sabato 18 marzo 2023

Sorteggio UEFA equo, intelligente ed etico!


 

 Forse per la prima volta il sorteggio UEFA, per determinare l’abbinamento delle squadre europee per quarti e semifinali, ha fatto ricorso non solo alla consueta intelligenza ma ha utilizzato criteri di equità per la Champions e, limitatamente all’Europa League, persino un principio etico!

 

Dell’equità, profusa a piene mani in Champions, traggono finalmente vantaggio anche le squadre italiane che hanno conquistato sul campo il diritto a disputare i quarti di finale. Sul tabellone uscito per tracciare il cammino sino alla finalissima, l’alea del sorteggio ha infatti recepito un principio di giustizia anche ad evitare che le protagoniste delle fasi finali siano quasi sempre le stesse: da una parte il Napoli emergente che non solo non ha mai vinto ma che neppure nell’era del grande Maradona aveva raggiunto i quarti di finale di Champions. E con il Napoli, il Milan che pur con le sue 7 coppe non vince dal 2006/2007, l’Inter che con 3 coppe non vince dal 2009/2010 e infine il Benfica che conta 2 vittorie di cui l’ultima risale addirittura al 1961/1962. Dall’altra parte del tabellone invece il sorteggio equanime schiera il Real Madrid, campione in carica con ben 14 coppe, il Bayern Monaco con 6 vittorie di cui l’ultima nel 2019/2020, il Chelsea con 2 coppe di cui l’ultima conquistata nel 2020/2021 e che nell’ultima edizione ha disputato la finalissima perdendo contro il Real Madrid, e infine il Manchester City, squadra allenata da Guardiola, ormai emergente da anni e finalista dell’edizione del 2020/2021.

 

Pertanto, la finalissima di Champions del 10 giugno, allo stadio Atatürk di Istambul, vedrà di fronte una squadra del gruppo che non ha mai vinto o non vince da tempo (le probabilità che sia una squadra italiana, Benfica permettendo, sono a questo punto del 75%) e una squadra che ha vinto tanto e anche di recente o comunque, come nel caso del Manchester City, che è stata protagonista nelle ultime edizioni e che ha disputato la finale nel 2021.

 

Diversamente, il criterio usato dall’intelligenza del sorteggio per l’Europa League sembra rifarsi più all’osservanza di un principio etico. Per associazione e strana coincidenza, infatti, viene in mente un concetto enunciato dal Procuratore della FIGC in Corte d’Appello nel chiedere la penalizzazione di 9 punti della Juventus nel processo per presunte false plusvalenze (punti di penalizzazione con sentenza portati poi addirittura a 15!), al fine di determinare la sua collocazione alle spalle della Roma (allora al 4°posto) cioè in posizione penalizzante e non utile per accedere alla Champions 2023/24.

 

Quale il cammino tracciato dal sorteggio per Roma e Juventus, le due squadre italiane qualificate per i quarti? La Roma per raggiungere  la finale deve vincere contro il Feyenoord (la squadra olandese già battuta dai giallorossi lo scorso anno a Tirana nella finale di Conference League) e una delle due tra Bayern Leverkusen o Union SG. Alla Juve, per raggiungere lo stesso traguardo, occorre battere lo Sporting Lisbona che ha eliminato l’Arsenal (attualmente al vertice della Premier League, il campionato inglese) e poi una tra le squadre giudicate tra le più forti, rimaste nella competizione dopo l’Arsenal, e cioè Manchester United o Siviglia.

 

Tutto ciò non significa d’altra parte che a vincere la Champions di quest’anno sarà una squadra che non ha mai vinto o che non vince da tanto tempo, né che la Roma avrà vita facile in Europa League. Significa però che ad una soltanto delle squadre che in questi ultimi anni sono state tra le protagoniste del torneo di calcio per club più prestigioso del continente, e forse del mondo, è data la possibilità di vincere, così come significa che il percorso della Juventus in Europa League per raggiungere la finale  di Budapest del 31 maggio si è fatto improvvisamente molto difficile. Certo però non impossibile! E proprio in questo consiste la sapienza del sorteggio: inclina ma non determina, proprio come gli intellettuali del Rinascimento dicevano degli astri: “inclinano però non determinano!”.

 

sergio magaldi

 


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