P R O L O G O
…Perché la Legge è stata data da Mosè;
ma la Grazia e la Verità sono venute
da Gesù Cristo…
VANGELO DI
GIOVANNI,1,17
La
notizia rimbalzò in rete già
verso sera, prima che la stampa di tutto il mondo la riportasse nella prima
pagina dei quotidiani del mattino. Era accaduto qualcosa capace di mettere a
rischio una religione millenaria. Da alcuni mesi, era morto, ultracentenario,
un ricco collezionista italoamericano. Quel tardo pomeriggio, il suo notaio
rese nota al mondo l’esistenza di un rotolo di pergamena in pelle di cammello
che il magnate aveva acquistato tanto tempo prima da un mercante libanese, e
che gli aveva consegnato perché lo custodisse sino al giorno della sua
morte.
Con il
manoscritto, redatto in aramaico con inserti di ebraico, il collezionista
consegnò al notaio tutte le perizie eseguite sul rotolo. Il metodo della
spettrometria di massa e del radiocarbonio attribuiva al reperto una data
compresa tra il 30 a.C.
e il 70 d.C., mentre la pelle di cammello proveniva dalla riva nord occidentale
del Mar Morto, proprio come i Rotoli di Qumran, scoperti tra l’estate del 1947
e la primavera del 1956 ma resi noti solo quarant’anni più tardi.
Con il
resto, l’italoamericano aveva consegnato al notaio uno scritto di suo pugno,
redatto a Boston, stato del Massachusetts, in cui raccontava nella lingua dei
padri come fosse venuto in possesso del manoscritto e spiegava le ragioni che
lo avevano indotto a custodirlo in segreto.
Approssimandosi l’istante in cui mi troverò al
cospetto dell’Altissimo, sento la necessità – per amore della verità e della
fede cattolica e apostolica romana, nella quale sono stato allevato e che ho
sempre professato nel corso della mia vita – di restituire al mondo il prezioso
manoscritto di chi conobbe Lord Jesus Christ, fu da Lui strappato alla morte e
ne rese diretta testimonianza!
Ho sempre vissuto nel dilemma, se rivelare
all’umanità quanto era in mio possesso o tacere per il timore che molte anime
si smarrissero e i nemici della Chiesa finissero
col prevalere.
Un giorno, trovandomi in Palestina, fui
avvicinato da un mercante libanese con il quale in passato avevo concluso buoni
affari. Mi disse di avere in mano un reperto d’inestimabile valore, con la
prova inconfutabile dell’esistenza storica di Lord Jesus Christ: alayhi
al-salam, su di lui la benedizione, disse, e precisò che il manoscritto in
pelle di cammello dava ragione all’Islam: Gesù non era il figlio di Dio, ma un
profeta, venuto dopo Mosé e prima dell’ultimo e più grande di tutti i profeti:
Allah lo benedica e lo salvi, concluse il mercante musulmano, riferendosi a
Maometto.
Per volontà di Dio, potevo contare a quel
tempo sull’amicizia fraterna di un grande professore, un ebreo americano che
conosceva sia l’aramaico che l’ebraico biblico, e al quale erano noti i primi
rudimenti del metodo di datazione radiometrica, basato sul radiocarbonio.
Condussi il mio amico dal mercante perché
esaminasse il documento. Il manoscritto era integro e ben conservato e la
traduzione fu piuttosto semplice. Ricordo ancora la mia emozione nell’ascoltare
le parole contenute in quello che subito chiamammo il Vangelo di Lazzaro.Il
mercante libanese aveva forzato certe conclusioni, come soprattutto quella di
sostenere che nel reperto si negasse la natura divina di Gesù. Il mio amico ed
io dovemmo però riconoscere che egli non si era allontanato dal vero nel porre
l’accento sull’eccezionalità del testo, anche se restavano dubbi su diverse
questioni, le stesse che per secoli avevano tormentato le coscienze dei
cristiani e alimentato le intenzioni dei malevoli.
Nel manoscritto, nulla si dice sulla nascita e
sulla morte di Lord Jesus Christ, la sua natura divina non è affermata ma
neppure negata e i miracoli sono ritenuti frutti della sapienza egizia.Si può
pensare che Le nozze di Cana - la cornice in cui si svolge la narrazione di
Lazzaro - siano le nozze di Yeshu con Myriam o Maria [Magdala o Maddalena non è
mai nominata e la Myriam
che gli siede accanto proviene dalla comunità ebraica di Alessandria], ma si
può anche pensare che non lo siano, dal momento che il Vangelo si conclude con
quello che sembra essere un monito agli sposi. Discorso che sorprese non poco
il mio amico, che mai si sarebbe aspettato un Gesù così profondamente radicato
nell’ebraismo da ispirare o addirittura anticipare opere della tradizione
ebraica dei secoli successivi.
Sentii subito crescere in me l’angoscia
all’idea che il Vangelo di Lazzaro fosse reso noto al mondo. Come avrebbero
reagito i fedeli di fronte a un uomo che conosceva e forse praticava
l’alchimia, che era forse lo sposo o il compagno di Maria Maddalena, una
prostituta penitente per la maggior parte dei cattolici? (S E G U E)
[L’Amore Consapevole, pp.7-9]
“L’Amore consapevole” di Sergio Magaldi, uscito in
concomitanza con l’apertura del Salone di Torino, è diventato anche un
interessante Gruppo di Studio Facebook per commentare e dibattere non solo i
contenuti specifici del libro, ma anche allargare l’analisi a tematiche come la
cristologia, la religiosità in genere, la kabbalah, la filosofia, la psicologia, la
massoneria, l’alchimia, il taoismo, il tantrismo, l’eros profano ed esoterico, intesi come vie di conoscenza e realizzazione
spirituale.
https://www.lafeltrinelli.it/libri/sergio-magaldi/l-amore-consapevole/9788869343919
https://www.ibs.it/amore-consapevole-libro-sergio-magaldi/e/9788869343919
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