Il “piano” a danno dei consumatori prende vita a
giugno con i mondiali di calcio che Mediaset annuncia trionfalmente di
trasmettere in esclusiva e in chiaro! La Rai-TV si fa da parte, con la scusa che l’Italia
non si è qualificata per la fase finale di Russia e comunque già paga degli
abbonamenti “forzosi” alla televisione di Stato, voluti da Renzi per chiunque disponga
in casa di energia elettrica! Sky concede a Mediaset l’esclusiva della
prestigiosa rassegna mondiale del calcio e la grossa fetta di pubblicità che ne
deriva, ma in cambio si appresta a moltiplicare il numero dei suoi abbonati,
entrando parzialmente nel digitale. Cosa accade infatti subito dopo i mondiali?
Gli abbonati di Mediaset Premium recedono legalmente e in massa dal contratto
per aderire al pacchetto offerto da Sky che comprende, senza neppure bisogno di
cambiare tessera, la visione digitale in Tv di Sky Sport, Sky Calcio e di
Cinema e serie TV di Premium, sui quali ultimi – è lecito presumere – anche Mediaset
Premium parteciperà degli utili. Intanto, naturalmente, il prezzo
lievita: rispetto all’anno precedente, con un minor numero di canali cinema e meno partite di calcio di serie A da vedere, passando da Mediaset Premium a Sky, il costo della tessera per usufruire della
TV digitale aumenta di circa il 30%. Con la scusa di evitare il monopolio,
infatti, è entrata in scena una nuova (almeno per l’Italia) azienda, DAZN,
che trasmette – si badi bene non sulla TV satellitare o digitale ma su
streaming – le partite non acquistate da Sky. Un ottimo affare per tutti: Sky
offre il 30% delle partite che non trasmette ad un prezzo speciale DAZN, e
Mediaset Premium, sperando di trattenere qualcuno dei suoi ex abbonati,
aggiunge al proprio pacchetto cinema le stesse 3 partite settimanali DAZN che, naturalmente, si possono vedere su internet o su altre piattaforme ma non in TV.
Un bell’accordo non c’è che dire! Dal quale Sky, Mediaset Premium e Dazn traggono
cospicui vantaggi a tutto danno dei consumatori, con in più la considerazione
non banale che il 30% del campionato italiano non sarà accessibile sulle TV a
pagamento. La Lega Calcio
gode di autonomia, benissimo! Ma il calcio è lo sport nazionale di tutti gli
italiani, è possibile che il “governo
del cambiamento” non abbia nulla da dire in proposito?! La cosa non
sorprende né molto né poco, qualcosa di simile è già avvenuto per i cellulari: tempo
fa l’autority intervenne per ripristinare il prelievo mensile impedendo quello
basato sulle 4 settimane, deciso unilateralmente dalle aziende telefoniche. Risultato?
Ripristino del prelievo mensile ma aumento immediato delle tariffe, al quale
[Vodafone e altri], farà seguito un secondo aumento dal 3 settembre prossimo.
Evviva il libero mercato all’italiana!
sergio
magaldi
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