venerdì 29 maggio 2015

MATTEO RENZI TRA BONUS E CONTRORIFORME

Da Triskel 182.wordpress.com - Offerta di Primavera [Giannelli]



 Anche a chi ha sempre manifestato una certa simpatia per Renzi – magari solo riconoscendogli il merito di essere il più dinamico tra i Presidenti del Consiglio dei Ministri dell’Italia degli ultimi vent’anni – non sfugge che le ultime mosse del segretario del PD, nonché capo del governo, siano state improvvide. Per far fronte alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il blocco delle perequazioni anche per le pensioni più basse, cosa escogita Matteo Renzi? Restituisce in minima parte quanto dovuto e sino a un massimo di 5 euro mensili alle pensioni lorde di 2860 euro mensili, cioè al di sotto delle 2000 euro nette, sbloccando per il futuro quel blocco che era stato definito solo “temporaneo” dal governo Monti-Fornero. Con due conseguenze immediate, l’una esplicita, l’altra implicita. Per la prima, visto che siamo in campagna elettorale, spacciando il provvedimento di mini-restituzione per un bonus simile a quello famoso degli 80 euro, senza tener conto che colui che percepisce una pensione sotto i 2000 euro mensili potrebbe godere di entrate ben superiori, se si tenesse conto della sua dichiarazione dei redditi. Con ciò perpetuando una fiscalità iniqua a danno degli italiani. Per la seconda stabilendo in via di principio che oltre la soglia dei 2860 euro lordi, siamo di fronte a pensioni cosiddette d’oro, per le quali il blocco “temporaneo” della perequazione continuerà a valere per il futuro. Con quale disinvoltura un politico italiano, consigliere regionale o parlamentare o ministro, riesce ad affermare che dai 2861 euro lordi le pensioni diventano d’oro?

 Non basta, perché a proposito di fiscalità, Matteo Renzi va strombazzando da tempo l’attuazione di un provvedimento che avrebbe fatto risparmiare tempo e denaro ai contribuenti [sempre se dotati di un pc]. La realtà mostra il contrario. Provate a chiedere il modello precompilato. Dovete essere in possesso di uno speciale PIN che forse riuscirete a ottenere, burocrazia permettendo, dopo diversi giorni. Se vi riuscirà di ottenerlo, capirete subito che avete fatto una fatica inutile e perso tempo prezioso, perché se, oltre al reddito di pensione o di lavoro, possedete altri redditi o avete diritto a detrazioni, dovrete presentarlo ugualmente a un CAAF. E qui viene il bello! Fino all’anno scorso la sola presentazione del 730 non era soggetta a costi [diverso il caso se incaricavate il CAAF della compilazione], da quest’anno vi chiedono una “tassa”, che di fatto è obbligatoria, per la sola consegna [CAAF-CGIL prende 10 euro per ogni dichiarazione presentata].

 Davvero un bel guadagno per i cittadini!

sergio magaldi


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