venerdì 2 giugno 2023

Massoneria Onair N°35 01-06-23 . La Loggia delle Nove Sorelle Parte 2



Oltre a Voltaire e a tanti altri illustri personaggi, la Loggia delle Nove Sorelle annoverò tra i suoi adepti Benjamin Franklin, Gran Maestro della Loggia tra il maggio del 1779 e il 1785, l'anno del suo ritorno negli Stati Uniti. In questo stesso periodo molti furono i contrasti sia con il re Luigi XVI sia con il Grande Oriente di Francia. 
Con lo scoppio della Rivoluzione Francese, le colonne furono "abbattute" e la loggia fu trasformata in Società Nazionale delle Nove Sorelle. Il nuovo innalzamento delle colonne avvenne nel 1805 ma con profonde modifiche rispetto al passato: per entrarne a far parte non è più richiesto un talento particolare e/o una competenza specifica nell'ambito delle arti e della scienza, è sufficiente possedere alcune informazioni pratiche in materia. Inoltre il presentatore di un nuovo membro cessa di essere ritenuto responsabile per le azioni e le scelte del neofita, la loggia non ha più l'obbligo di favorire la pubblicazione delle opere dei fratelli e sparisce anche il principio della difesa degli innocenti oppressi. 
Nel 1828, il nuovo contrasto con il Grande Oriente di Francia, causato dalla denuncia degli abusi che avvengono all'interno dell'Organizzazione principale della Massoneria francese, induce la Loggia delle Nove Sorelle a reclamare la revisione degli Statuti.

mercoledì 31 maggio 2023

Giordano Bruno – I dialoghi di Satira Morale



Lo  Spaccio de la bestia trionfante si conclude con il terzo dialogo nel quale Giordano Bruno parla della religione in generale per soffermarsi in particolare sull'antica sapienza egizia contrapposta a Cristianesimo ed Ebraismo. Il giudizio severo di Bruno - attraverso la metafora di Orione e di Chirone - riguarda Gesù Cristo ma anche Lutero. Altrettanto negativa è la concezione della "Cabala delle dieci Sephiroth" considerata alla stregua di una metafisica e, come sistema, non molto diversa dalla ripartizione dei dieci Ordini delle intelligenze angeliche del Cristianesimo e da quella dei dieci elementi della tradizione geometrico tolemaica che, oltre ai sette pianeti, include  l'ottava sfera o cielo delle stelle fisse, il Primo Motore e, sotto a tutto, il Caos originario.
L'analisi successiva de La cabala del cavallo pegaseo e de L'Asino cillenico ci introduce al tema della "Santa Asinità" così caro al filosofo nolano.

martedì 30 maggio 2023

Massoneria Onair N°34 25-03-23. La Loggia delle Nove Sorelle



La Loggia massonica delle Nove Sorelle, costituita in Parigi nel 1776, con primo Gran Maestro l'astronomo Jérome de Lalande,  si ispirava alle Nove Muse: Calliope (Poesia epica), Clio (Storia), Erato (Poesia lirica), Euterpe (Musica), Melpomene (Tragedia e canto), Polimnia (Retorica), Tersicore (Danza), Thalia (Commedia) Urania (Astronomia).
La Loggia ebbe tra i suoi adepti artisti, scienziati, letterati e filosofi, di cui il più illustre fu certamente VOLTAIRE iniziato il 7 aprile del 1778.
Lo statuto di fondazione conteneva una DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI MORALI  in cui ci si proponeva il miglioramento della condizione umana attraverso un'etica indipendente dalla religione, un'attività di beneficenza, un'azione costante in difesa degli innocenti colpiti ingiustamente dal rigore delle leggi e del potere, nonché la realizzazione dei diritti umani nell'ambito di una società finalizzata alla soddisfazione dei bisogni e allo sviluppo di ogni facoltà umana. 

giovedì 18 maggio 2023

Giordano Bruno I Dialoghi Etici




Continua il ciclo su Giordano Bruno e la magia rinascimentale con l'approfondimento dei concetti di infinito e finito, materia e forma, materia e spirito. Seguirà l'analisi de lo "Spaccio della bestia trionfante", il primo dei cosiddetti dialoghi etici, dove si rappresenta Giove convocare l'assemblea degli dei olimpici per una riforma del Cielo che metta un freno  alla crisi che imperversa sulla Terra e soprattutto in Europa a causa delle guerre di religione. 

giovedì 4 maggio 2023

GIORDANO BRUNO: i dialoghi cosmologici



Il "debito ermetico" della nolana filosofia rivisitando il Corpus Hermeticum e l'Asclepio. L'originalità del pensiero di Giordano Bruno attraverso l'analisi dei dialoghi cosmologici. Metempsicosi e Metasomatosi.

giovedì 27 aprile 2023

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte XVII


 

SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IX

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte X

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIV


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XV


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XVI

 

 Pur rappresentando la continuità con il principio maschile dei suoi avi, tutte divinità indoeuropee di società patriarcali, Zeus-Giove ha il merito di ridestare il principio femminile e matriarcale, mostrandone l’importanza per la civilizzazione e il miglioramento della condizione umana. Lo fa quasi senza volerlo e nel modo più piacevole per lui: attraverso le tante nozze e le unioni libere con dee, ninfe e donne mortali e la vasta prole di dei e semidei che con le loro attività gratificano il genere umano.

La saggezza l’apprende da Metis, la prima moglie, la giustizia e l’equilibrio nel diritto e nella natura da Temi, la seconda moglie, e da lei nasceranno le Stagioni per scandire con ordine il Tempo e le leggi della natura, e le Moire a ricordare la precarietà della vita umana contro ogni ubris o presunzione: Cloto che fila lo stame della vita, Lachesi che lo avvolge al fuso e Atropo che lo recide al momento giudicato opportuno. Dall’unione con la ninfa Eurinome genera le Grazie: Aglaia o dell’ornamento e dello splendore, Eufrosine, la gioia, Talia, portatrice di fiori e di prosperità. Dalle nozze con Mnemosine, la dea che presiede alla memoria del mondo, senza la quale gli esseri umani vagherebbero alla cieca finendo con l’impazzire, genera le nove Muse per rallegrare l’umanità: Calliope dalla bella voce che protegge l’Epica, Clio che rende celebri e presiede alla Storia, Erato che provoca il desiderio e cura la Poesia amorosa e il suono della lita, Euterpe che allieta lo spirito con la Poesia lirica e al suono del flauto, Melpomene, colei che canta e presiede alla Tragedia, con maschera, spada, e bastone di Eracle, Polimnia, che ha a cuore gli inni e si occupa dei Mimi, Talia, la musa della Commedia, Tersicore che protegge la Danza e infine Urania che punta un bastone verso il cielo e sostiene l’Astronomia.

E via via, passando di unione in unione, di figli in figli, Zeus-Giove mostra la dimensione progressiva del reale. Con Era-Giunone, l’ultima moglie, non certo l’ultima amante, il “padre degli uomini e degli dei” annuncia al genere umano il ruolo e il valore dell’istituzione matrimoniale, ancorché – come testimonia la sua lunga convivenza con la dea – la vita coniugale si riveli spesso fonte di incomprensioni, di conflitti e tradimenti. Il fatto è che l’anelito del dio è sempre proiettato verso una totalità che non sarà mai raggiunta ma solo costantemente accresciuta nel bene e nel male, all’insegna di un potere non incondizionato ma mediato dalle molteplici figure di cui si circonda. Ciò che lo avvicina e allo stesso tempo lo allontana dalla visione del divino propria del monoteismo.

Non a caso, il suo regno nell’universo – peraltro condiviso con i fratelli Hades-Plutone e Poseidone-Nettuno – durerà sino alla nascita di una nuova concezione che assegna al divino l’onnipotenza, l’onniscienza e la totalità del bene, e all’umano, sua creatura, la perfettibilità e la responsabilità delle proprie azioni e, dunque, la sovranità del male. D’altra parte, Zeus-Giove è consapevole di non essere il creatore del genere umano ma proprio come il Dio del Vecchio Testamento – che invece ne è l’artefice –diffida dell’umanità e pensa di distruggerla con il diluvio universale, ma poi concede agli esseri umani ancora una possibilità: come farà Noè,  così Deucalione e Pirra ripopoleranno la Terra della razza umana:

«Quando avvenne il cataclisma che noi chiamiamo diluvio oppure inondazione, tutta la razza umana perì ad eccezione di Deucalione e Pirra che si rifugiarono sull’Etna, il monte più alto (si dice) che sorga in Sicilia. Essi non potendo sopravvivere per la solitudine, chiesero a Giove di concedere loro degli uomini oppure di annientarli come era successo agli altri. Allora Giove ordinò di gettare delle pietre dietro la schiena: quelle gettate da Deucalione divennero uomini, quelle da Pirra donne. Questa è l’origine della parola laos (“popolo”), poiché in greco Laas significa pietra.»  (Igino Astronomo, Fabulae, 153).

Pur disperando del genere umano, di cui a differenza del Dio biblico non è responsabile, e temendo addirittura di esserne spodestato (come poi avverrà, con l’affermazione del monoteismo), Zeus-Giove mostra nell’occasione – così come nell’episodio di Prometeo che gli ruba il potere del fuoco per darlo ai mortali – la capacità di perdonare e l’infinita benevolenza di cui è portatore.

sergio magaldi

 

 S E G U E


martedì 25 aprile 2023

LO SPECCHIO TRA I MONDI presentazione del romanzo di Ottavio Plini

mercoledì 19 aprile 2023

Giordano Bruno e la Magia Rinascimentale – Parte 1ª



Una domanda: Giordano Bruno nasceva a Nola tra gennaio e febbraio del 1548 con il Sole in Acquario congiunto a Venere e a Plutone, Marte congiunto a Saturno nel segno del Capricorno, con la Luna in caduta nel segno dello Scorpione?
Originalità di Giordano Bruno: né idealista, né panteista e neppure filosofo ermetico. Il suo rapporto con i maghi filosofi del Rinascimento e l'arte magica della memoria.

sabato 8 aprile 2023

LO ZIBALDONE LA REGIONE SCONOSCIUTA - parte 2ª



La Regione Sconosciuta non appartiene ad un'altra dimensione del reale, sembra piuttosto farne parte, anche se gli esseri umani ne ignorano l'esistenza e i pesanti condizionamenti.
Le guide della regione sconosciuta, infatti, agiscono senza apparentemente agire sulla volontà e sul comportamento umani attraverso l'educazione, il desiderio, e la fede nella trascendenza e/o nella verità unica e intangibile...

giovedì 30 marzo 2023

LO ZIBALDONE - LA REGIONE SCONOSCIUTA - parte 1ª




Se L'Amore Consapevole è il romanzo che rappresenta il tentativo di scrivere un rapporto nuovo tra l'uomo e la donna - perché secondo il protagonista amore e innamoramento offrono agli esseri umani la speranza di un destino più felice, capace anche di mitigare i conflitti - il sequel de La Regione Sconosciuta rivela la possibilità di una nuova e diversa consapevolezza: la realtà in cui viviamo è costantemente minacciata da forze oscure di cui ignoriamo l'esistenza e che finiamo più o meno inconsciamente per compiacere

sabato 18 marzo 2023

Sorteggio UEFA equo, intelligente ed etico!


 

 Forse per la prima volta il sorteggio UEFA, per determinare l’abbinamento delle squadre europee per quarti e semifinali, ha fatto ricorso non solo alla consueta intelligenza ma ha utilizzato criteri di equità per la Champions e, limitatamente all’Europa League, persino un principio etico!

 

Dell’equità, profusa a piene mani in Champions, traggono finalmente vantaggio anche le squadre italiane che hanno conquistato sul campo il diritto a disputare i quarti di finale. Sul tabellone uscito per tracciare il cammino sino alla finalissima, l’alea del sorteggio ha infatti recepito un principio di giustizia anche ad evitare che le protagoniste delle fasi finali siano quasi sempre le stesse: da una parte il Napoli emergente che non solo non ha mai vinto ma che neppure nell’era del grande Maradona aveva raggiunto i quarti di finale di Champions. E con il Napoli, il Milan che pur con le sue 7 coppe non vince dal 2006/2007, l’Inter che con 3 coppe non vince dal 2009/2010 e infine il Benfica che conta 2 vittorie di cui l’ultima risale addirittura al 1961/1962. Dall’altra parte del tabellone invece il sorteggio equanime schiera il Real Madrid, campione in carica con ben 14 coppe, il Bayern Monaco con 6 vittorie di cui l’ultima nel 2019/2020, il Chelsea con 2 coppe di cui l’ultima conquistata nel 2020/2021 e che nell’ultima edizione ha disputato la finalissima perdendo contro il Real Madrid, e infine il Manchester City, squadra allenata da Guardiola, ormai emergente da anni e finalista dell’edizione del 2020/2021.

 

Pertanto, la finalissima di Champions del 10 giugno, allo stadio Atatürk di Istambul, vedrà di fronte una squadra del gruppo che non ha mai vinto o non vince da tempo (le probabilità che sia una squadra italiana, Benfica permettendo, sono a questo punto del 75%) e una squadra che ha vinto tanto e anche di recente o comunque, come nel caso del Manchester City, che è stata protagonista nelle ultime edizioni e che ha disputato la finale nel 2021.

 

Diversamente, il criterio usato dall’intelligenza del sorteggio per l’Europa League sembra rifarsi più all’osservanza di un principio etico. Per associazione e strana coincidenza, infatti, viene in mente un concetto enunciato dal Procuratore della FIGC in Corte d’Appello nel chiedere la penalizzazione di 9 punti della Juventus nel processo per presunte false plusvalenze (punti di penalizzazione con sentenza portati poi addirittura a 15!), al fine di determinare la sua collocazione alle spalle della Roma (allora al 4°posto) cioè in posizione penalizzante e non utile per accedere alla Champions 2023/24.

 

Quale il cammino tracciato dal sorteggio per Roma e Juventus, le due squadre italiane qualificate per i quarti? La Roma per raggiungere  la finale deve vincere contro il Feyenoord (la squadra olandese già battuta dai giallorossi lo scorso anno a Tirana nella finale di Conference League) e una delle due tra Bayern Leverkusen o Union SG. Alla Juve, per raggiungere lo stesso traguardo, occorre battere lo Sporting Lisbona che ha eliminato l’Arsenal (attualmente al vertice della Premier League, il campionato inglese) e poi una tra le squadre giudicate tra le più forti, rimaste nella competizione dopo l’Arsenal, e cioè Manchester United o Siviglia.

 

Tutto ciò non significa d’altra parte che a vincere la Champions di quest’anno sarà una squadra che non ha mai vinto o che non vince da tanto tempo, né che la Roma avrà vita facile in Europa League. Significa però che ad una soltanto delle squadre che in questi ultimi anni sono state tra le protagoniste del torneo di calcio per club più prestigioso del continente, e forse del mondo, è data la possibilità di vincere, così come significa che il percorso della Juventus in Europa League per raggiungere la finale  di Budapest del 31 maggio si è fatto improvvisamente molto difficile. Certo però non impossibile! E proprio in questo consiste la sapienza del sorteggio: inclina ma non determina, proprio come gli intellettuali del Rinascimento dicevano degli astri: “inclinano però non determinano!”.

 

sergio magaldi

 


giovedì 16 marzo 2023

Massoneria OnAir N° 33 16-03-23 Giordano Bruno e John Nada Parte 2.

 

 

L'originalità filosofica di Giordano Bruno e il suo sincretismo esoterico - che non è mai mero eclettismo -  alla riscoperta della "magia degli antichi" . 

Il filosofo nolano fu un rivoluzionario nella storia del suo tempo anche nel collegare la sua concezione del rapporto Infinito-finito a quello che definisce "il vizio d'origine del Cristianesimo".

martedì 14 marzo 2023

L'Amore Consapevole – Parte 2ª – Zibaldone on line



...L’amore consapevole non è solo questione di regole, perché gli amanti avvertano davvero “il brivido cosmico” occorre che tra loro ci sia quel sentire inconsapevole, celebrato nella poesia, nella musica e nell’arte: il sentimento che ha legato il protagonista a Shekinah e che ora lo lega a Virginia! L’amore vero, insomma.

L’amore consapevole perdeva con ciò la carica rivoluzionaria, la capacità di sovvertire le coscienze e di mitigare il costume umano, così sempre assetato di violenza? No, certamente! Perché, a parer suo, l’innamoramento degli amanti consapevoli era solo la regola aggiuntiva... 

giovedì 9 marzo 2023

Massoneria OnAir N°32 09-03-23 Giordano Bruno e John Nada

 

La rivoluzione copernicana diventa in Giordano Bruno una vera e propria rivoluzione cosmologica. Tutto l'universo è fatto come è fatta la Terra. Non c'è che un Infinito Principio Onnipotente e ovunque un'identica Materia Universale che al suo interno reca lo Spirito della propria costante trasformazione. La Natura stessa non è che la veste di questo Infinito e la realtà in cui viviamo non ne è che l'Ombra...


martedì 28 febbraio 2023

L'AMORE CONSAPEVOLE - Lo Zibaldone online




 Dal vero e recente ritrovamento di un piccolo frammento di papiro scritto in copto su cui è scritto: “E Gesù disse loro, mia moglie… lei sarà capace di divenire mia discepola” (con chiaro riferimento alla Maddalena) nonché dalla nuova pubblicazione, corredata di saggi di eminenti studiosi, della “Lettera sulla Santità” (testo ebraico anonimo del XIII Secolo), il direttore della Chiaroscuro Editrice concepisce l’idea dell’amore consapevole da lanciare attraverso opere editoriali e soprattutto con la fondazione di una Accademia che di questo amore insegni le regole.

L’amore consapevole si riconnette alle pratiche iniziatiche di trasformazione: dal Ling-hsiou e ricerca del Dao del taoismo, ai Sette Palazzi della tradizione ebraico-cabbalistica, ai Chakra della tradizione tantrica etc…. Per realizzare il progetto, il direttore dovrà sciogliere  diversi interrogativi, a cominciare dal significato delle lettere ricevute da una sedicente Shekinah (da “divina presenza” e figura simbolica della tradizione ebraica divenuta creatura reale), e al riapparire di un antico amore nella persona di Virginia. Dovrà inoltre anche affrontare un complotto su scala internazionale teso a soffocare sul nascere il progetto dell’amore consapevole.


domenica 26 febbraio 2023

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte XVI


 


SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IX

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte X

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIII


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIV


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XV

 

Zeus-Giove è innanzi tutto un dio del cielo, come lo era stato suo nonno Urano ma con un significato ben diverso, più vicino al Dio del cielo e della terra delle religioni monoteistiche.

Anche fisicamente, il suo corpo celeste si rivela come il più importante dell’intero sistema solare (quasi un secondo Sole!), il pianeta più maestoso, per i tanti satelliti di cui si circonda, il più visibile a occhio nudo dalla Terra per via delle sue dimensioni gigantesche che potrebbero contenere circa 1300 volte la stessa Terra.  Così, in analogia con il mito, il pianeta si rivela di fatto come il più vicino a noi, nonostante la grande distanza che lo separa dal mondo abitato da umani, animali, piante e minerali.

A differenza dell’avo Urano, Zeus- Giove del mito non governa i cieli standosene appartato e rivelando una natura eccentrica e poco socievole (Urano), al contrario, egli fa in modo che cielo e terra si corrispondano e manifesta verso tutti coloro che credono in lui e gli offrono sacrifici la massima disponibilità e socievolezza (giovialità, appunto…). La lotta per la conquista del potere gli ha insegnato ciò che Saturno e Urano avevano ignorato: l’importanza degli altri e delle alleanze, senza nemmeno farsi troppi scrupoli, nella conquista e soprattutto nella gestione del potere.

Urano aveva relegato nelle caverne la prima generazione cosmica per timore di esserne spodestato e al tempo stesso per la ripugnanza che quelle forme, talora mostruose suscitavano in lui: sei Titani (Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto e Crono) e sei Titanidi (Tea, Rea, Temi. Teti, Febe e Mnemosine), i Ciclopi che avevano un solo occhio in mezzo alla fronte e gli Ecantochiri o Centimani che avevano cento braccia e cinquanta teste dalle quali sputavano fuoco. Quando Crono-Saturno spodestò suo padre Urano, liberò i suoi fratelli Titani, ma lasciò in catene Ciclopi ed Ecantochiri: per l’eccessiva prudenza che gli era congeniale, Saturno non si fidava di loro. Nel muovere guerra contro Saturno, Giove liberò Ciclopi ed Ecantochiri, ottenendo in cambio non solo un’alleanza preziosa contro Saturno e i Titani ma i doni-simbolo del potere regale e celeste: folgore, fulmine e gestione del fuoco. Conquistato il potere, sempre su consiglio di Metis o Saggezza che fu la sua prima moglie (poi inghiottita per tenerla sempre con sé!), Zeus-Giove decise di dividerlo con i suoi fratelli Ades-Plutone e Poseidone-Nettuno. Il “padre degli uomini e degli dei” come Omero chiama Giove non fu solo un antesignano del monoteismo ma anche della democrazia, per tutto ciò che di buono rappresenta in sé ma anche per tutto ciò che nasconde di intrighi, manipolazioni, alleanze strumentali.

La progressiva universalizzazione di Zeus-Giove è ben visibile dal proliferare, accanto al culto generale del dio, di una miriade di culti locali a sottolineare gli attributi della divinità nonché specifiche protezioni che il dio era in grado di accordare quando lo si invocava e gli si offrivano sacrifici. Abbiamo così, tra l’altro, Zeus Nemeo, dalla città di Nemea in Argolide, dove con cadenza biennale si svolgevano i Giochi Panellenici; Zeus Olympios, relativo al dominio del dio su tutti gli altri dei; Zeus Panhellenios o signore di tutti i Greci; Zeus Xenios o custode delle leggi dell’ospitalità; Zeus Agoraios o Zeus che vigila sugli affari pubblici; Zeus Soter o Zeus salvatore di tutta l’umanità; Zeus Erceo o protettore della casa; Zeus Bulaios o protettore dello stato; Zeus Eleutherios o custode della libertà e così via… Un po’ quello che avviene con i santi del monoteismo cattolico, con la differenza che a quest’ultimi sono assegnati più che altro compiti di protezione dei fedeli (sino ai miracoli) piuttosto che attribuzioni di liberalità.

Zeus-Giove, tuttavia, non è ancora il Dio unico delle religioni del Libro, non solo perché non è esente da colpe e insieme agli altri dei è pienamente responsabile di quanto di negativo accade nel mondo, ma anche e soprattutto perché non è un dio creatore, benché lo si dica “padre di uomini e dei”, e non è onnipotente né onnisciente. Egli può molto, è vero, e sa molte più cose degli altri – dei ed esseri umani – ma potere e scienza non sono in lui assoluti. È buono, cordiale e talora caritatevole – come sarà con i fedeli e con i suoi tanti figli, ad eccezione di Ares Marte che proprio non sopporta per il carattere – ma non è “l’infinitamente buono”, e non è esente dai vizi e dalle passioni che appartengono al genere umano. All’occorrenza, per difendersi dai nemici, egli non esita dal ricorrere alla violenza (in questo ricordando più il Dio del Vecchio Testamento che il Cristo dei Vangeli, ancorché neppure Lui esente da scatti d’ira), come dimostrò nel reprimere la rivolta dei Giganti con l’aiuto di Eracle e nel folgorare il mostruoso Tifòne che lo aveva fatto prigioniero e dal quale riuscì a liberarsi grazie all’aiuto di Ermes e di Pan.

sergio magaldi

 

 S E G U E


martedì 14 febbraio 2023

MUSSOLINI (parte 3ª) da compagno a camerata



Nel terzo e ultimo incontro in occasione del Centenario della Marcia su Roma, l’analisi verte ora sui molteplici eventi che portarono Mussolini alla presa del potere: dalla direzione de Il Popolo d’Italia, da quotidiano socialista divenuto ora “dei combattenti e dei produttori”, alla fondazione nell’immediato dopoguerra del movimento dei Fasci di Combattimento (evoluzione dell’originario Fascio Rivoluzionario di azione internazionale e dei successivi Fasci di azione rivoluzionaria) caratterizzato ancora, nel programma cosiddetto di San Sepolcro, fortemente a sinistra ma in netta antitesi con il socialismo ufficiale del quale si continua a condannare, soprattutto dopo la disfatta di Caporetto, la neutralità assoluta durante la guerra e addirittura il presunto disfattismo. 

Tuttavia, la svolta vera e propria Mussolini la compie il 9 novembre del 1921 con la fondazione del Partito Nazionale Fascista (PNF), sostenuta dallo squadrismo e dal fascismo agrario, dopo il fallimento nell’estate precedente del Patto di Pacificazione con i socialisti. Infine, l’azione decisiva per la presa del potere, Mussolini la sferra l’anno successivo quando, dal Consiglio Nazionale del PNF, tenuto a Napoli il 24 ottobre del 1922, sarà ratificata la decisione di marciare su Roma.


lunedì 13 febbraio 2023

Massoneria Onair N°31 09-02-2023 Cattolici e Massoni Parte 1




I rapporti tra cattolici e massoni alla luce della Storia e nella diversità della dottrina. 

La condanna del “relativismo filosofico e morale della Massoneria”, contenuta alla fine del XIX secolo nell’Enciclica Humanum Genus di Papa Leone XIII, e ribadita ancora nel 1984 dall’allora Direttore della Congregazione della dottrina della fede, futuro Papa Ratzinger, non ha tuttavia impedito ai cattolici di essere anche massoni e/o comunque di stabilire un confronto e un dialogo costante tra Chiesa Cattolica e Massoneria.


martedì 31 gennaio 2023

MUSSOLINI (parte 2ª) DA PACIFISTA A INTERVENTISTA



 L’occasione del Centenario della Marcia su Roma ha portato a rivisitare, attraverso documenti testuali e analisi critiche, l’ascesa di Mussolini all’interno del Partito Socialista Italiano sino al Congresso di Ancona (26-29 aprile 1914) in cui la corrente dei socialisti rivoluzionari, alla quale appartiene Mussolini, ottiene la maggioranza sui riformisti di  sinistra (i riformisti di destra erano stati espulsi, in gran parte per l’azione dello stesso Mussolini, nel Congresso di Reggio Emilia di due anni prima). La vittoria di Mussolini ad Ancona è schiacciante: entra a far parte della Direzione del Partito, è riconfermato direttore dell’ “Avanti!” e ottiene l’espulsione dei massoni. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (28 luglio 1914 – 11 novembre 1918), l’impegno di Mussolini è tutto diretto dalle pagine dell’ Avanti! a sostenere con forza la posizione della neutralità e del tradizionale pacifismo dei socialisti. Col trascorrere dei mesi, tuttavia, per azione dell’ interventismo di sinistra (che comprende repubblicani, socialisti riformisti, radicali, futuristi, massoni e alcuni sindacalisti rivoluzionari) che vede nella guerra contro l’Austria l’occasione di completare il nostro Risorgimento, Mussolini cambierà atteggiamento sino a coniare la formula : “Dalla neutralità assoluta alla neutralità attiva ed operante” che lo porterà più tardi a battersi per l’intervento in guerra accanto a Francia, Inghilterra e Russia e a fondare in autonomia il quotidiano socialista Il Popolo d’Italia con la relativa espulsione dal Partito Socialista.


venerdì 27 gennaio 2023

IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 gennaio 2023


 

 Parafrasando simbolicamente alcuni versetti dello Shemah Israel… (Shemà Israel Adonai Elohenu Adonai Echad, dha hwhw wnyhla hwhy larcy umcAscolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno…”;), Primo Levi (1919-1987), probabilmente nel gennaio del 1946, subito dopo la liberazione da Auschwitz, scrisse una poesia che descrive la miserabile condizione dei detenuti nei campi di sterminio nazisti. Pochi versi per ricordare fino a che punto si possano calpestare i diritti umani e che suonano come un ammonimento per la coscienza di tutti.

 

Shemah Israel... “…E metterai queste parole che Io ti comando oggi, nel tuo cuore, e le insegnerai ai tuoi figli, pronunciandole quando riposi in casa, quando cammini per la strada, quando ti addormenti e quando ti alzi. E le legherai al tuo braccio, e le userai per separare i tuoi occhi, e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte…”

 

“Shemah” di Primo Levi   (Da “Se questo è un uomo”, Editore Da Silva 1947, Einaudi 1956)

 

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

il cibo caldo e visi amici:

considerate se questo è un uomo

 

che lavora nel fango

che non conosce pace

che lotta per mezzo pane

che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna

 

senza capelli e senza nome

senza più forza di ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:

 

vi comando queste parole

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa e andando per via,

coricandovi alzandovi;

ripetetele ai vostri figli.

 

O vi si sfaccia la casa,

la malattia vi impedisca,

i vostri nati torcano il viso da voi.


giovedì 26 gennaio 2023

Massoneria Onair N°30 26-01-23 Iniziazione Controiniziazione Degenerazi...



Da non confondere la pseudoiniziazione e la degenerazione dalla controiniziazione.
La prima è solo una falsa iniziazione perché non attiene alla sfera del "sacro" e resta invischiata nella profanità. La degenerazione rappresenta una deviazione piccola o grande dal nucleo originario dei principi dell'iniziazione senza tuttavia che ciò significhi necessariamente l'abbandono di una ininterrotta catena iniziatica. 

La controiniziazione invece è un vero e proprio "canone inverso" perché procede dalla stessa fonte dell'iniziazione ma al fine di demolirla, facendo ricorso ad un potere generato dagli strati più bassi del "sottile"

domenica 22 gennaio 2023

JUVE PENALIZZATA DI 15 PUNTI


 

 La decisione della Corte d’appello della Figc di penalizzare la Juventus di 15 punti in classifica per la vicenda delle cosiddette plusvalenze fittizie sta suscitando l’ira dei tifosi bianconeri e il giubilo di tutti gli antijuventini, da sempre pronti a scagliarsi contro la squadra di calcio più titolata d’Italia. Il tifo, però, rischia di non essere sereno nel valutare, in un senso o nell’altro, i fatti che hanno portato il procuratore della Figc, Giuseppe Chiné, a chiedere in appello la riapertura del processo - archiviato in prima istanza - e la penalizzazione di 9 punti per la Juve che la Corte ha poi addirittura portato a 15.

Vediamo sia pure in breve sintesi i fatti, punto per punto:

1)Tutto ha inizio con le indagini di Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) e Covisoc (Commissione di vigilanza della Federazione Italiana Gioco Calcio-Figc sulle società di calcio professionistiche) sulle operazioni di mercato delle squadre di Serie A. Essendo la Juve quotata in borsa, il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) chiede alla Procura di Torino se nelle operazioni di mercato della Juventus e nei bilanci vi siano state misure a danno degli azionisti.

2)La Procura di Torino dispone immediatamente l’indagine. Di rimbalzo interviene con una inchiesta anche l’organo giudiziario della Figc che pur sospettando anomalie del mercato, per presunte plusvalenze fittizie, assolve in prima istanza la Juve e le altre squadre con cui la società piemontese dal 2018 ha concluso operazioni di mercato. E la ragione è molto semplice: in mancanza di regole sui criteri delle plusvalenze, la giustizia sportiva non può entrare nel merito della valutazione di singoli calciatori, appurando così se siano gonfiate o “fittizie”,  e determinando in tal modo l’aggiramento del cosiddetto Fair Play finanziario, misura introdotta dall’UEFA per limitare, attraverso il sistema delle plusvalenze, l’indebitamento  delle società di calcio. Com’è noto, il mancato rispetto del Fair Play comporta l’esclusione temporanea o definitiva dalle competizioni europee (Champions, Europa League, Conference League).

3) Dalle indagini della Procura di Torino emergono però nuovi elementi che consentono al procuratore della Figc di chiedere la riapertura del processo e la penalizzazione di 9 punti della Juventus, nonché la sospensione temporanea dei suoi dirigenti e dei dirigenti delle altre squadre con cui la Juventus ha concluso operazioni di mercato basate sul sistema delle plusvalenze nello scambio di giocatori.

4) La Corte d’appello della Figc decide infine, nella tarda serata dello scorso Giovedì 20 gennaio di penalizzare di 15 punti la Juventus in classifica e di sospendere con varie tempistiche i suoi dirigenti, mentre assolve tutte le altre squadre e i loro dirigenti.

5) Di qui, la rabbia del popolo juventino, ma anche la domanda (solo ingenua?) di molti addetti ai lavori: “Com’è possibile che venga penalizzata solo la Juve, se le plusvalenze fittizie o meno si realizzano sempre almeno tra due squadre?”.

6) La domanda che a prima vista sembra legittima non tiene conto delle INTERCETTAZIONI: i dirigenti della Juve – secondo notizie rese pubbliche dai media – si sarebbero lasciati andare nelle conversazioni telefoniche intercettate dalla Procura di Torino a dover ammettere di aver fatto ricorso a plusvalenze fittizie per far quadrare i bilanci. Il motivo per cui tutte le squadre con cui la Juventus ha fatto operazioni di mercato con “presunte” plusvalenze fittizie siano state assolte dipenderebbe dal fatto che l’ammissione di “colpevolezza” nelle intercettazioni non riguarderebbe questo o quel giocatore, questa o quella società in particolare, ma un intero sistema di scambio. E proprio questo, tuttavia, rappresenta a mio giudizio il lato debole della sentenza della Corte d’appello della Figc. Bisognerà comunque attendere le motivazioni della sentenza, prima di poter far ricorso alla Giunta del Coni che funziona come Cassazione e/o terzo grado di giudizio e che, com’è noto, non può intervenire sul merito, ma solo cancellare la sentenza per vizio di forma e/o per riscontrata lesione dei diritti della difesa e rinviare il tutto alla Figc per l’eventualità di un nuovo procedimento.

7) Dal che risulta almeno parzialmente giustificato lo sfogo dei tifosi che si può così riassumere: “Perché solo noi? Perché solo i dirigenti juventini sono intercettati? Se si facessero indagini accurate su tutti gli altri club della Serie A, a cominciare dalle società altrettanto prestigiose del Campionato, si giungerebbe allo stesso risultato che ha portato alla penalizzazione della Juve”. Può darsi, ma può darsi anche di no, per due ragioni: a) intercettazioni su altre squadre non possono essere usate dalla Figc semplicemente perché NON CI SONO: le procure di altre città, a differenza della Procura di Torino, non hanno aperto indagini sulle squadre cittadine e dunque chiesto al Gip l’autorizzazione ad intercettare b) anche in presenza di intercettazioni, non è detto che i dirigenti di queste altre società abbiano mai ammesso, durante le conversazioni telefoniche, di essere ricorsi al sistema delle plusvalenze fittizie.

Tutto ciò premesso, non resta alla Juve che affidarsi alla nuova dirigenza e al nuovo Presidente che ha parlato di “difesa senza arroganza”. Ai tifosi cosiddetti antijuventini l’invito a domandarsi: “Che succederebbe se anche la mia squadra fosse indagata seriamente?”. Ai tifosi juventini il dovere di sostenere la squadra in tutto e per tutto, soprattutto sui campi di gioco, a cominciare dalla difficile partita di questa sera a Torino contro l’Atalanta. Ricordando altresì ciò che di buono è stato fatto dalla Presidenza e dal C.D. dimissionari: i 9 scudetti, le due finali di Champions e i tanti acquisti di calciatori che hanno dato prestigio alla squadra, tutti successi che non possono essere dimenticati per ciò che avviene oggi sul piano amministrativo-giuridico (personalmente ritengo sbagliata se non addirittura controproducente la misura delle plusvalenze adottata dall’UEFA sia pure al fine di limitare i debiti delle squadre di calcio: un’indagine puntuale su tutte le principali società calcistiche europee – con l’eccezione forse solo di quelle della Premier League dotate di risorse quasi illimitate – metterebbe probabilmente in luce il fenomeno pervasivo delle cosiddette plusvalenze fittizie), nonché sul piano meramente sportivo, dove la Juve da circa un anno e mezzo, alternando vittorie “di corto muso” a disfatte impensabili (vedi le tre sconfitte sulle quattro partite di Champions e il recente 5-1 subito contro il Napoli), mostra ormai, forse, il gioco peggiore della Serie A.

 sergio magaldi

 

 


venerdì 20 gennaio 2023

Massoneria OnAir N°29 19-01-23 Iniziazione, Controiniziazione, Degeneraz...

 

L'iniziazione nel senso più autentico si riferisce alla sfera del sacro, cioè - come sostiene Mircea Eliade - al tentativo di dare significato all'esserci dell'uomo nel mondo. Presuppone la trasmissione di un sapere da parte di una ininterrotta catena iniziatica.

martedì 17 gennaio 2023

MUSSOLINI SOCIALISTA (parte I)




In questa prima puntata del 2023 dello Zibaldone, Sergio Magaldi ci propone un’analisi retrospettiva del Mussolini degli inizi, del suo esordio politico nel Partito Socialista. Per quanto tema noto e su cui tanto è stato scritto, Sergio Magaldi coglie l’occasione del Centenario della Marcia su Roma, dello scorso ottobre, per ripercorrere, in tre puntate, gli inizi dell’impegno politico e gli esiti storici noti, proponendoci un percorso tra documenti testuali e personaggi storici coevi, dibattito politico e cronaca del tempo. A cura di Sergio Magaldi. Conducono Marco Moiso e Massimo Porcedda

venerdì 6 gennaio 2023

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte XV


 

SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IX

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte X

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIV

 

 

 Il contrasto Giove-Saturno non riguarda solo il rapporto tra vita attiva e vita contemplativa, ma è un vero e proprio scontro generazionale come si evince dal mito più noto di Zeus-Giove. Questo mito si collega allo scampato pericolo da parte del futuro “Signore degli uomini e degli dei” (Zeus-Giove, secondo l’espressione usata da Omero) di finire divorato dal padre Krono-Saturno, come tutti i suoi fratelli, e allo stratagemma di sua madre, la titanide Rea, che lo sottrae al marito, sostituendolo con una pietra.

Portato a Creta e nascosto in una grotta, il piccolo Zeus trova la protezione di Adrastea, (dopo Rea, un altro simbolo della Grande Madre e del potere femminile) che lo pone in una cesta d’oro e lo fa allevare dalla capra Amaltea. Ancora adolescente, il dio arricchisce il simbolismo di cui è portatore: rompe per gioco un corno della capra e ne fa la Cornucopia o corno dell’abbondanza, colmo di cibi e bevande. Adulto, sacrifica Amaltea e dalla sua pelle ricava l’egida, lo scudo o l’armatura con cui proteggersi, mentre fa della capra-nutrice una stella e la pone nella costellazione dell’Auriga. Ormai forte e sicuro di sé Zeus, grazie all’effetto di una droga, costringe suo padre Saturno a rigettare i fratelli che aveva ingurgitato, quindi gli muove guerra, lo sconfigge, lo spodesta e lo fa prigioniero nel Tartaro, guardato a vista dal fratello Hades-Plutone, al quale ha concesso il regno sotterraneo, mentre a Poseidone-Nettuno, un altro dei fratelli liberati, ha assegnato il dominio dei mari.

Luciano di Samosata, prolifico autore  siriano di lingua greca, vissuto tra il 120 e il 200, nel dialogo di apertura dei Saturnalia, tra Kronosolone (sacerdote di Saturno e addetto alla legislazione della festa) e Saturno, punta sull’ironia per screditare il mito della presa del potere da parte di Giove. Lo stile ricorda i dialoghi di Platone e il contenuto riecheggia Aristofane, allorché attribuisce a Giove la stessa cecità nel distribuire le ricchezze che il grande commediografo greco rimprovera a Plutone. Tra il serio e il faceto, Luciano di Samosata (120-192 d.C.),quasi un laudator temporis acti, lancia un messaggio ai contemporanei: del clima di decadenza e di corruzione che stanno vivendo, il primo responsabile è Giove che non ha fatto del mondo un regno di pace e di giustizia, ma al contrario con la sua astuzia e i suoi intrighi ha contribuito a diffondere la malvagità tra gli esseri umani.

 

Dai Saturnalia di Luciano di Samosata:

 

«Il Sacerdote. O Saturno, che oggi sembri essere tu il Signore, ed a te si fanno sacrifici e preghiere, nei giorni della tua festa che cosa potrei domandare ed avere da te?

Saturno. Pensa a ciò che più desideri e dimmelo; se pure credi che io, in possesso di signoria e profezia, non conosca già ciò che più ti piace. Chiedimi, e se posso, non ti dirò di no.

Il Sacerdote. Ci ho pensato tanto! Ti dirò le cose che tutti desiderano e che a te è facile dare: ricchezze ed oro assai, comandare a molti uomini, possedere molti servi, vesti finemente ricamate, argento, avorio e altre cose preziose. Deh, dammene qualcuna di queste, o possente Saturno, affinché anch’io goda un po’ della tua signoria: io solo non dovrò mai avere un briciolo di bene per tutta la vita?

Saturno. Vedi? Mi domandi ciò che non è in mio potere, giacché non distribuisco io queste cose: però non ti crucciare se non le avrai: chiedile a Giove quando tra non molto egli tornerà il Signore di tutti. Io prendo questa signoria a certe condizioni, io! Non più che per sette giorni, dopo i quali ritorno subito privato cittadino. E in questi sette giorni io non debbo impicciarmi di faccende gravi o pubbliche, ma solo pensare a chi beve, si ubriaca, grida, scherza, gioca a dadi[…] questo mi è permesso di fare: quelle cose grandi, come le ricchezze e l’oro, le dà Giove a chi più gli piace.

Il Sacerdote. Ma Giove, o mio Saturno, non è né facile né alla mano. Io mi sono stancato di pregarlo, sprecando tanto fiato. Fa sempre il sordo, e squassando l’egida, brandendo la folgore e volgendo il cipiglio egli mette paura a chi vorrebbe chiedere. E se talvolta si piega a qualcuno e l’arricchisce, lo fa senza giudizio, e quasi a dispetto, perché spesso lascia secchi gli uomini dabbene e gli assennati, e piove ricchezze sui ribaldi, gli stolti, i crapuloni, la gente da forca e altra canaglia […] O il più buono dei Titani[…]chiariscimi una cosa che da tempo desidero sapere. Se me la dirai, mi avrai ben compensato dei sacrifici che faccio per te, e ti assolverò da ogni altro debito.

Saturno. Di’ pure: ti risponderò, se è cosa che conosco.

Il Sacerdote. Innanzi tutto, è vero ciò che dicono di te? Che divoravi i figli avuti da Rea, e che ella, dopo averti sottratto Giove e messa una pietra al suo posto, te la diede da mangiare, e che Giove cresciuto in età ti tolse il potere, ed avendoti vinto in battaglia, ti cacciò nel Tartaro, dove ti incatenò insieme a tutti quelli che erano dalla tua parte?

Saturno. Ehi tu! Se oggi non fosse festa, e lecito ubriacarsi e ingiuriare impunemente i padroni, sapresti che posso ancora non farmela passare la mosca sotto il naso! Farmi questa sorte di domande, senza aver rispetto per un dio così canuto e vecchio!

Il Sacerdote. Questo, o Saturno, non lo dico io, ma Esiodo ed Omero; e mi rincresce dirti che quasi tutti gli uomini lo tengono per vero.

Saturno. E credi tu che quel pecoraio chiacchierone sapesse il vero dei fatti miei? Pensaci un po’. Ci può esser mai un uomo (non dico un Dio) che voglia mangiarsi i figli, se pur non sia un Tieste, che li mangi per inganno dell’empio fratello? Ma sia pure: come non sentir sotto i denti che è pietra e non carne? Non c’è stata guerra! Mai Giove mi ha tolto il regno per forza, ma gliel’ho ceduto io volontariamente e mi sono ritirato. Quali catene, qual Tartaro? Io son qui e tu mi vedi, se non sei cieco come Omero.

Il Sacerdote. E per quale motivo, o Saturno, lasciasti il regno?

Saturno. Ti dirò. Innanzi tutto, essendo vecchio e sofferente di podagra (e questo muovermi a fatica ha fatto credere al volgo che io fossi incatenato), non riuscivo a contenere la grande malvagità che oggi c’è tra la gente: quel dover sempre correre su e giù, e brandire il fulmine, e sfolgorare gli spergiuri, i sacrileghi e i violenti, era una fatica grande e da persona giovane, per cui la lasciai volentieri a Giove. Inoltre, mi parve bene dividere il regno tra i miei figli, ed io godermela zitto e quieto, senza rischiare l’osso del collo per colpa di chi prega e spesso domanda cose contraddittorie. Senza essere costretto a mandare tuoni, lampi, e talora i rovesci di grandine. E così da vecchio meno una vita tranquilla, fo buona cera, bevo del nettare più schietto, e chiacchiero un po’ con Giapeto e con gli altri dell’età mia, e Giove si tiene il regno e i mille affanni. Nondimeno, ho voluto riservare questi pochi giorni, alle condizioni che t’ho dette, e ripiglio il regno per ricordare agli uomini la vita che menavano al tempo mio, quando senza seminare e senza arare,la terra produceva ogni bene, non vi erano spighe ma pane bello e fatto, e carni già cotte, e il vino scorreva a fiumi, e vi erano fontane di miele e di latte. Tutti erano buoni, tutti uomini d’oro. Questa è la ragione della breve durata del mio regno. È perciò che da ogni parte si levano schiamazzi, suoni e canti e si vede la gente giocare, e c’è parità di diritti per tutti, liberi e servi: al tempo mio, infatti, nessuno era schiavo!»

La satira che caratterizza la figura di Giove nei “Saturnali” di Luciano di Samosata manifesta in realtà la mutata concezione del politeismo greco: un dio, un dio soltanto è detto ora “padre degli uomini e degli dei”, prefigurando in nuce l’avvento del monoteismo. Tant’è che Luciano di Samosata fa dire a un suo personaggio che il dio non ha fatto del mondo un regno di pace e di giustizia, ma che, al contrario, con la sua astuzia e la sua prepotenza ha contribuito a diffondere la malvagità tra gli esseri umani. Dunque, Zeus-Giove è agli occhi dello scrittore l’unico e  il solo responsabile di quanto accade nella realtà. Diversamente il monoteismo risolverà il problema che d’après Leibniz si dirà della teodicea: la presenza del male nel mondo non è imputabile alla giustizia divina ma al diavolo e al comportamento umano, oppure è soltanto un bene differito perché “Le strade del Signore sono infinite”.  

 S E G U E

 

sergio magaldi