venerdì 2 giugno 2023

Massoneria Onair N°35 01-06-23 . La Loggia delle Nove Sorelle Parte 2



Oltre a Voltaire e a tanti altri illustri personaggi, la Loggia delle Nove Sorelle annoverò tra i suoi adepti Benjamin Franklin, Gran Maestro della Loggia tra il maggio del 1779 e il 1785, l'anno del suo ritorno negli Stati Uniti. In questo stesso periodo molti furono i contrasti sia con il re Luigi XVI sia con il Grande Oriente di Francia. 
Con lo scoppio della Rivoluzione Francese, le colonne furono "abbattute" e la loggia fu trasformata in Società Nazionale delle Nove Sorelle. Il nuovo innalzamento delle colonne avvenne nel 1805 ma con profonde modifiche rispetto al passato: per entrarne a far parte non è più richiesto un talento particolare e/o una competenza specifica nell'ambito delle arti e della scienza, è sufficiente possedere alcune informazioni pratiche in materia. Inoltre il presentatore di un nuovo membro cessa di essere ritenuto responsabile per le azioni e le scelte del neofita, la loggia non ha più l'obbligo di favorire la pubblicazione delle opere dei fratelli e sparisce anche il principio della difesa degli innocenti oppressi. 
Nel 1828, il nuovo contrasto con il Grande Oriente di Francia, causato dalla denuncia degli abusi che avvengono all'interno dell'Organizzazione principale della Massoneria francese, induce la Loggia delle Nove Sorelle a reclamare la revisione degli Statuti.

mercoledì 31 maggio 2023

Giordano Bruno – I dialoghi di Satira Morale



Lo  Spaccio de la bestia trionfante si conclude con il terzo dialogo nel quale Giordano Bruno parla della religione in generale per soffermarsi in particolare sull'antica sapienza egizia contrapposta a Cristianesimo ed Ebraismo. Il giudizio severo di Bruno - attraverso la metafora di Orione e di Chirone - riguarda Gesù Cristo ma anche Lutero. Altrettanto negativa è la concezione della "Cabala delle dieci Sephiroth" considerata alla stregua di una metafisica e, come sistema, non molto diversa dalla ripartizione dei dieci Ordini delle intelligenze angeliche del Cristianesimo e da quella dei dieci elementi della tradizione geometrico tolemaica che, oltre ai sette pianeti, include  l'ottava sfera o cielo delle stelle fisse, il Primo Motore e, sotto a tutto, il Caos originario.
L'analisi successiva de La cabala del cavallo pegaseo e de L'Asino cillenico ci introduce al tema della "Santa Asinità" così caro al filosofo nolano.

martedì 30 maggio 2023

Massoneria Onair N°34 25-03-23. La Loggia delle Nove Sorelle



La Loggia massonica delle Nove Sorelle, costituita in Parigi nel 1776, con primo Gran Maestro l'astronomo Jérome de Lalande,  si ispirava alle Nove Muse: Calliope (Poesia epica), Clio (Storia), Erato (Poesia lirica), Euterpe (Musica), Melpomene (Tragedia e canto), Polimnia (Retorica), Tersicore (Danza), Thalia (Commedia) Urania (Astronomia).
La Loggia ebbe tra i suoi adepti artisti, scienziati, letterati e filosofi, di cui il più illustre fu certamente VOLTAIRE iniziato il 7 aprile del 1778.
Lo statuto di fondazione conteneva una DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI MORALI  in cui ci si proponeva il miglioramento della condizione umana attraverso un'etica indipendente dalla religione, un'attività di beneficenza, un'azione costante in difesa degli innocenti colpiti ingiustamente dal rigore delle leggi e del potere, nonché la realizzazione dei diritti umani nell'ambito di una società finalizzata alla soddisfazione dei bisogni e allo sviluppo di ogni facoltà umana. 

giovedì 18 maggio 2023

Giordano Bruno I Dialoghi Etici




Continua il ciclo su Giordano Bruno e la magia rinascimentale con l'approfondimento dei concetti di infinito e finito, materia e forma, materia e spirito. Seguirà l'analisi de lo "Spaccio della bestia trionfante", il primo dei cosiddetti dialoghi etici, dove si rappresenta Giove convocare l'assemblea degli dei olimpici per una riforma del Cielo che metta un freno  alla crisi che imperversa sulla Terra e soprattutto in Europa a causa delle guerre di religione. 

giovedì 4 maggio 2023

GIORDANO BRUNO: i dialoghi cosmologici



Il "debito ermetico" della nolana filosofia rivisitando il Corpus Hermeticum e l'Asclepio. L'originalità del pensiero di Giordano Bruno attraverso l'analisi dei dialoghi cosmologici. Metempsicosi e Metasomatosi.

giovedì 27 aprile 2023

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte XVII


 

SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IX

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte X

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIV


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XV


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XVI

 

 Pur rappresentando la continuità con il principio maschile dei suoi avi, tutte divinità indoeuropee di società patriarcali, Zeus-Giove ha il merito di ridestare il principio femminile e matriarcale, mostrandone l’importanza per la civilizzazione e il miglioramento della condizione umana. Lo fa quasi senza volerlo e nel modo più piacevole per lui: attraverso le tante nozze e le unioni libere con dee, ninfe e donne mortali e la vasta prole di dei e semidei che con le loro attività gratificano il genere umano.

La saggezza l’apprende da Metis, la prima moglie, la giustizia e l’equilibrio nel diritto e nella natura da Temi, la seconda moglie, e da lei nasceranno le Stagioni per scandire con ordine il Tempo e le leggi della natura, e le Moire a ricordare la precarietà della vita umana contro ogni ubris o presunzione: Cloto che fila lo stame della vita, Lachesi che lo avvolge al fuso e Atropo che lo recide al momento giudicato opportuno. Dall’unione con la ninfa Eurinome genera le Grazie: Aglaia o dell’ornamento e dello splendore, Eufrosine, la gioia, Talia, portatrice di fiori e di prosperità. Dalle nozze con Mnemosine, la dea che presiede alla memoria del mondo, senza la quale gli esseri umani vagherebbero alla cieca finendo con l’impazzire, genera le nove Muse per rallegrare l’umanità: Calliope dalla bella voce che protegge l’Epica, Clio che rende celebri e presiede alla Storia, Erato che provoca il desiderio e cura la Poesia amorosa e il suono della lita, Euterpe che allieta lo spirito con la Poesia lirica e al suono del flauto, Melpomene, colei che canta e presiede alla Tragedia, con maschera, spada, e bastone di Eracle, Polimnia, che ha a cuore gli inni e si occupa dei Mimi, Talia, la musa della Commedia, Tersicore che protegge la Danza e infine Urania che punta un bastone verso il cielo e sostiene l’Astronomia.

E via via, passando di unione in unione, di figli in figli, Zeus-Giove mostra la dimensione progressiva del reale. Con Era-Giunone, l’ultima moglie, non certo l’ultima amante, il “padre degli uomini e degli dei” annuncia al genere umano il ruolo e il valore dell’istituzione matrimoniale, ancorché – come testimonia la sua lunga convivenza con la dea – la vita coniugale si riveli spesso fonte di incomprensioni, di conflitti e tradimenti. Il fatto è che l’anelito del dio è sempre proiettato verso una totalità che non sarà mai raggiunta ma solo costantemente accresciuta nel bene e nel male, all’insegna di un potere non incondizionato ma mediato dalle molteplici figure di cui si circonda. Ciò che lo avvicina e allo stesso tempo lo allontana dalla visione del divino propria del monoteismo.

Non a caso, il suo regno nell’universo – peraltro condiviso con i fratelli Hades-Plutone e Poseidone-Nettuno – durerà sino alla nascita di una nuova concezione che assegna al divino l’onnipotenza, l’onniscienza e la totalità del bene, e all’umano, sua creatura, la perfettibilità e la responsabilità delle proprie azioni e, dunque, la sovranità del male. D’altra parte, Zeus-Giove è consapevole di non essere il creatore del genere umano ma proprio come il Dio del Vecchio Testamento – che invece ne è l’artefice –diffida dell’umanità e pensa di distruggerla con il diluvio universale, ma poi concede agli esseri umani ancora una possibilità: come farà Noè,  così Deucalione e Pirra ripopoleranno la Terra della razza umana:

«Quando avvenne il cataclisma che noi chiamiamo diluvio oppure inondazione, tutta la razza umana perì ad eccezione di Deucalione e Pirra che si rifugiarono sull’Etna, il monte più alto (si dice) che sorga in Sicilia. Essi non potendo sopravvivere per la solitudine, chiesero a Giove di concedere loro degli uomini oppure di annientarli come era successo agli altri. Allora Giove ordinò di gettare delle pietre dietro la schiena: quelle gettate da Deucalione divennero uomini, quelle da Pirra donne. Questa è l’origine della parola laos (“popolo”), poiché in greco Laas significa pietra.»  (Igino Astronomo, Fabulae, 153).

Pur disperando del genere umano, di cui a differenza del Dio biblico non è responsabile, e temendo addirittura di esserne spodestato (come poi avverrà, con l’affermazione del monoteismo), Zeus-Giove mostra nell’occasione – così come nell’episodio di Prometeo che gli ruba il potere del fuoco per darlo ai mortali – la capacità di perdonare e l’infinita benevolenza di cui è portatore.

sergio magaldi

 

 S E G U E


martedì 25 aprile 2023

LO SPECCHIO TRA I MONDI presentazione del romanzo di Ottavio Plini