martedì 15 aprile 2025

Erotismo e sessualità nella Qabbalah. La sacralità dell'unione tra gli a...




 Nella tradizione ebraica c’è una preghiera, scritta in aramaico ed entrata a far parte dei rituali nel XVI secolo, che esalta l’unione di HaShem (Dio) con la sua divina presenza: la Shekinah. Si è osservato inoltre che nel Chassidismo l’ondeggiamento del corpo durante la preghiera, quando si immagina che la Shekinah sia di fronte a chi prega, equivale alla simulazione di un rapporto sessuale.

Se, d’altra parte, la Qabbalah teosofico-teurgica  ricorre spesso a immagini di natura sessuale, la Qabbalah estatica o mistica tende invece a desessualizzare la natura del divino, limitandosi ad una sorta di sublimazione della libido, anche se sembra condividere la concezione del cosmoerotismo che riconosce nell’eros la principale forza unificante dell’universo, come nel noto verso dantesco:  l’amor che move il sole e l’altre stelle (Paradiso XXXIII:134). Un esempio, al riguardo, lo offre la cosiddetta “trasformazione del fannullone” quale si legge nel racconto di Ytzach di Acco, un cabbalista vissuto tra il XIII e il XIV secolo.

 Un esplicito linguaggio sessuale, nel descrivere le relazioni del mondo superno (in particolare tra le Sephiroth dell’Albero della vita) si trova soprattutto in Nachmanide (1194 Girona-1270 Palestina) che si contrappone sia ad Abulafia (1240 Saragozza - 1291 Malta), sia soprattutto a Maimonide (1134 Cordova-1204 Egitto) che aveva minuziosamente descritto in 13 principi l’assoluta spiritualità del divino e negato gli eventi sessuali e addirittura emozionali, neppure allegorici, nel mondo superno.

 Se per Abulafia - primo vero storico iniziatore della Qabbalah estatica - è possibile raggiungere l’unione mistica con Dio per mezzo dell’amore, cioè della forza dirompente dell’eros; per i cabbalisti delle scuole teosofiche-teurgiche, l’unione sessuale, quando vi assiste la Shekinah, è chiamata Conoscenza (Daat) e serve agli esseri umani per ritrovare l’unità del nome divino di quattro lettere: il Tetragramma. Ne sono un esempio il Cantico de’Cantici e La Lettera sulla Santità.

sergio magaldi

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