sabato 18 giugno 2016

EUROPEI DI CALCIO: il goal di Eder, un bene per gli azzurri?




 Il bellissimo goal di Eder che, negli ultimi minuti della partita contro la Svezia, dà all’Italia il primato del girone e la qualificazione agli ottavi, induce a qualche riflessione sul futuro cammino degli azzurri agli europei di calcio. Per uno strano paradosso [quanto strano e non invece voluto per ingabbiare il Belgio, di cui alla vigilia si dava per scontato il primo posto del girone E?], la vincente del girone E affronterà negli ottavi la seconda classificata del girone D, cioè Croazia o Spagna, più difficilmente la Repubblica Ceca, ed eventualmente Germania o Polonia per l’accesso alle semifinali, mentre la seconda del girone E se la vedrà con la vincente del girone F, cioè Portogallo o Ungheria e presumibilmente con l’Inghilterra o la Slovacchia nei quarti di finale. Insomma, col primo posto l’Italia incrocerà la Croazia [peggio ancora se dovesse toccarle la Spagna] e, se dovesse andar bene, la Germania, cioè una delle tre favorite per la vittoria finale [oltre a Francia e Spagna]. Qualora invece l’Italia fosse finita al secondo posto del girone, per arrivare alle semifinali, se la sarebbe vista con Ungheria o Portogallo e poi con Inghilterra e Slovacchia, cioè con almeno tre squadre su quattro alla sua portata. Questo significa che l’Italia avrebbe fatto meglio a non vincere contro la Svezia? Evidentemente no, innanzi tutto perché sarebbe stato poco sportivo e persino pericoloso giocare per il pareggio, poi perché la sorte può sempre riservare sorprese. Certo è che, per il gioco espresso, l’Italia, prodezza di Eder a parte, non ha meritato di vincere e non ha confermato la bella prova fornita contro il Belgio, l’unica partita ufficiale in cui la nazionale, pur fra le tante vittorie conseguite nei due anni di gestione di Conte, ha messo in mostra sprazzi di bel gioco [Vedi in proposito il post di un anno fa: IL NON-GIOCOdella Nazionale di calcio questa volta non paga, cliccando sul titolo per leggere].

 La stanchezza, il caldo per una partita giocata alle tre del pomeriggio, le risorse nervose consumate nella sfida, ritenuta proibitiva, contro il Belgio [seconda nel ranking mondiale dopo l’Argentina] possono spiegare la brutta partita disputata ieri sera dall’Italia? In parte, forse, ma occorre ricordare che l’Italia calcistica non dispone più come nel passato di autentici campioni e la causa di ciò è facilmente comprensibile. Le responsabilità della Federcalcio, come scrivevo in un post di due anni fa [IL NON-CALCIO DELLA NAZIONALE ITALIANA, clicca sul titolo per leggere] sono sotto gli occhi di tutti. È solo grazie alla bravura di Conte che gli azzurri, nonostante il pessimo gioco spesso messo in mostra, abbiano ottenuto risultati importanti. È vero, d’altra parte, che il tecnico ha dovuto rinunciare per gli europei agli infortunati Marchisio e Verratti che avrebbero dato al centrocampo italiano ben altra consistenza ed è vero altresì che si può discutere qualche scelta del commissario azzurro, come per esempio aver lasciato a casa Vasquez, Jorginho, Pavoletti e qualche altro. Ma è altrettanto evidente e forse giusto che Conte abbia voluto affidarsi, nel costruire la nazionale, alla metà di quei giocatori con cui ha vinto con la Juventus i suoi scudetti, con una difesa che presenta i soli calciatori italiani di livello internazionale.

 Che possiamo aspettarci dal cammino europeo di questa nazionale? C’è, tra gli addetti ai lavori, chi dice che aver ottenuto la qualificazione agli ottavi è già un grande risultato e chi si esalta parlando persino della possibilità di una vittoria finale. Francamente, Belgio a parte, Svezia e Irlanda erano avversari alla nostra portata e fallire la qualificazione agli ottavi avrebbe avuto il sapore di un’autentica disfatta, tanto più che a qualificarsi saranno anche le terze classificate di ogni girone, con la sola esclusione delle due peggiori [quattro terze su sei, dunque]. Quanto alle probabilità, non dico di una vittoria finale, ma almeno di un ingresso in semifinale ho più di una perplessità. Se i nostri avversari saranno Croazia o Spagna e Germania, dubito [naturalmente mi auguro di sbagliare] che si possa continuare nel nostro cammino europeo, ma se dovesse accadere, per un regalo del destino, di affrontare la Repubblica Ceca e la Polonia, allora avremmo concrete possibilità di accedere alle semifinali.  


sergio magaldi

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