I commenti degli addetti ai lavori su Italia vs Germania di ieri sera oscillano tra il sostenere che le due nazionali si equivalgono, che l’Italia ha disputato una buona partita e che comunque si tratta di una competizione minore, praticamente un’amichevole, dimenticando l’albo d’oro di questa Nations League che nelle tre precedenti edizioni ha visto rispettivamente le vittorie di Portogallo, Francia e Spagna.
Chiuso
il primo tempo con fortunoso vantaggio, dopo che i tedeschi ci avevano quasi preso a
pallonate, era abbastanza chiaro ciò che sarebbe successo nel secondo tempo,
lasciando in campo quel pacchetto difensivo: Di Lorenzo (vero e proprio
“tallone di Achille” di Spalletti che lo ritiene inamovibile)) – che in nazionale
potrebbe giocare al massimo in una difesa a quattro o come quinto in una difesa
a tre – come difensore a destra di una difesa a tre, ha già dato in passato prova
dei propri limiti. Bastoni non ha mai brillato in nazionale, tant’è che
nell’Inter, nella posizione di difensore centrale, Inzaghi gli preferisce
Acerbi. Quanto a Calafiori, ieri sera il migliore dei tre, sembra evidente più
la sua vocazione offensiva che difensiva. E dire che non mancano le
alternative: Gatti, Buongiorno e, perché no, lo stesso Acerbi che, nonostante i
suoi 37 anni, nelle partite importanti è sempre decisivo.
Il fatto è che a risentire delle carenze del pacchetto difensivo è innanzi tutto il centrocampo – l’unico reparto sicuramente valido di questa nazionale – costretto più a indietreggiare per difendere che a costruire. Quanto all’attacco, Kean, lasciato praticamente da solo, rischia di essere più quello che giocava nella Juve che quello che gioca ora con la Fiorentina. Raspadori dimostra ancora una volta la propria fragilità e si divora un goal che i cronisti nostrani si affrettano ad attribuire alla bravura del portiere tedesco. Maldini, con il suo gioco scolastico e a sprazzi, non è certo un’alternativa, e Politano, tatticamente apparso tra le soluzioni migliori del primo tempo, viene inspiegabilmente fatto uscire nella ripresa, poco prima che L’Italia subisca il goal del pareggio, che è insieme l'annuncio della sconfitta imminente.
Continuando
così, questa nazionale non ribalterà certo la situazione, domenica prossima,
andando a vincere a Dortmund nella gara di ritorno contro la Germania per
l’accesso alle semifinali di Nations League e, cosa ben più grave, potrebbe
addirittura rischiare la terza consecutiva eliminazione dalla fase finale dei
mondiali 2026.
sergio magaldi
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