Presentazione del libro di Moshe Idel: L’apoteosi del femminile nella Qabbalah.
Pubblicato nel 2018, esce in edizione italiana con Adelphi nel 2024.
Nell’introduzione, Moshe Idel avverte che alcuni studiosi e diversi lettori
potrebbero meravigliarsi nel rintracciare una sorta di primato del femminile
nell’ambito della complessa teosofia cabbalistica, ma l’intento principale del
libro – a detta dell’autore – è stato proprio quello di evidenziare le idee di
alcune personalità di spicco della Qabbalah, che dedicarono passi importanti
della loro opera alle radici superne della Femmina divina.
D’altra parte, è pur vero – annota ancora Moshe Idel –
che l’atteggiamento dei cabbalisti al riguardo risulta alquanto ambivalente: si
passa con estrema disinvoltura dal privilegiare la femmina e il femminile, al
considerarli in contatto col demonico, né si può negare la presenza, sia pure
minoritaria, per entro la speculazione cabbalistica, di una teoria teosofica
fallocentrica che relega la femmina in posizione subordinata rispetto al
maschio.
Appare dunque di rilevante interesse comprendere i motivi
del grande privilegio riconosciuto da alcuni cabbalisti – talora i più
autorevoli – al femminile divino e di
conseguenza alla femmina e alla donna. Il presupposto più importante, condiviso
attraverso i secoli da diverse scuole di Qabbalah, è rappresentato dal detto
pseudo-aristotelico, secondo cui “Ciò che è primo nel pensiero, è ultimo
nell’azione”.
Detto assunto, tuttavia, spiega solo in parte le ragioni
del privilegio e in realtà sembra esserci, opportunamente celata, una ragione
più grande che i cabbalisti, volontariamente o no, lasciano solo intuire.
Neppure Moshe Idel, autore di questo libro di grande interesse, si interroga
sulla questione, limitandosi a registrare le motivazioni storico-religiose di
una crescita del favore accademico e popolare nei confronti del femminile:
«A
mio parere, la Femmina divina divenne più importante di quanto fosse stata
nelle fasi precedenti del giudaismo e mantenne tale ruolo perché nelle
letterature teosofiche Ella rappresentava una serie di valori condivisi […] Valori che erano già stati centrali nel giudaismo
rabbinico molto prima dell’emergere della Qabbalah, come l’importanza della
nazione ebraica e le sue vicende storico-mitiche, la centralità dello Shabbat,
la procreazione delle anime ebraiche e gli echi di mitologemi relativi alle
potenze femminili ipostatiche contenuti in testi ebraici antichi e medievali».
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