L’idea di scrivere qualcosa di
immediatamente didascalico sui contenuti della mistica ebraica mi lasciava
perplesso. Forse ricordando la lettera che Isacco il Cieco in pieno Medioevo
aveva inviato ai rabbini di Girona, lamentando la responsabilità dei propri
scolari nel divulgare «nelle strade e nei mercati» argomenti di studio e di
meditazione che avrebbero dovuto mantenere il naturale riserbo per non essere
«profanati».
[…]Questo libro non è e non vuole
essere un saggio tra i tanti che sulla Qabbalah si trovano in rete e nelle
librerie. La sua pretesa è più modesta ma anche più puntuale. Si rivolge
innanzi tutto a chi, pur sapendo poco o nulla sull’argomento, manifesti un
sincero interesse di apprendere […]. Chi, per contro, abbia già “dissodato il
terreno” può trovare, in questa lunga “chiacchierata” qualche utile elemento di
riflessione.