giovedì 18 febbraio 2021

La più efficace difesa contro il coronavirus


 

E’ il sistema immunitario trascurato dalla medicina ufficiale  che  costituisce l’unica struttura naturale in grado di prevenire le malattie, ripristinando a nostra insaputa lo stato di salute

di Alberto Zei


Un baluardo della difesa - Non è questa la sede per spiegare che cosa sia il sistema immunitario, come si componga e come funzioni, anche perché è  abbastanza noto a tutti. E’ infatti certo che questo baluardo naturale di difesa della nostra salute non dovrebbe essere trascurato né dai medici né dai politici né dai responsabili della salute pubblica, a maggior ragione in questo periodo in cui ancora nessun farmaco specifico è stato individuato contro il coronavirus. E non parliamo dei vaccini, perché i vaccini sono un'altra cosa.

C’è però un fattore importante che non può essere ignorato senza la consapevolezza di volerlo  negare per ragioni differenti da quelli della tutela della salute pubblica.

Si tratta delle sostanze che fanno più o meno parte della nostra nutrizione giornaliera ma non in modo sufficiente per alimentare le risorse del sistema immunitario, in particolare in questo momento. Sono degli ingredienti reperibili in natura, quali la vitamina C e la vitamina D, che dovrebbero essere assunti in quantità più consistenti di quelle necessarie al fabbisogno giornaliero in condizione normale di salute. Infatti, le quantità devono essere ben maggiori, quando il sistema immunitario è chiamato a produrre adeguate difese contro gli agenti patogeni, ma nulla è stato fatto in questo senso, perché gli interessi industriali, economici, farmaceutici e politici da sempre sono rivolti in tutt’altre direzioni.







Integrare ciò che manca -  D’altra parte, l’organismo generalmente non dispone di una quantità sufficiente di queste vitamine. È vero che la vitamina D si forma anche all’interno dell’organismo quando il corpo è esposto al sole e alla luce; ma in inverno l’illuminazione naturale scarseggia e le vesti ricoprono gran parte della persona. Per quanto riguarda la vitamina C – indispensabile per l’efficienza del sistema immunitario e quindi per la difesa naturale di quasi tutte le malattie – sarebbe molto più breve indicare le condizioni biologiche in cui non interviene. Ma dell’una e dell’altra vitamina, per chi è interessato alla questione sarà sufficiente acquisire qualche nozione alla luce delle ultime ricerche scientifiche sulle notevoli capacità biologiche di questi due potenti difensori dell’organismo.




Il castello di cristallo – E’ vero che se non si verifica un contagio non ci si può ammalare di coronavirus e che quindi stando chiusi in casa un contagio potrà difficilmente avvenire. Resta però il problema della vulnerabilità allorquando si è all’aperto, dove certamente nell’aria i virus sono presenti e più minacciosi proprio per chi si è sottratto completamente a questa convivenza con il virus, chiamata immunità di gregge.

Ma a parte questi casi estremi, si può dire che la popolazione nella sua generalità, alla luce dei dati che si conoscono, è colpita dal coronavirus in una percentuale approssimata intorno al 10%. Escludendo anche in questo caso gli eccessi di imprudenza di chi non si preoccupa del coronavirus, frequentando temerariamente ambienti molto inquinati senza adottare le adeguate precauzioni, si può dire che il virus si trovi ormai in modo più o meno evidente in quasi tutti gli addensamenti demografici, dalle grandi città alle campagne. Tutti quanti da circa un anno abbiamo respirato abbondantemente aria contenente coronavirus ma il 90% degli italiani non si è ammalato.


PREVENZIONE

L’operosa autonomia – L’ attuale condizione di salute della stragrande maggioranza dei cittadini è dovuta alle difese immunitarie del formidabile sistema biologico di cui tutti disponiamo anche se non sempre ce ne rendiamo conto. La medicina ufficiale nel nostro Paese ha fatto passi da gigante per il ripristino dello stato di salute anche rispetto a malattie fino a poco tempo fa considerate incurabili, ma niente viene prodotto per prevenire i mali che affliggono la popolazione, in quanto l’unica sostanziale prevenzione in Italia è quella di intervenire prima dell’aggravamento della patologia, una volta che questa si manifesti. Così, per esempio, la cura delle tipiche malattie tumorali che – precocemente scoperte, vengono trattate spesso con efficacia – è soltanto  diagnostica. Ed è anche lecito attendersi la risposta ovvia: “Ma come si potrebbe intervenire prima, se neppure attraverso i più accurati screening risulta alcunché di anomalo?”

 Non è questo il modo di fare prevenzione: prevenire significa evitare quanto più possibile  di incorrere in malattie, e non curarle dopo che queste si manifestano.

 Ciò non significa volersi assicurare l’eternità (si fa per dire…) in quanto è pur vero che alla fine vecchiaia e morte reclameranno i propri diritti. Ma la prevenzione di cui si parla potrebbe evitare diverse patologie anche in giovane età, evitando la spirale perversa della loro cronicizzazione, nonostante e talora anche a causa dei tanti farmaci somministrati.


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