“Nel Paese in cui vive, rivelare l’appartenenza
alla Massoneria può creare qualche problema.
Da quando
una legge fascista del 1925 ne ha decretato lo scioglimento, l’istituzione
appare come frastornata e incapace di rivivere il proprio illustre passato.
Ricostituita dagli americani subito dopo la Liberazione , ne è
vietata l’adesione ai dipendenti Rai e della Pubblica Amministrazione, alle
forze dell’ordine, ai militari e alla Magistratura. Ufficialmente, almeno,
perché proprio da queste “corporazioni” la Massoneria trae una
discreta fetta dei propri adepti. E i governanti di turno lo sanno benissimo.
Così da sempre vanno le cose nel Belpaese: tutto o quasi tutto è proibito
perché il cittadino provi il gusto della trasgressione e all’occorrenza il
trasgressore possa essere ricattato o punito.
Stampa e
circuiti mediatici, con la superficiale conoscenza che hanno di cose
massoniche, contribuiscono ad alimentare diffidenza e
sospetti dell’opinione pubblica nei confronti dell’unica istituzione laica che
gli italiani abbiano mai avuto. E quando si esalta la patria, si
preferisce elogiare la religione cattolica, quale comune denominatore di un
popolo diviso fra dialetti e tradizioni diverse, lacerato da contese di fazioni
e campanili, piuttosto che riconoscere una semplice verità storica: il ruolo
decisivo che la Massoneria
ha avuto nel Risorgimento e nella proclamazione dell’unità d’Italia, di contro
alla politica vaticana che osteggiò in ogni modo il processo d’unità nazionale,
alleandosi di volta in volta con le monarchie straniere o chiamando a raccolta
forze indigene, quali il brigantaggio e il Borbone del Mezzogiorno, pur di
ostacolare sino all’ultimo l’unità degli italiani.
Chi, tra le
autorità pubbliche, ha mai ricordato che l’inno di Mameli è opera di un massone e che quel “Fratelli d’Italia…”,
con cui inizia il canto della patria, ha una duplice e nobile valenza?”
La
progressiva ghettizzazione della Massoneria in Italia non è un mistero per
nessuno. Voluta dalla Chiesa e imposta sin dalla ricostituzione postbellica
dalla Democrazia Cristiana – braccio secolare del Vaticano per quasi
cinquant'anni – condivisa dalla principale forza d’opposizione, che vedeva nella
Massoneria l’anima stessa della borghesia, l’emarginazione dell’istituzione
massonica ubbidisce alla duplice finalità di limitarne prestigio e
autorevolezza, facendone al tempo stesso un “cono d’ombra” in cui infiltrare
personaggi a dir poco inquietanti, dediti a oscuri traffici, utili
all’occasione per gettare discredito sull’intera Famiglia.
[L’amore consapevole
pp. 129-130]
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