lunedì 20 giugno 2022

MRTV- ZIBALDONE ONLINE N°31 – 20/06/2022. IL SOPRANNATURALE NEL ROMANZO,...

domenica 12 giugno 2022

CALCIOMERCATO JUVE: VIA ANCHE CUADRADO?!


 

 Dopo l’addio al grande Chiellini (per ragioni anagrafiche), a Bernardeschi (con poco rimpianto… anzi!) e a Dybala, il cui mancato rinnovo a 8-10 milioni ci sta tutto, ma non quello a 6 milioni che percepirà dall’Inter, rivale bianconera di sempre, ora sul piede di partenza sembra anche Cuadrato, il giocatore cui la Juve e Allegri in particolare devono una buona fetta degli ultimi scudetti e gran parte dei pochi risultati positivi in Champions. Il colombiano ha rappresentato per anni, sia da esterno basso che alto, l’alibi juventino per dimostrare che la squadra di Allegri aveva anche un gioco offensivo, con i suoi tanti assist, con la qualità di essere uno dei pochi, se non forse l’unico juventino, a saltare gli avversari, con le sue capacità di proporsi come regista dopo l’abbandono di Pirlo. Non solo per gratitudine, ma soprattutto per il suo valore attuale la Juve avrebbe dovuto proporgli un rinnovo di almeno 2 anni, invece decide di lasciarlo andare. Del resto, questo stava già per succedere nel 2017 quando fu proposto alla Roma! Tanto poco deve piacere Cuadrado ad Allegri (così come sempre poco gli è piaciuto Dybala) che non vede l’ora di disfarsene! Posso solo dire che il tecnico livornese, se Cuadrado dovesse partire già da quest’anno, senza attendere la scadenza del 2023, si accorgerà ben presto di quanto debba essere grato al colombiano per le sue vittorie del passato. E, intanto, l’ineffabile allenatore bianconero si gode il rinnovo del suo pupillo di sempre, quel De Sciglio che nel prossimo Campionato avrà trent’anni e che è giustamente ignorato da Mancini per la nazionale.

Il problema sarà invece disfarsi di qualcuno dei cosiddetti “grandi” centrocampisti presi a parametro zero. Ma chi arriverà? Bene Gatti, tornato alla Juve dopo il prestito al Frosinone. Il centrale difensivo è stato ieri tra i migliori in campo dell’Italia contro l’Inghilterra, pur avendo di fronte attaccanti come Abraham e Kane, e si spera che rimanga a Torino.

Tante le voci di mercato in entrata: a cominciare da Pogba, il cui contratto costerà alla Juve molto di più di quanto sarebbe costato il rinnovo di Dybala a 6 milioni a stagione, con l’osservazione che l’argentino nell’ultimo anno ha segnato 10 goal e Pogba uno solo, che l’ex juventino e neointerista è più giovane, che il francese ha avuto uno scarso rendimento negli ultimi tre anni al Manchester UTD, e che, a mio giudizio, Pogba non è il centrocampista che serve alla Juve e, infine, che i “ritorni” sono raramente proficui. Il massimo sarebbe stato puntare su Milinkovic-Savic o quantomeno su qualche altro vero  e grande centrocampista.

Diverso il discorso per De Maria, intrigante il suo possibile arrivo a Torino, se non fosse che l’ingaggio richiesto per pochi mesi (prima e dopo il mondiale) è addirittura assurdo (nove milioni di euro). Di gran lunga da preferire l’acquisto di Berardi, anche se i ruoli non sono proprio gli stessi.

Tante le voci, ma per ora solo voci, appunto, e c’è da considerare che la Juve attualmente ha problemi in tutti e tre i reparti, a cominciare già dal pacchetto difensivo (soprattutto i terzini). Se non li risolve, difficilmente può competere per lo scudetto con le milanesi (specie con un Inter che l’ex Marotta impreziosisce sempre di più, facendo anche guadagnare la Società) e forse persino per il quarto posto, considerando che la Roma di Mourinho si rafforzerà e che a lottare per i restanti due posti in Champions saranno in tante: Napoli, Lazio, Roma, Atalanta e Fiorentina e forse persino qualche altra squadra.

 

sergio magaldi

 


domenica 5 giugno 2022

MRTV- ZIBALDONE ONLINE N°30 – 06/06/2022. IL SOPRANNATURALE NEL ROMANZO,...

sabato 4 giugno 2022

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte VII


 

SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

 

 

Come ho già detto la Luna, unico satellite della Terra, non può essere chiamata a rappresentare simbolicamente l’inconscio – come pure si è tentato di fare –  neppure per il suo lato oscuro, la cosiddetta Luna Nera o Lilith. La sua relativa vicinanza alla Terra (382.000 km), il suo ruotarle attorno, il fatto di esserne il corpo celeste più vicino e di costituirne la dimensione complementare (Sistema astronomico Terra-Luna), nonché l’effetto prodotto dalla sua apparizione notturna, sono tutti aspetti che hanno favorito l’interpretazione astrologica della Luna nella prospettiva di una corrispondenza tra giorno (conscio) e notte (inconscio). È invece il suo fluttuare nello spazio ad una velocità superiore a quella di tutti i pianeti del sistema solare che ne determina, dal punto di vista simbolico, oltre che l’instabilità e il mutamento, l’immaginazione e la fantasia come le facoltà in cui il pensiero è più mutevole e corre più forte.

 

In tale contesto simbolico la Luna Nera, se positiva nel cielo di nascita, ha la funzione di sublimare l’immaginazione, favorendo le creazioni artistiche e letterarie. Al contrario, se negativa, la Luna Nera può stimolare le fantasie perverse. Neppure è raro il caso in cui sublimazione e perversione si ritrovino insieme nello stesso individuo.

 

Ciò premesso, l’idea di poter rappresentare simbolicamente l’inconscio attraverso il satellite della Terra denota non soltanto l’aspirazione a limitare fortemente il pensiero immaginativo e il sogno, ma induce anche alla tentazione di sottomettere o redimere l’inconscio. Operazione quanto mai ardua e pericolosa. Tentazione più che mai presente nel santo, nell'eroe, nell'ini­ziato. I quali tutti, per “mestiere” sono portati a rifiutare l'inconscio oppure a costruirse­ne uno di comodo cui relazionarsi con lo scopo sublime di sottometterlo o di razionalizzarlo. Queste anime belle spesso si coprono gli occhi per non vedere e si turano il naso per non sentire il fetore che viene dalla “stanza accanto” della propria coscienza illuminata.

 

Insomma, tra Alto e Basso, bisogna trovare - come già auspicava Marsilio Ficino - un luogo intermedio dove sia possibile incontrare il cosiddetto mondo interiore. 

 

Che c'è, in realtà, di così difficile e inquietante nel tentare di sottomettere o redimere l'inconscio? L'ener­gia che sprigiona da questa forza invisibile è talmente grande che l'esigua energia della coscienza rischia di esserne travolta. La coscienza può uscirne mutilata nel suo processo di individuazione che presuppone, appunto, il coraggio del confronto con l'inconscio non la sua sottomissione o redenzione. Il dialogo può essere spiacevole, doloroso, forse pericoloso, ma è l'unico mezzo che abbiamo per rompere le cristal­lizzazioni saturnine, allargando progressivamente le frontiere della coscienza.

 

Non è un caso che all'inizio del secolo, proprio quando appare “L’interpretazione dei sogni” di Freud, l'astronomo Percival Lowel, per spiegare le perturbazioni del­l'orbita di Urano, calcoli la posizione di un invisibile pianeta, all'estremo del siste­ma solare. Neppure è un caso che Jung nel 1929 congedi il suo saggio di commento al “Segreto del fiore d'oro”, antico testo di alchimia taoista, prospettando una visione dell'inconscio che riprende e amplia la stessa concezione freudiana e che, pochi mesi più tardi, con l'ingresso del Sole in Acquario (febbraio 1930), un astrono­mo americano riesca per la prima volta a fotografare il pianeta “invisibile”. È  Plutone, il corpo celeste più lontano dal Sole e il meno illuminato per il fatto di trovarsi su un’orbita distante dall’astro circa 6000 milioni di km. Plutone, posto all’estremo confine dell’intero sistema solare, compie la propria rivoluzione siderale (torna cioè nella stessa posizione di partenza dopo aver descritto un’orbita) in oltre 248 anni terrestri. Simbolicamente il corpo del sistema solare più lontano dalla luce della coscienza e dunque il più adatto a rappresentare l’inconscio, ancorché oggi tra gli studiosi si continui a discutere sulla sua piccolezza o se sia addirittura un pianeta.

 

Per la verità, Rudhyar attribuisce la rappresentazione simbolica dell’inconscio a tutti e tre i pianeti trans-saturnini: Urano, scoperto nel 1781, poco prima della Rivoluzione francese, Nettuno scoperto nel 1846 e Plutone scoperto esatta­mente 84 anni dopo Nettuno, a distanza di un ciclo completo di Urano. Ai tre pianeti, egli assegna tre diverse funzioni simboliche: Urano rappresenta la forza “proiettiva” dell'inconscio, Nettuno quella “dissolvente”, e Plutone quella “rigenerante” ([1])

 

In conclusione, dunque, il concetto più compiuto e al tempo stesso più produttivo con cui siamo oggi in grado di rappresentare l'inconscio, nella sua dinamica spazio-temporale, è Plutone.

 

sergio magaldi



[1] Dane Rudhyar, Astrologia della personalità, trad.it., Roma, 1986, pp.209-220