sabato 18 agosto 2018

CALCIO IN TV E MISTIFICAZIONI




 Tra poche ore inizia il campionato di calcio con Chievo-Juventus e, a seguire, con Lazio-Napoli, ma per chi acquista il calcio in TV – si limitano a sottolineare i media – molte sono “le novità”. Più che di novità si tratta di un “piano” incredibile che sembra studiato a danno dei consumatori. L’anno passato, infatti, Sky trasmetteva in TV, via satellite, tutte le partite della Serie A, mentre l’abbonato a Mediaset Premium poteva vedere le partite delle squadre più “importanti” e senza parabola: Juve, Napoli, Roma, Inter, Lazio, Milan, Fiorentina e molte altre. Quest’anno, Mediaset Premium rinuncia a trasmettere il pallone e la Lega Calciosenza che nessuna autorità governativa intervenga a difesa del cittadino consumatore per chiarire come realmente stiano le cose – dà "lezioni di libero mercato", impedendo che una sola azienda abbia il monopolio delle trasmissioni calcistiche. 

 Il “piano” a danno dei consumatori prende vita a giugno con i mondiali di calcio che Mediaset annuncia trionfalmente di trasmettere in esclusiva e in chiaro! La Rai-TV si fa da parte, con la scusa che l’Italia non si è qualificata per la fase finale di Russia e comunque già paga degli abbonamenti “forzosi” alla televisione di Stato, voluti da Renzi per chiunque disponga in casa di energia elettrica! Sky concede a Mediaset l’esclusiva della prestigiosa rassegna mondiale del calcio e la grossa fetta di pubblicità che ne deriva, ma in cambio si appresta a moltiplicare il numero dei suoi abbonati, entrando parzialmente nel digitale. Cosa accade infatti subito dopo i mondiali? Gli abbonati di Mediaset Premium recedono legalmente e in massa dal contratto per aderire al pacchetto offerto da Sky che comprende, senza neppure bisogno di cambiare tessera, la visione digitale in Tv di Sky Sport, Sky Calcio e di Cinema e serie TV di Premium, sui quali ultimi – è lecito presumere – anche Mediaset Premium parteciperà degli utili. Intanto, naturalmente, il prezzo lievita: rispetto all’anno precedente, con un minor numero di canali cinema e meno partite di calcio di serie A da vedere, passando da Mediaset Premium a Sky, il costo della tessera per usufruire della TV digitale aumenta di circa il 30%. Con la scusa di evitare il monopolio, infatti, è entrata in scena una nuova (almeno per l’Italia) azienda, DAZN, che trasmette – si badi bene non sulla TV satellitare o digitale ma su streaming – le partite non acquistate da Sky. Un ottimo affare per tutti: Sky offre il 30% delle partite che non trasmette ad un prezzo speciale DAZN, e Mediaset Premium, sperando di trattenere qualcuno dei suoi ex abbonati, aggiunge al proprio pacchetto cinema le stesse 3 partite settimanali DAZN che, naturalmente, si possono vedere su internet o su altre piattaforme ma non in TV. Un bell’accordo non c’è che dire! Dal quale Sky, Mediaset Premium e Dazn traggono cospicui vantaggi a tutto danno dei consumatori, con in più la considerazione non banale che il 30% del campionato italiano non sarà accessibile sulle TV a pagamento. La Lega Calcio gode di autonomia, benissimo! Ma il calcio è lo sport nazionale di tutti gli italiani, è possibile che il “governo del cambiamento” non abbia nulla da dire in proposito?! La cosa non sorprende né molto né poco, qualcosa di simile è già avvenuto per i cellulari: tempo fa l’autority intervenne per ripristinare il prelievo mensile impedendo quello basato sulle 4 settimane, deciso unilateralmente dalle aziende telefoniche. Risultato? Ripristino del prelievo mensile ma aumento immediato delle tariffe, al quale [Vodafone e altri], farà seguito un secondo aumento dal 3 settembre prossimo. Evviva il libero mercato all’italiana!


sergio magaldi     


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