Dopo la qualificazione agli ottavi grazie al
goal segnato al settimo di otto minuti di recupero nella partita contro la
Croazia, l’ottimismo è diventato contagioso, soprattutto tra gli addetti ai
lavori della Rai (con l’eccezione di Tony Damascelli, giornalista di rango, e
tuttavia anche lui meno pessimista del solito), nel ritenere possibile che
l’Italia disputi addirittura la finale. Si fanno calcoli guardando il Tabellone
nel quale gli azzurri sono finiti dalla parte considerata più facile dal
momento che – si dice – comprende sette
squadre che sono alla nostra portata: Svizzera (che incontreremo subito),
Inghilterra (probabilmente nei quarti di finale), Austria (forse in
semifinale), Turchia, Slovacchia, Olanda e Romania, mentre dall’altro lato del
Tabellone se la vedranno Spagna, Georgia, Belgio, Francia, Portogallo, Slovenia,
Germania e Danimarca.
Una
lettura questa, forse in altri tempi possibile, non oggi dopo aver visto la
squadra azzurra all’opera, prima contro l’Albania dove subisce un goal dopo 24
secondi e con un pareggio evitato all’ultimo minuto, poi contro la Spagna
perdendo senza nemmeno giocare, infine con la Croazia in una partita mal
giocata e fortunosamente recuperata all’ultimo minuto con il pareggio di
Zaccardi su assist di Calafiori, celebrato come un grande campione, lui che
pure aveva rischiato l’autogol del pareggio contro l’Albania, sventato da una
prodezza di Donnarumma, e che l’autogol della sconfitta l’ha fatto nella
partita successiva contro la Spagna.
L’unico
rammarico sembra proprio la squalifica di Calafiori – un calciatore che, per il
gioco complessivamente espresso e per l’assist che ha evitato di buttarci fuori
dagli Europei già prima degli ottavi, considero anch’io una risorsa per la
nazionale del futuro – mentre sale forte l’interrogativo su chi sia in grado di
sostituirlo: Mancini o Buongiorno? Nessuno pensa a Gatti che pure è quello che
per caratteristiche: carica agonistica, velocità, attacco all’area avversaria
(e paradossalmente persino per goal e autogol!), più somiglia all’azzurro
squalificato anche se di lui è meno elegante. Eppure di un giocatore così c’è
bisogno in campo dove tutti o quasi tutti viaggiano a velocità ridotta e con
scarso vigore. Spalletti, però, Gatti non lo vede neppure, tant’è che l’ha
portato in Germania solo all’ultimo minuto in sostituzione dell’infortunato
Acerbi.
Purtroppo
altre cose non vede il nostro commissario tecnico e di sicuro negli ottavi
contro la Svizzera schiererà ancora, dopo tre partite inguardabili, “suo
figlio” Di Lorenzo, ignorando Bellanova utile soprattutto come esterno se
dietro, come sembrerebbe più logico, si dovesse giocare a tre. Per inciso,
stento a credere che la nuova Juve scambierebbe Chiesa (27 anni a ottobre) con
un difensore che il 4 agosto avrà 31 anni e che ha alle spalle un campionato di
serie A a dir poco sconcertante! Fortuna, pare, che Conte lo consideri
incedibile. Ecco, ci lavori lui per farlo tornare quello dello scudetto!
A
centrocampo Spalletti riproporrà Jorginho, il “suo regista” in campo, che poco
ha giocato quest’anno nell’Arsenal e che purtroppo appare sempre più lento. Si
guarderà bene dall’utilizzare Fagioli prima degli ultimi minuti, visto che lo
considera il vice di Jorginho, laddove secondo me l’alternativa all’italo
brasiliano è Cristante, neanche lui velocissimo ma almeno dotato di potenza
fisica e talora pericoloso per l’area avversaria. Né farà giocare di sicuro
Folorunsho l’altro centrocampista veloce che vedrei bene in coppia con Fagioli
per dare maggiore dinamismo. E neppure farà scendere in campo El Shaarawy,
l’unico degli attaccanti sin qui mai utilizzato, che è un’ottima alternativa a Chiesa
(se il bianconero giocasse nel suo ruolo naturale!) nell’ultima mezzora di
partita quando lo juventino è ormai stanco. E molto probabilmente all’inizio
vedremo di nuovo Pellegrini e non Zaccagni. Insomma la solita nazionale senza
capo né coda con giocatori fuori ruolo e che tanto ha ben meritato nelle tre
partite sin qui disputate!
Tutto
ciò premesso, spero invece che Spalletti consideri tutte le alternative
possibili per il riscatto di questa nazionale, perché senza qualche improvvisa
illuminazione del nostro tecnico, il ritorno a casa degli azzurri si può dare
per scontato già da domenica.
Forse
è persino superfluo aggiungere che l’augurio è quello di sbagliarmi!
sergio
magaldi
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