sabato 27 gennaio 2018

27 gennaio 2018: per non storicizzare, relativizzare e banalizzare l’olocausto




 Il filosofo Jürgen Habermas parlò a suo tempo di un tentativo di storicizzare la barbarie nazista, messo in atto dallo storiografia tedesca, con l’intento di rappresentare un “livellamento relativizzante” e “una banalizzazione minimizzatrice” dell’olocausto. 

 Scrive in proposito Hans Küng nel suo lavoro dedicato all’ebraismo: «Non posso perciò che consentire con lo storico Eberhard Jäckel che, contro ogni minimizzazione da parte dei suoi colleghi, richiama l’attenzione sulla proporzione storicamente inaudita: il massacro nazista degli ebrei è stato unico, “perché mai prima uno stato aveva deciso e annunciato, con l’autorità del suo capo responsabile, di eliminare, se possibile interamente, un determinato gruppo di persone, compresi gli anziani, le donne, i bambini e i lattanti, e aveva tradotto  in azione questa decisione con tutti i possibili strumenti del potere statale”. No, è storicamente ingiustificato e, quindi, anche teologicamente irresponsabile minimizzare ‘Auschwitz’, ridurlo al livello di altri calvari della storia universale e così spiegare l’intero atroce avvenimento in modo fondamentalmente antropologico-morale con la sempre presente fragilità e peccaminosità dell’uomo»

 Di seguito ripropongo il post DAL DIARIO DI ANNE FRANK PER NON DIMENTICARE [clicca sul titolo pere leggere]

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