitrice), venerata da Giulio Cesare, che da lei faceva discendere la propria famiglia tramite l’eroe troiano Enea, e celebrata dal poeta latino Lucrezio nell’invocazione che apre il DE RERUM NATURA:

“Aeneadum genetrix,hominum divomque voluptas, alma Venus, caeli subter labentia signa quae mare navigerum, quae terras frugiferentis concelebras, per te quondam genus omne animantum concipitur visitque exortum lumina solis:
te, dea, te fugiunt venti, te nubila caeli
adventumque tuum, tibi suavis daedala tellus
summittit flores, tibi rident aequora ponti
placatumque nitet diffuso lumine caelum…”

 

Madre della stirpe di Enea, che il desiderio susciti
negli uomini e negli dei, alma Venere,
tu che rendi navigabile il mare con celesti segni,
e rechi alla terra abbondanti messi,
tu che causi la vita d’ogni essere animato
che nascendo si rallegra dei raggi del sole:
te, dea, fuggono i venti,
dileguano le nubi del cielo al tuo apparire,
per te la terra lucente fa spuntare fiori,
per te la distesa del mare sorride
e brilla di luce splendente il cielo sereno…” (trad. mia)


 I significati generali della Venere astrologica sembrano dunque ormai delinearsi nelle principali caratteristiche di Venere-Afrodite. La dea configura genericamente in astrologia i valori della vitalità e della cosiddetta solarità di una persona, le sue eventuali doti di fascino, bellezza, capacità d’amare, maternità, paternità, fecondità, dolcezza, tenerezza ed una carriera tendenzialmente votata all’arte, alla musica e alla danza (ma anche alle “minori” professioni di ostretica, estetista, parrucchiera, commerciante di abbigliamento intimo e così via). In omaggio a Venus Victrix (Venere vittoriosa) il pianeta è anche considerato simbolo di FORTUNA MINOR in rapporto alla FORTUNA MAIOR, per l’astrologo, a quanto pare, dispensata da Giove e di cui parleremo più avanti. Naturalmente purché non si tratti di una VENERE LESA, come gli astrologi definiscono l’infelice posizione di Venere in un tema di nascita, perché in tal caso tutte le qualità positive del pianeta si mutano come per magia nel loro contrario, e la grande capacità di amare diventa frigidità, gelosia e possesso, o intrigo di cortigiana, la vitalità si volge in malattie frequenti, la solarità in tetraggine o pratiche segrete di magia, la fortuna nelle piccole cose della vita in sfortuna ecc… Un esempio letterario al riguardo lo fornisce un romanzo di Paolo Maurensig che per l’appunto s’intitola VENERE LESA, edito da Mondadori alcuni anni fa. Nel risvolto di copertina del romanzo si trova scritto tra l’altro:

 




 “Questo amore che si nutre del possesso come della sottrazione, dell’attaccamento come della rivalsa, trova il suo simbolo in una figura dell’astrologia, quella Venere LESA cioè incrinata, afflitta, ferita, che allude a un’ansia immedicabile, all’impossibilità della durata, a un gioco straziante che di eterno ha solo le regole che la governano".


L’autore del romanzo premette poi alla narrazione una citazione di J. Péladan che bene esemplifica la condizione per eccellenza di una Venere FORTE (così l’astrologo definisce un pianeta presente in un oroscopo, in positivo o in negativo, per la molteplicità degli aspetti e/o la sua particolare presenza in determinati e significativi luoghi del tema di nascita) e LESA in un tema femminile:

 “La sua sfrontatezza viene immediatamente rivelata, a meno che non sia nata nell’ambito di un’alta classe sociale e che l’educazione non l’abbia fornita di una potente capacità di dissimulazione. La si incontra a tutte le gradazioni della galanteria professionale che è il suo vero destino. Cortigiana per vocazione, sa risvegliare i sensi e identificarsi in essi con un’arte prodigiosa. Ella chiama il fango che si nasconde nell’uomo e l’incatena attraverso un sapiente uso della lussuria. È lei che si ama fino ad uccidersi e che si disprezza fino all’omicidio…”


 Farò ora solo qualche esempio pratico d’interpretazione. Quando, in un tema zodiacale, Venere non sia in esilio o in caduta (nei segni dello Scorpione, di Ariete e Vergine, né in una casa astrologica decisamente sfavorevole, cioè Ascendente, Sesta e Ottava casa) e si trovi congiunta al Sole, e la Luna nell’oroscopo non sia decisamente ostile, si può ragionevolmente argomentare da parte dell’interprete che il soggetto avrà vita lunga. D’altra parte, la presenza di Venere in Scorpione o nella Ottava casa, induce a far pensare a forti appetiti sessuali ancorché distorti (naturalmente anche in funzione di altri aspetti), come pure Venere Ascendente o nel segno dell’Ariete, fa pensare al fascino del nativo. Esemplare per quest’ultimo riguardo il cielo di nascita di Marylin Monroe.








  La famosa attrice – vero e proprio mito di bellezza femminile anche ai nostri giorni – nasce a Los Angeles alle 9.30 del 1 Giugno 1926, con Venere agli ultimi gradi di Ariete, in Nona casa, posizione questa non sfavorevole e addirittura stimolante per trovarsi in analogia col segno di FUOCO TERZO del Sagittario. Venere, inoltre, è congiunta al Mediocielo in Toro dove il pianeta ha il suo domicilio, il che rafforza ulteriormente il fascino della donna e rende comprensibile per l’astrologo anche la sua fortunata carriera di attrice (Com’è noto, infatti, il luogo privilegiato dall’interprete per osservare lavoro, carriera ed eventuale successo è appunto la Decima casa di nascita o Mediocielo). 



  Tuttavia, la non felice posizione della Luna (opposta a Nettuno, quadrata a Saturno ecc…) nonché la dominante Marte-Plutone, Nettuno Ascendente e altre configurazioni planetarie rendono probabile anche e purtroppo la brevità della vita di Marylin e le tristi modalità della sua fine.





  Il grafico astrologico di Venere-Afrodite, formato di un cerchio che sovrasta una croce, sul piano meramente figurativo fa pensare ad uno specchio e/o ad una chiave T. È lo specchio con cui la dea rimira la propria bellezza e si compiace di sé. “Chi è la più bella del reame?”. Quale la dea che a buon diritto può fregiarsi del titolo di regina dell’Olimpo? Di sicuro è lei, che si vide assegnare da Paride la mela d’oro della più bella fra le dee.


 Com’è noto, nella mitologia greca, i miti sono tutti collegati tra loro. La mela, seconda per fama solo a quella che il serpente offre ad Eva nell’Eden, colta dal giardino delle Esperidi (e a questo punto si dovrebbe parlare della dodicesima e ultima fatica di Ercole), fu gettata al banchetto nuziale di Peleo e Teti da Eris, dea della discordia e sorella del dio della guerra (Marte) per vendicarsi di non essere stata invitata alle nozze. Eris accompagnò il lancio con la dichiarazione che dovesse essere assegnata alla più bella tra tutte le dee convenute al banchetto. Il risultato fu l’immediata contesa fra: Era-Giunone, Atena-Minerva ed Afrodite-Venere. Arbitro del giudizio fu designato il troiano Paride che assegnò il pomo a Venere. Scelta che avrebbe provocato più tardi la guerra di Troia, per la ricompensa accordatagli dalla dea che lo premiò con l’amore di Elena, considerata la donna più bella dell’epoca sua, moglie di Menelao e cognata del re greco Agamennone.


 Significati astrologici collegati al glifo dello specchio di Venere si trovano nei due domicili del pianeta e cioè la terra prima del Toro e l’aria seconda di Bilancia, ma anche una Venere dominante nel tema di nascita rimanda agli stessi significati. 

 Per DOMINANTE s’intende in astrologia quell’elemento (pianeta, casa o segno) particolarmente forte nell’oroscopo, come per esempio può esserlo un pianeta che posto in una casa angolare, e particolarmente al Medio Cielo o all’Ascendente, intrattenga rapporti (con aspetti più o meno benefici) con tutti gli altri pianeti o con la maggior parte di essi. I significati sono quelli del fascino, della socievolezza, della buona fortuna, dell’amabilità, del talento artistico, del buon eloquio etc… in positivo (qualora cioè non sia collocata in posizione disarmonica con gli altri pianeti), ma anche: narcisismo, pigrizia, futilità, infedeltà, lussuria, dilapidazione di beni o denaro etc… in negativo.


 Quanto all’altra immagine della chiave, non c’è dubbio trattarsi della “chiave di vita” dell’immortalità, perché dall’amore che Venere rappresenta nasce e si riproduce di continuo la vita nel nostro universo.


 Se guardiamo poi ai significati che hanno ispirato la costruzione del glifo di Venere, notiamo subito che il cerchio che sovrasta la croce (impugnatura dello specchio, ma anche simbolo del quaternario, dei quattro elementi: fuoco-aria-acqua-terra, del sesso femminile, tratto orizzontale, e di quello maschile, tratto verticale) può rappresentare il Sole cioè lo spirito che sovrasta la materia oppure il cerchio della Luna che si lascia dominare da passione, emotività e accidia.


  Sul piano astrologico valgano qui le stesse considerazioni fatte sopra. Quando i luminari (Sole-Luna) sono in aspetto armonico con Venere è lecito parlare di longevità, giusto equilibrio di materia e spirito, di emozioni e ragione etc…, quando non lo sono, può essere vero il contrario...

sergio magaldi

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