La notizia apparsa
ieri a tutta pagina sul “Corriere dello Sport”, secondo cui José Mourinho
sarebbe esonerato in caso di sconfitta di oggi a Cagliari, offre l’opportunità
per una riflessione sull’operato della proprietà nonché su quella del direttore
sportivo e dell’allenatore della società giallorossa.
Innanzi tutto è implicita una domanda: in caso di vittoria
della Roma a Cagliari la questione si ripresenterebbe all’indomani della sosta
per le partite della nazionale, con la sfida casalinga contro il Monza? Per
quanto nell’articolo nulla si dica in proposito, tutto lascia pensare che la
risposta sia affermativa se è vera l’altra notizia e cioè che il sostituto di
Mourinho sarebbe stato già individuato nella persona di Hans-Dieter Flick, noto soprattutto per il Sextuple, cioè per la vittoria in sei
competizioni nella stessa stagione (2020) e per la successiva nomina a
direttore tecnico della nazionale tedesca (2021-2023), sino al recente esonero
dopo la sconfitta casalinga per 4-1 della Germania contro il Giappone.
Per
la verità la società giallorossa ha subito respinto come “fake” la notizia e,
d’altra parte, che una società che non ha speso un soldo per il mercato di
quest’anno (e solo
Il ventilato esonero di Mourinho sarebbe motivato dal rendimento della squadra nelle nove partite ufficiali fin qui disputate tra Campionato ed Europa League, con 4 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte, ma soprattutto dal magro bottino raccolto in Campionato con 2 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Nulla invece da rimproverare all’allenatore portoghese per i due anni precedenti, al contrario! Con la vittoria nella Conference League e la finale dell’ultima edizione dell’Europa League, tenendo soprattutto conto che la Roma non vinceva e/o non disputava una finale europea da tempo quasi immemorabile!
Tutto
ciò premesso, c’è da chiedersi come la proprietà non si renda conto che la
squadra risulta notevolmente indebolita rispetto all’anno scorso. Forse ingannata
da chi ha parlato addirittura di un mercato da
Alla luce di quanto sopra, come è possibile imputare a Mourinho il calo di rendimento della squadra? Probabilmente la proprietà non conosce in modo approfondito il mondo del calcio, ma perché ha consentito la politica del “Vorrei ma non posso” che ha portato all’ingaggio di giocatori più o meno considerati importanti o addirittura campioni, liberi sul mercato e dunque a parametro zero perché reduci da infortuni anche gravi? Non sarebbe stato meglio qualche acquisto mirato di giocatori sani, magari utilizzando una parte degli oltre 60 milioni ricavati dalla vendita di Ibañez e di giovani promettenti come Volpato, Tahirovic e Missori?
In definitiva, se proprio qualcosa si vuole rimproverare a Mourinho, riguarda il suo primo anno alla Roma quando mise fuori rosa, tra gli altri, giocatori come Pedro e Kluivert. Troppo poco per chiedere oggi l’esonero di un allenatore che non solo ha la fiducia della squadra e del pubblico (sempre più numeroso all’Olimpico, con relativi maggiori incassi), ma che soprattutto ha dimostrato di saper vincere pur tra tante difficoltà e sviste arbitrali.
sergio magaldi
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