Dalla sommità del suo contratto
quadriennale a 9 milioni netti di euro l’anno, l’allenatore juventino snocciola
pillole di saggezza del tipo “restiamo calmi” o “non ci agitiamo” che evocano
ad un tempo il romano Sor Tranquillo che, com’è noto, per la troppa calma finì
sotto un tram, e il cinese Mao Tse-tung in una delle tante massime goliardiche
che gli venivano attribuite.
C’è di più. Insieme a queste preziose norme morali di comportamento, il trainer bianconero ha preso ormai a intrattenere la stampa inanellando le perle della sua filosofia del calcio, come: “Il calcio è semplice”, “Vince il campionato chi ha a favore la maggiore differenza reti”(?!), “Il risultato è l’unica cosa che conta”, “Nel calcio bisogna saper stoppare bene la palla, passarsela bene, smarcarsi bene”, oppure lasciandosi andare a vere e proprie rivelazioni, come nella conferenza stampa di ieri, quando ha dichiarato che, contro l’Atalanta, Morata ha fatto una delle sue migliori partite o come in altra circostanza in cui ha rimproverato la squadra di verticalizzare troppo (sic!). E ancora: che le punte bianconere (Morata, Dybala e Kean) vantano un notevole potenziale di goal.
Per la verità, Morata si è dato davvero un gran daffare contro i bergamaschi, giocando a tutto campo come gli chiede il suo allenatore, tant’è che l’unico goal della vittoria atalantina nasce proprio da un tiro dello spagnolo non contro la porta avversaria ma verso la propria e intercettato da Duvan Zapata. Quanto a vedere la Juve che verticalizza persino troppo, solo Allegri ci riesce, perché tutti osservano piuttosto il contrario: passaggi orizzontali o all’indietro a non finire e spesso sbagliati, difesa bassa, punte sempre lontane dall’area di rigore avversaria, rare ripartenze individuali senza mai un vero e proprio gioco offensivo che scaturisca dall’azione del collettivo.
Circa i goal delle punte, in Campionato siamo a
L’ultima perla di Allegri nella conferenza di ieri è stata la rivelazione che la partita di questa sera contro la Salernitana, ultima in classifica, sarà difficilissima… e c’è da credergli!
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