lunedì 15 ottobre 2018

RIPENSARE GIUDA, parte III


 

 Pubblico in tre parti questo interessante post di Fulvio Canetti che invita un ipotetico amico cristiano a ripensare in una chiave nuova e diversa la figura di Giuda Iscariota, anche nella prospettiva di soffermarsi finalmente su Gesù ebreo.


 Da tempo, Canetti nei suoi scritti si rivolge ai cristiani nel tentativo di demolire l’accusa di cosiddetto deicidio imputata agli ebrei, accusa che, nel corso della storia, ha prodotto non pochi danni al popolo ebraico.


SEGUE DA:






Caro amico,

 I Vangeli, nonostante il loro intento apologetico, sembrano conservare il ricordo di questa ''crisi messianica'' nascente, per cui le parole di Gesù :''Il tempo si è compiuto e il regno di D-o è vicino, pentitevi'', sono tutte da rimandare al suo ritorno, secondo la visione escatologica della  primitiva Comunità di ebrei-cristiani di Gerusalemme. 

 Tale storia deve essere riletta in chiave temporale, dando al popolo ebraico quello che appartiene a questo popolo, cioè un Gesù ebreo-zelota, estraneo ai dogmi della incarnazione e della Trinità, che combatte per la libertà della sua Terra.  Ad appesantire poi il discorso, troviamo nel mondo cristiano, un Giuda, collocato nel profondo inferno dantesco insieme a Bruto e Cassio, oppure un Giuda che'' bacia'' Gesù nella cappella degli Scrovegni, nella città di Padova. A rincarare la dose, giunge nell'anno del Signore 2006, l'omelia di Papa Benedetto 16°  che definisce Giuda un bugiardo e un  doppio-giochista, per cui nessuna riabilitazione per questo individuo  è possibile. 

 Devi convenire con me, caro amico, che senza la determinazione di Giuda nel credere nella regalità messianica di Gesù, questi non sarebbe mai  entrato nella città di Gerusalemme sul dorso di un asino bianco, acclamato dal popolo Re Messiah. Sarebbe rimasto un predicatore come tanti! Gesù e Giuda sono personaggi che si muovono in campi d'azione diversi, ma hanno la stessa identità ebraica, nel voler liberare la Giudea dal giogo di Roma. ''Dare il tributo a Cesare'', era considerato un tradimento intollerabile dagli Zeloti, ragion per cui  è impensabile che sia stato detto da Gesù, che mai ha ''criticato''  la setta degli Zeloti, come invece ha fatto, anche con violenze verbali,  contro  Farisei e Sadducei.

 Inquadrare Gesù solo nel suo aspetto storico, è limitativo per questo personaggio, unico nel suo genere e in odore di essere il Re Messiah d'Israele. Bisogna pertanto gettare uno sguardo su quanto ha predicato riguardo alla Legge di Mosè (Torah). Anche in questa circostanza,   è sempre  Giuda il personaggio chiave per una ragionevole  comprensione. Nel ritrovato vangelo di Giuda, come nei Sinottici, viene riportato l'evento straordinario della sua Resurrezione. Giuda fatica a comprendere l'evento spirituale, per cui Gesù ride, dicendogli:'' La tua stella ti svia'' (Giuda 9,15). Non lascia però Giuda nell'ignoranza e  promette di aiutarlo. Giuda allora racconta il suo sogno, dove si è visto lapidato da dodici persone intenti ad eseguire sacrifici cruenti. Sono i dodici discepoli che non riescono a comprendere la dimensione spirituale della resurrezione (Giuda 11,1). Per comprenderla,  bisogna guardarla con gli occhi dell'anima, senza credere che sia un'illusione. Gesù spiega a Giuda che chiunque intraprenda un cammino spirituale e critichi le Potenze di questo mondo, sarà sempre perseguitato, ma alla fine dei tempi egli regnerà su di loro (Giuda 9,26). Giuda allora si rende conto che sarà demonizzato per aver obbedito all'ordine del Maestro di consegnarlo ai sacerdoti. Questo linciaggio morale di Giuda inizia negli stessi Vangeli dove, nell'ultima cena, Luca afferma che '' Il Satan entrò in Giuda, chiamato  Iscariota''(Lc 22,3).

 Nonostante le terribili calunnie fatte contro Giuda, risulta chiaro che questi sia stato il primo ''martire cristiano''. Giuda sa bene che nel momento in cui egli consegnerà Gesù, verrà lapidato dagli stessi discepoli, come accaduto nel sogno e come accadrà nella realtà. Giuda sa anche che verrà ucciso nel suo guscio mortale, mentre la sua anima troverà dimora tra le ali misericordiose del D-o d'Israele. Tenere ''il soffio vitale'' (ruah Eloqim), imprigionato nell'oscurità dell'odio, invece di farlo salire  alla luce dell'amore, come insegnato da Gesù, è una ''profanazione'' del Nome di D-o (Giuda 13,14). E' stato Giuda a permettere la ''Resurrezione'' dell'anima imprigionata nel corpo mortale di Gesù, che i demoni hanno poi chiamato ''tradimento''.

 Ripensare Giuda significa conoscerne l'identità ebraica nonché la  missione che egli compie nella storia del suo popolo. Giuda salva  Giuseppe dalla morte, vendendolo per 20 denari (Gn 37,27) ai carovanieri ismaeliti, che  porteranno questi in Egitto,  dove nascerà il popolo ebraico. Giuda vende Gesù per 30 denari (Mt 27,3) non per un vile atto delatorio, ma affinché questi venga riconosciuto Messiah in Israele e dalle Nazioni del mondo. Giuda è un personaggio iniziatico della Scrittura, che appare nella storia dell'uomo per dare luce e speranza alle future generazioni della terra. Chi è il figlio dell'Uomo se non lo stesso Giuda? E' stato invece presentato dalla narrazione evangelica come un vile traditore, mentre era in accordo con la Tradizione del suo Maestro osservante della Legge: '' Non pensiate che sia venuto ad abolire la Legge, ma sono venuto per darle compimento'' (Mt 5,17). Ricamare su Giuda per demonizzarlo ed estendere questa calunnia al popolo ebraico, incolpando tutti i Giudei dei mali del mondo, è stato ed è ancora diabolico. Vedere la  ''pagliuzza nell'occhio degli ebrei per non vedere la trave nel proprio occhio (cristiani)'' è stata e ancora sarà la causa dell'antisemitismo.

 Giuda Iscariota invece, riteneva Gesù un futuro Re Messiah d'Israele e l'ha consegnato  alle Autorità religiose, perché stanco di aspettare una loro dichiarazione pubblica. Voleva forzare la situazione, chiamando a raccolta il popolo per l'obiettivo politico di liberare la Giudea dal giogo romano, in accordo con la rivolta degli zeloti.

 Ora, caro amico, ti chiedo una cosa importante, anzi importantissima: il mio modesto studio su ''Ripensare Giuda'' ti ha fatto  riflettere sulla identità del personaggio biblico? Puoi trovare nei suoi confronti una giusta misura nel giudizio, oppure hai bisogno che Gesù stesso ritorni a spiegarti la verità? In attesa di un sincero riscontro, ti invio un fraterno shalom da Jerushalaym.

Fulvio Canetti



Nessun commento:

Posta un commento