lunedì 27 maggio 2024

Qabbalah: i 32 Sentieri dell'Albero della Vita



Nel ciclo delle puntate dedicate ad un viaggio nella Qabbalah, ci siamo imbattuti nelle dieci Sephiroth dell’Albero: «Dieci sehiroth beli-mah (cioè: ‘dieci sephiroth senza ulteriore determinazione’), dieci e non nove, dieci e non undici, comprendi con sapienza e sii saggio con intelligenza: esamina servendoti di loro e su di loro indaga, conosci, conta e scrivi…». Nel paragrafo del Sepher Yetzirah appena citato (S.Y.,I,4) c’è un riferimento preciso a Chokhmah (Sapienza) e a Binah (Intelligenza), le due Sephiroth necessarie per conoscere tutti gli altri frutti dell’Albero e in particolare per apprendere che il Signore “in 32 misteriosi sentieri di saggezza ha scolpito e formato il mondo attraverso il numero (Sephar), la lettera (Sepher) e la parola (Sippur)”, come dice il Sepher Yetzirah proprio al suo esordio (S.Y.,I,1). In quel viaggio di nove tappe, ci siamo soffermati su ciascuna delle dieci Sephiroth e anche su quella che, proprio al di sotto e al centro delle tre superne (Kether-Chokhmah-Binah), sembra una undicesima Sephirah (Da’at) ma non lo è, perché dicemmo allora che non fa parte del progetto divino ma rientra solo nel progetto umano di conoscenza. Ci proponiamo ora di salire da Malkhuth a Kether in un cammino molto più lungo perché per giungere alla meta occorre passare per i 32 misteriosi sentieri di cui si diceva sopra. Per tale impresa, la prima cosa da fare è costruire un albero e pazientemente riempirlo di tutto ciò che gli appartiene e che è indicato in S.Y.,3.3, S.Y.,4.7 e S.Y.,5.5. Dopo di che, prima di iniziare l’ascesa, sarà bene confrontare l’Albero così ottenuto con quello della discesa della luce primordiale.

domenica 19 maggio 2024

LO STILE JUVENTUS


 

  Lo stile Juventus non è compatibile con il comportamento di un allenatore che si è lasciato andare, magari forse esagerando, in una polemica con i giudici di gara dopo l’ennesimo torto subito. Perché, a parte il rigore, punizioni e calci d’angolo non concessi, a parte il goal annullato a Vlahovic che aveva un piede assolutamente indietro rispetto a quello del difendente ma teneva un braccio più avanti e forse un ginocchio che fino a prova contraria è tutt’uno con  gamba e  piede; tutto l’arbitraggio della finale di Coppa Italia 2024, Var compreso, deve essere sembrato all’allenatore della Juve sbilanciato e di parte.

Nulla di nuovo sotto il sole per quanto si è già visto sui campi di calcio anche da parte di nomi illustri tra gli allenatori e infatti la gravità della protesta, più che altro appariscente e teatrale, è stata sanzionata con due sole giornate di squalifica.

Lo stile Juventus non è compatibile con il battibecco che ne è seguito in campo e che poi è proseguito nei corridoi dello stadio nei confronti di giornalisti e addetti ai lavori, con cui peraltro risulta che Allegri si sia scusato.

C’ è di più: a leggere le poche righe del comunicato del licenziamento si resta di sasso: una stringata cronologia del lungo rapporto di Allegri con la Juve, senza parlare dei trofei vinti e per annunciare soltanto che la sua attività con la squadra cessa con la finale di Coppa Italia 2024, senza neanche menzionare la vittoria. E’ questo lo stile Juventus? 

Ma qual è lo stile Juventus? Quello dell’avvocato Agnelli? Siamo certi che lui avrebbe – non semplicemente esonerato a fine campionato e senza tanto clamore – licenziato in tronco un allenatore che ha vinto 5 scudetti 5 coppe Italia, 2 supercoppe e che per ben due volte ha portato la Juve alla finale di Champions?!

Corre voce da più parti – ma forse si tratta solo di malignità – che il cosiddetto stile Juventus abbia trovato nel “licenziamento in tronco” dell’allenatore, che insieme a Trapattoni e Lippi è tra i più vincenti della storia bianconera, un espediente per risparmiare sull’ultimo anno di contratto di Allegri.

Tutto ciò premesso, devo aggiungere che non sono mai stato un ammiratore del tecnico livornese [vedi di seguito il post  del 21 novembre 2021 dal titolo “La filosofia di Allegri”, cliccando sul link seguente: https://zibaldone-sergio.blogspot.com/2021/11/l-filosofia-di-allegri.html  ] anche se gli sono stato grato per i tanti trofei. Ho spesso pensato – e non sono il solo – che negli ultimi tre anni, nonostante le numerose vittorie di “corto muso”, il gioco espresso dalla Juve fosse il più brutto della Serie A, ma occorre riflettere che anche in questi anni della “seconda volta” di Allegri alla Juve gli obiettivi sono stati sempre raggiunti e che, in particolare lo scorso anno,  l’allenatore  ha saputo mantenere dritta la barra delle squadra nell’infuriare di una crisi societaria non indifferente, raggiungendo ugualmente il 3° posto nella classifica, utile per partecipare alla Champions, salvo poi la penalizzazione nel punteggio e la squalifica UEFA che ha estromesso la squadra dalle competizioni europee per i noti fatti di bilancio. Realizzati tutti gli obiettivi anche quest’anno, con l’ultimo raggiunto proprio nel giorno del licenziamento in tronco: qualificazione alla Champions 2024-2025, al primo Mondiale per Club, e vittoria della Coppa Italia contro una squadra come l’Atalanta, prossima finalista di  Europa League e che, alla vigilia, davano tutti per favorita.

 sergio magaldi


sabato 11 maggio 2024

Dal Golem all’Intelligenza Artificiale (parte 2ª)



Se è vero che tutte le narrazioni circa la costruzione del Golem – in quanto si richiamano all’uso di lettere dell’alfabeto ebraico con cui è detto che Adonai avesse formato il mondo (“22 lettere fondamentali fissate in un cerchio con 231 Porte”, S.Y, 2.4) – riconducono al "Sepher Yetzirah" o “Libro della Formazione”, solo in alcune versioni, talora con accenni a magia e astrologia, si trova il riferimento puntuale all’utilizzo di tutte le lettere, alla completa declinazione di ciascuna lettera con tutte le altre e, in aggiunta, anche con le lettere del Tetragramma. Si osservi, tuttavia, che il Sepher Yetzirah non parla assolutamente della creazione di esseri artificiali bensì soltanto della formazione dell’universo ad opera di Adonai. Un rapporto tra Golem, Robot e Intelligenza Artificiale (IA) esiste certamente e non è solo nell’idea di fondo che si sostanzia nel desiderio umano di rendersi simili ad Adonai nel formare altri esseri. Tale rapporto si configura per altri versi come il passaggio da una concezione magica ad una concezione scientifica del sapere, dove per mago s’intende il significato che ne dava Giordano Bruno: “Magus significat sapientem cum virtute agendi”. Ci si riferisce insomma alla magia naturale che anticipa e prepara le conquiste della scienza e della tecnologia. Nel corso della puntata racconteremo di un test con CLAUDE 3 (chatbot di Anthropic) che pone affascinanti domande sul futuro dell'IA. ---------------------------------------- - Link alla puntata precedente: https://www.youtube.com/live/uSjwaNQp... ---------------------------------------- Riferimenti a video e libri trattati in trasmissione: Canale YouTube 'Figure01' OpenAI    / @figureai   --- "Irriducibile. La coscienza, la vita. i computer e la nostra natura" di Federico Faggin, Mondadori, 2022 --- "L'era dell'intelligenza artificiale. Il futuro dell'identità umana" AAVV, Mondadori, 2023 --- "Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell'IA" di Kate Crawford, Il Mulino, 2021 --- "Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri" di Shoshana Zuboff, Luiss University Press, 2023