giovedì 8 marzo 2012

E LA JUVE FA 13!






  Con la partita di ieri pomeriggio a Bologna, la Juventus uguaglia in campionato il numero dei pareggi con quello delle vittorie. Tredici pareggi e tredici vittorie con il vanto, tutto platonico, di essere l’unica squadra ancora imbattuta in Europa. 

 Pessimo il primo tempo disputato dai bianconeri. Meglio il secondo, durante il quale avrebbe addirittura potuto vincere, se gli fosse stato accordato un evidente rigore e se Conte non si fosse ostinato a lasciare in campo l’inesistente Borriello per far posto a Matri, al quale non sono stati concessi neppure gli ultimi dieci minuti, come avvenne efficacemente contro il Milan, quando l’unico vero attaccante bianconero segnò due goal regolarissimi, di cui il primo annullato. Discutibile inoltre la mossa di sostituire entrambe le punte con il tenace Giaccherini e il delicato Quagliarella che punte non sono, proprio quando la Juve, dopo aver ritrovato il pareggio, stava producendo il massimo sforzo e il Bologna sembrava accusare la fatica. Comincio a pensare che Conte abbia qualcosa di personale nei confronti di Matri. Eppure è l’unico giocatore della Juve ad aver segnato in doppia cifra e quando scende in campo, oltre a segnare, si sforza di fare anche il “terzino”, proprio come vuole il tecnico bianconero. Ai suoi occhi forse non  fa abbastanza il difendente. Ma su Conte, i suoi grandi meriti e i suoi limiti, ho già detto tutto o quasi tutto nel mio precedente Post  del 4 Marzo.

 Purtroppo, con l’aria che tira, con Bonucci squalificato [non sarebbe neanche un male, se fossero disponibili Chiellini e Barzagli attualmente infortunati],  senza difensori centrali, con Conte buttato fuori campo per motivi risibili e più che mai ostinatamente convinto delle proprie scelte, con gli arbitri che continuano a non concedere calci di rigore alla Juve, anche quando siano solari, si ha come l’impressione che, nelle prossime difficili trasferte di Genova e di Firenze, più che la vittoria, dopo quattro pareggi consecutivi, arrivi la prima sconfitta. Spero di sbagliarmi.

sergio magaldi

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