Lasciata Tipheret, centro e cuore dell’Albero, con la sua funzione riparatrice
delle Sephirot cosiddette emotive, il quarto viaggio nella realtà della Qabbalah
ci conduce a Gheburah, la 5.a Sephirah dell’Albero della vita, con le implicazioni
che ne derivano per la questione della presenza del male nel mondo.
La “Vexata quaestio” della Teodicea o “giustificazione divina” è così affrontata
alla luce del racconto biblico e delle successive interpretazioni cabbalistiche.
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Versetti citati:
Isaia 45, 6-7
"… perché sappiano dall'oriente fino all'occidente
che non esiste dio fuori di me.
Io sono il Signore e non v'è alcun altro.
Io faccio il bene e provoco la sciagura;
Io, il Signore, compio tutto questo".
Lamentazioni di Geremia 3, 38-39 "Dalla bocca dell'Altissimo non procedono forse
le sventure e il bene?
Perché si rammarica un essere vivente,
un uomo, per i castighi dei suoi peccati?"
Deuteronomio 30, 15
"Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male".
Qoelet 7, 13-14 "Osserva l'opera di Dio: chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo?
Nel giorno lieto sta' allegro e nel giorno triste rifletti:
Dio ha fatto tanto l'uno quanto l'altro,
perché l'uomo non trovi nulla da incolparlo".
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