mercoledì 2 aprile 2025

Ventotene e... dintorni. Un ponte tra passato e presente





Il Manifesto di Ventotene è un programma per il futuro dell’Europa, in un continente dilaniato dalle armate di Hitler. Siamo nell’agosto del 1941 e gli autori, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, dal carcere fascista di Ventotene, manifestano un ottimismo più alimentato dalla speranza che dalla vicenda storica: la Germania nazista ha già conquistato mezza Europa e inflitto pesanti sconfitte all’Unione Sovietica, ma gli autori del Manifesto guardano con fiducia a un’Europa democratica uscita vittoriosa dalla guerra contro le dittature.

L’analisi è semplice: 1)Il concetto di nazione fu nobile nelle lotte per l’indipendenza nazionale. 2) Il nazionalismo è diventato ora un pretesto per politiche di espansione alla conquista del cosiddetto “spazio vitale”. 3)Per competere in futuro nei confronti di America e Asia, l’Europa deve unirsi in uno stato federale, con un solo esercito e un solo progetto, capace di spazzar via le autarchie economiche e di far rispettare dai singoli stati federali le proprie deliberazioni, senza che questo significhi reprimere l’autonomia che riflette la cultura e la storia delle singole nazioni europee. 4) L’Europa rivoluzionaria non dovrà essere uno stato asservito ad una ristretta  classe di burocrati, gestori dell’economia, come è avvenuto in Russia…