venerdì 27 ottobre 2023

IL CENTRO SAPIENZIALE DELL' UNIVERSO


 

Talvolta gli inaspettati incontri che si fanno sembrano quasi pilotati da rare coincidenze; come quella  che ha portato chi scrive ad individuare un quadro fra i tanti esposti nei vari locali di una nave da crociera.

 

 

di Alberto Zei

 

 

 Il quadro qui rappresentato del pittore  Raimondo Briata si esprime attraverso la caratteristica di un’arte figurativa simbolica a cui professionalmente  egli  si dedica.  Si tratta di un quadro esposto in una nave da crociera, nel luogo più rappresentativo e conviviale in cui si concentrano i massimi simboli attrattivi degli ospiti di bordo.

 

Questo artista che in genere stilizza nelle sue opere le caratteristiche emblematiche  delle grandi strutture, da quelle interne delle gigantesche navi da crociera che solcano i sette mari,  a quelle che con pochi segni ritraggono visioni emblematiche nelle varie città del mondo, questa volta ha inteso  ritrarre con una efficace chiave semiotica la rappresentazione universale del  mondo intero in difesa della vita. Cosa questa che da un punto di vista massonico si accosta anche per i simbolismi di contorno, con la Gerusalemme Terrena. L’ autore, infatti, espone  i simboli dell‘ esistenza e gli attuali pericoli ecologici tra i quali, come si vedrà,  inserisce  metaforicamente  il significato sapienziale dell’ Universo. Alla architettura delle immagini stilizzate e apparentemente scollegate, il pittore  ha saputo esprimere in tutta coerenza con il senso dell’ opera anche la sintesi che simboleggia un importante aspetto  dello spirito  massonico.

 

Attraverso le varie figure stilizzate che  compongono il quadro l’ opera  è simbolicamente improntata sull’ inizio del “tutto” nel contesto dell’esistenza umana. Il quadro si compone di numerose figure di soggetti, di tratteggi,  di globi parzialmente accennati, del contorno delle circonferenze in configurazione spaziale,  di decorazioni tipo gran pavese in verticale del dipinto, di una grande spirale e di piccole sezioni circolari all’interno di una più grande da cui dipartono filamenti curvilinei.

 

“Picture in  picture” - In ogni espressione creativa, al di là del “tale e quale”,  è sempre contenuta l’intenzione recondita dell’autore di celare  il significato, talvolta anche inconscio, che offre però all’osservatore che intende approfondire il contenuto, una diversa chiave di lettura per il  risultato finale. Ecco che anche nel quadro così realizzato, ad una più  attenta analisi, emerge nei tratteggi, nelle figure di sub-assieme  e nelle connessioni tra di loro, l’altra faccia della stessa medaglia. E’ questa soprattutto che conferisce  al quadro con il simbolismo dell’intera creazione il valore aggiunto di una lettura supplementare a cui l’autore si riferisce.

 

In questo  quadro di Briata, la quasi  totalità  di figure allegoriche costituiscono un interessante messaggio dell’attuale pericolo ecologico che incombe sul nostro pianeta.

 

Il valore simbolico -  La raffigurazione circolare al centro del quadro, di colore biancastro con appendici filamentose esterne,  richiama l’opalescenza tipica del riferimento vitale dell’ origine umana della vita; mentre i tre punti che il pittore ha dipinto non a caso proprio all’interno del cerchio, esprimono a loro volta, il simbolismo pitagorico che conduce alla formazione della “Sacra Tetractis”, ossia del Tutto.

 

In effetti, l’Uno si identifica con la “Monade”  pitagorica, ossia con il generatore del “Tutto” il quale,  esclude per definizione che qualsiasi altro riferimento possa avere la medesima capacità creatrice. Infatti la “Diade”, che contiene il  primo plurale, non potrebbe esistere se non si componesse con l’immagine speculare della stessa Monade. La “Diade” a sua volta, unita alla Monade, forma la “Triade”: il numero considerato perfetto in quanto completo; è così via fino alla “Sacra Tetractis” che rappresenta l’ intero universo e il suo significato sapienziale costituito  dalla presenza umana. Essere uomo però, non significa invocare il libero arbitrio per sottrarsi alle leggi cosmiche ma, viceversa, esserne condizionato e nello stesso tempo custode.

 

Nella raffigurazione simbolica delle figure  dipinte nel quadro, si nota alla destra, l’emblematico segno spiralizzante del Sole che espande luce e vita sulla Terra attraverso lo spazio dove sono tratteggiati in modo incompleto altri pianeti, posti dietro il simbolo dell’esistenza umana.

 

Il valore del verde - Tutto avviene così, e così  continuerà ad avvenire  se le condizioni di contorno a quelle del nostro pianeta  saranno compatibili con il principio naturale necessario per mantenere la sopravvivenza. Questi vincoli riferiti alla maggior cura necessaria alla vegetazione della Terra sono raffigurati nel quadro da un  filare  di verdi globi con  sopra un cenno di fiore punteggiato in giallo. Il filare è posto tra la spirale generatrice del Sole e il simbolo della vita  al centro del quadro. Si tratta del restante verde sulla Terra ormai subordinato non più alla natura ma alla  tecnologia umana a cui il pittore allude con lo squadrato  supporto metallico di sostegno.

 

La semantica dell’ opera - Il riferimento semantico, a cui allude l’ autore nel contesto pittorico, è simboleggiato come un ammonimento sulla necessità di non alterare le risorse naturali che la Terra offre. In tal senso alla sinistra del dipinto  il pittore ha ritratto la raffigurazione di micidiali ingranaggi cosmici che in caso contrario, alludono per la loro dimensione, alle conseguenze drammatiche di una catastrofe senza scampo. 

 

In sintesi l’ opera così costruita al di là della sua caratteristica dei tratti, delle forme e dello stile, ha un profondo contenuto simbolico che non sembra però finalizzato  alla interpretazione di un pubblico generico, in quanto il significato dell’opera non potrà essere penetrato facilmente da chiunque in transito su una nave da crociera.

 

Forse proprio per questo il dipinto assume maggior valore  in quanto l’  autore  identificabile in un “uomo libero e di buoni costumi”, ha creato una rappresentazione dell’architettura finalizzata, come detto, alla Gerusalemme Terrena senza preoccuparsi del riconoscimento del significato semantico da parte del pubblico, ma per l’ intima sua coerenza ad una scuola universale di pensiero. 


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