martedì 28 aprile 2020

ATTENZIONE AL VACCINO PROMESSO...




Attenzione al  vaccino promesso

“La gatta  frettolosa  fece  i gattini ciechi”  recita un vecchio proverbio italiano



di Alberto Zei 


Ci vogliono più di dieci anni  per realizzare  un farmaco. Da qualche tempo,  l’industria farmaceutica è in crisi finanziaria ed economica a causa dell’investimento e dello sviluppo necessari per la realizzazione di prodotti finiti.  Questi, per  la loro collocazione in commercio vengono preventivamente sottoposti all’approvazione degli enti competenti, i quali non sono molto prodighi di  concessioni per la più o meno evidente tossicità farmacologica di tali farmaci. Si tratta dei così detti effetti indesiderati che si verificano in tutto il mondo rispetto alla mortalità generale, compresa quella degli incidenti stradali: circa il 10% di decessi per malattie dette iatrogene, ossia per quelle malattie che subentrano a causa degli effetti collaterali dei farmaci assunti, dei farmaci sbagliati e degli stessi errori medici di qualsiasi altra natura che si riflettono sulla salute dei pazienti.
Per tale  ragione, le industrie farmaceutiche del pianeta, per ragioni di convenienza commerciale, sono piuttosto orientate verso la  produzione di vaccini che  possono essere somministrati, per diversi tipi di malattie, a livello di massa.

La depenalizzazione 
Negli anni passati del secolo scorso si sono verificati diversi tragici eventi per gli effetti collaterali provocati dai vaccini. A seguito dei ricorsi ai tribunali, soprattutto attraverso il ricorso collettivo, il così detto class action, queste industrie sono state condannate ad ingentissimi risarcimenti provocati dai loro vaccini. Ciò  è avvenuto  soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in molti paesi dove il consumo  di medicinali è altrettanto importante.
Le industrie farmaceutiche, con le loro potenti lobby, sono però riuscite a farsi approvare la legge che le depenalizza dalle eventuali conseguenze  accidentali dovute all’ effetto dei vaccini.
Così, molte industrie farmaceutiche, riconvertite in parte in industrie di ricerca di vaccini, non corrono più alcun rischio legale per le eventuali conseguenze di esiti invalidanti o mortali. Sono dunque soprattutto queste le ragioni per le quali adesso hanno intrapreso l’attività di ricerca dei vaccini più disparati. Il fine è quello di ottenere, possibilmente in senso obbligatorio come sta avvenendo in Italia, l’ acquisto  delle loro specializzazioni per sottoporre tutti quanti a prevenzione vaccinale. Ecco l’importanza del fattore economico che prescinde – anche per l’affermarsi dell’impunità legale – dagli effetti diretti di efficacia o da quelli collaterali indesiderati e soprattutto, dall’eventualità di richieste risarcitorie come nel passato.

Le difese naturali
Quando il  sistema di difesa dell’organismo è compromesso, significa che non può lavorare  in modo adeguato. Se la  risposta alle aggressioni virali,  batteriche o altro a cui questo  è preposto, è eccessivamente gravosa, ecco che allora intervengono in misura maggiore certe sostanze interne dette citochine. Le citochine sono delle piccole proteine, che informano e stimolano il grado di  risposta del sistema immunitario verso le cellule infettate; cellule  sulle  quali pertanto, il sistema concentrerà  la sua reazione. Se questo è sbilanciato, come un motore che “zoppica”, anche la sua risposta non sarà  equilibrata,  così che la reazione verrà indirizzata non soltanto contro i virus ma anche contro le cellule organiche infettate. Avviene un po’ come quando subentra la disperazione contro un nemico  troppo forte:  “Muoia Sansone con tutti i filistei”. Quindi il corpo attacca se stesso per  distruggere gli antigeni con le  rimanenti  forze.
Ma che cosa indebolisce il sistema immunitario? Oltre le malattie, sicuramente una esistenza  non sana, il logorio nervoso, le droghe, il tenore di vita di chi non intende privarsi di niente e che mangia zuccheri in abbondanza durante l’ intera giornata nonché alimenti ricchi di  carboidrati.

Aiutare chi ci aiuta
Quando, come  nella maggior parte dei casi, si tratta  di  una deficienza immunitaria acquisita,  tra le varie cause quasi sempre si evidenziano, carenza di vitamina C e di vitamina D rispetto al bisogno organico; vitamine che dovrebbero essere reintegrate per consentire al sistema stesso una  migliore  funzionalità.  Ne va di conseguenza che se queste sostanze vengono assunte in dose adeguata, l’efficienza dell’ intero sistema aumenta e quindi meglio contrasta l’aggressione degli antigeni, siano virus o batteri o altro. In particolare la vitamina D che di inverno – considerata la  capacità di essere generata nell’organismo dalla luce e dal sole – è  di solito carente mentre in questo periodo di chiusura nelle case, il fabbisogno è ancora più sentito.




La più importante risorsa
Per una sorta di risveglio delle  conoscenze mediche rimaste alquanto trascurate, si assiste ora ad opera di diversi medici  e di insigni ricercatori, tra cui Luc Montagner, premio Nobel per la medicina, ad una rinnovata attenzione verso le nostre stesse risorse naturali. Queste si rafforzano anche sensibilmente  integrando l’alimentazione quotidiana con la vitamina C e la vitamina D in dosi adeguate al proprio stato di salute.  Il messaggio è che tutti devono essere consapevoli che il primo baluardo contro l’insorgenza delle malattie è il sistema immunitario. La maggioranza delle persone, come si può constatare dal relativo modesto   numero dei contagiati da coronavirus,  rimane immune dalla attuale pandemia non soltanto perché non incorre nella contaminazione del virus grazie all’isolamento, ma anche perché il proprio sistema immunitario consente di non essere preda di infezione.

La natura artificiale del virus
Potremmo sperare, anche tra breve, che  il coronavirus, essendo  stato artificialmente composto con l’inserimento di uno specifico  segmento del codice genetico di un altro  virus (covid-19), perda progressivamente durante le repliche ciò che di artificiale è stato introdotto. Questo  perché la natura in generale  non tollera ciò che non è armonico con sé stessa: un  virus poco sopporta la sequenza  artificiale del codice  di un altro virus.  In altri termini, il tratto  patogeno inserito è destinato a mutare molto più velocemente del resto durante le repliche, facendo così via via perdere al coronavirus la sua  aggressività patogena.


E’ vero però che per ora dobbiamo affrontare in una maniera o nell’altra l’aggressione di questo dannato virus con il nostro stato di salute, in quanto ognuno ha  uno stile di vita differente, possiede una resistenza immunitaria diversa e un indice di sofferenza ineguale.
Riuscire però a prevenire con le difese naturali dell’organismo i vari agenti patogeni che provengono dall’esterno, non corrisponde a  mangiare ciò e quanto si vuole, pur conducendo poi una vita sana all’ aperto.
Anche le sostanze alimentari che nutrono e integrano progressivamente quelle del  corpo,  provengono dall’ esterno e quindi rientrano tra le scelte e le precauzioni che  dovremmo adottare  per migliorare  la nostra salute, in attesa ………del vaccino.


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