sabato 29 novembre 2025

‘1984’ George Orwell: due lune, due coppie, due realtà parallele. Orwell...



In questa puntata sono messi a confronto i romanzi “1984” di Orwell,  “1984 – Julia” di Sandra Newman e “1Q84” di Murakami Haruki. Innanzi tutto la realtà con cui si apre la narrazione: dallo squallore del paesaggio, Orwell ci introduce poco a poco, con maestria letteraria, alla vita squallida degli abitanti di Londra. Operazione inversa per Sandra Newman che inizia col parlare della vita angusta dei personaggi per approdare solo dopo alcune pagine a descrivere la realtà in cui s’innalza l’edificio del Ministero dell’Amore: tra “una mescolanza di rovine e di casette basse”, o la realtà del quartiere dei prolet: “Un mondo fatto di case diroccate e malmesse, puntellate da pezzi di legno alla rinfusa”. Del tutto diverso l’approccio di Murakami: un paesaggio da autostrada dei nostri giorni visto con gli occhi di una giovane donna che quell’autostrada sta percorrendo in un taxi in cui alla radio risuona un brano di musica classica. Dope poche pagine, apprendiamo però che quella realtà non è stabile e che può trasformarsi facilmente in un multiverso.

Interessante poi il confronto tra i personaggi principali dei tre romanzi. Un uomo e una donna legati da una relazione d’amore: Winston e Julia, gli stessi in Orwell e Newman. Aomame e Tengo nel romanzo di Murakami. Hanno tutti qualcosa in comune ma anche qualcosa che li differenzia in funzione di una prospettiva disuguale, di un’indole che forse favorisce una diversa presa di coscienza,  oltre che della realtà di cui sono espressione.

E ancora: O’Brien, il potente dirigente del Partito Interno ha un comportamento che riflette gli obiettivi differenti di Orwell e Sandra Newman la quale, com’è noto, con l’approvazione della Fondazione Orwell, ha riproposto di recente “1984”, in una riscrittura al femminile, dove Julia si sostituisce a Winston nel ruolo principale. Molto più complesso trovare un equivalente di O’Brien in “1Q84” di Murakami, ma con una certa liberalità lo si può assimilare al leader della setta “Chiesa dell’Egalitarismo Assoluto”.

Da ultimo, il finale dei tre romanzi ci pone di fronte a tre diverse “filosofie di vita”, a tre modalità della coscienza umana di comprendere e di comportarsi di conseguenza, pur in presenza di accadimenti simili.


‘1984’ George Orwell: Nazismo, Stalinismo, Fascismo – 2ª puntata




1984 di George Orwell non è solo – come già detto nella puntata precedente – il romanzo della rappresentazione del regime sovietico nel momento in cui il Grande Fratello (Stalin) si impossessa saldamente del potere contro Goldstein «Il traditore originario, il primo ad aver contaminato la purezza del partito» (Trotsky), ma più in generale è la testimonianza di ogni forma di totalitarismo. Chi ha coniato il termine e il concetto? Può definirsi totalitario qualsiasi regime autoritario oppure occorre che il controllo sugli individui sia tale  da suscitare, prima il terrore e la cieca obbedienza, poi il consenso spontaneo e, infine, addirittura l’amore per chi detiene il potere?   La lezione di Orwell è proprio in questa inarrestabile evoluzione del totalitarismo: da violento strumento di dominio e di repressione, esercitato dalla dittatura di un partito unico, a sistema in cui il governo totalitario si rende superfluo e persino controproducente. È questo il momento vagheggiato dalle élite intellettuali e finanziarie, quando l’opposizione politica cessa di essere davvero alternativa e diventa meramente formale, quando le coscienze dei sudditi si sono addormentate, e il consenso e l’amore giungono ormai spontaneamente al potere, mediante un’organizzazione capillare della società tecnologica che nulla lascia al caso e/o all’improvvisazione. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Qui sotto il link a "1984" – George Orwell: distopia o realtà? – 1ª puntata    • "1984" – George Orwell: distopia o realtà?...   • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

 

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@rosariofiume493

6 giorni fa (modificato)

Volevo farvi i complimenti per la grande analisi su 1984. Volevo dare uno spunto tra lo scritto di ORWELL e il libro l'uomo è antiquato di Gunther Anders ex marito di HAnnah Arentd e allievo di Martin HIDEGGER. Gunther Anders centra in pieno il pensiero di ORWELL, perché attraverso i regimi totalitari soprattutto il nazismo pone la nascita della tecnica che è l'anima della scienza. Cioè l'uomo perde la centralità umana a scapito della gerarchia della struttura tecnica. Infatti la frase "ho solo eseguito gli ordini" viene utilizzata per dire:io rispondo alla struttura gerarchica e non più alla mia umanità. È una forma pensiero fondamentale nelle società attuale. È stato sconfitto il nazismo ma l'idea è stata assimilata dalla nostra società. Es:l'impiegato di banca che vende i titoli tossici ai risparmiatori ragiona come il Nazista. Devo venderli perché altrimenti se non lo faccio mi licenziano.

MRTV Italia

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@victorbergman7553

6 giorni fa

Alexa sa tutto

MRTV Italia

...

 

@rosariofiume493

3 giorni fa

Potreste fare un confronto tra 1984 di ORWELL e MONDO NUOVO di HUXLEY. Secondo me 1984 è la rappresentazione di un vecchio Totalitarismo mentre nella nostra società attuale è più consono al romanzo di Huxley. La dittatura cambia forma, le catene invisibili.