Dopo l’addio al grande Chiellini (per ragioni
anagrafiche), a Bernardeschi (con poco rimpianto… anzi!) e a Dybala, il cui
mancato rinnovo a 8-10 milioni ci sta tutto, ma non quello a 6 milioni che
percepirà dall’Inter, rivale bianconera di
sempre, ora sul piede di partenza sembra anche Cuadrato, il giocatore cui
la Juve e Allegri in particolare devono una buona fetta degli ultimi scudetti e
gran parte dei pochi risultati positivi in Champions. Il colombiano ha
rappresentato per anni, sia da esterno basso che alto, l’alibi juventino per
dimostrare che la squadra di Allegri aveva anche un gioco offensivo, con i suoi
tanti assist, con la qualità di essere uno dei pochi, se non forse l’unico
juventino, a saltare gli avversari, con le sue capacità di proporsi come
regista dopo l’abbandono di Pirlo. Non solo per gratitudine, ma soprattutto per
il suo valore attuale la Juve avrebbe dovuto proporgli un rinnovo di almeno 2
anni, invece decide di lasciarlo andare. Del resto, questo stava già per
succedere nel 2017 quando fu proposto alla Roma! Tanto poco deve piacere
Cuadrado ad Allegri (così come sempre poco gli è piaciuto Dybala) che non vede
l’ora di disfarsene! Posso solo dire che il tecnico livornese, se Cuadrado
dovesse partire già da quest’anno, senza attendere la scadenza del 2023, si
accorgerà ben presto di quanto debba essere grato al colombiano per le sue
vittorie del passato. E, intanto, l’ineffabile allenatore bianconero si gode il
rinnovo del suo pupillo di sempre, quel De Sciglio che nel prossimo Campionato
avrà trent’anni e che è giustamente ignorato da Mancini per la nazionale.
Il
problema sarà invece disfarsi di qualcuno dei cosiddetti “grandi”
centrocampisti presi a parametro zero. Ma chi arriverà? Bene Gatti, tornato
alla Juve dopo il prestito al Frosinone. Il centrale difensivo è stato ieri tra
i migliori in campo dell’Italia contro l’Inghilterra, pur avendo di fronte
attaccanti come Abraham e Kane, e si spera che rimanga a Torino.
Tante
le voci di mercato in entrata: a cominciare da Pogba, il cui contratto costerà
alla Juve molto di più di quanto sarebbe costato il rinnovo di Dybala a 6
milioni a stagione, con l’osservazione che l’argentino nell’ultimo anno ha
segnato 10 goal e Pogba uno solo, che l’ex juventino e neointerista è più
giovane, che il francese ha avuto uno scarso rendimento negli ultimi tre anni
al Manchester UTD, e che, a mio giudizio, Pogba non è il centrocampista che
serve alla Juve e, infine, che i “ritorni” sono raramente proficui. Il massimo
sarebbe stato puntare su Milinkovic-Savic o quantomeno su qualche altro vero e grande centrocampista.
Diverso
il discorso per De Maria, intrigante il suo possibile arrivo a Torino, se non
fosse che l’ingaggio richiesto per pochi mesi (prima e dopo il mondiale) è
addirittura assurdo (nove milioni di euro). Di gran lunga da preferire
l’acquisto di Berardi, anche se i ruoli non sono proprio gli stessi.
Tante
le voci, ma per ora solo voci, appunto, e c’è da considerare che la Juve
attualmente ha problemi in tutti e tre i reparti, a cominciare già dal
pacchetto difensivo (soprattutto i terzini). Se non li risolve, difficilmente
può competere per lo scudetto con le milanesi (specie con un Inter che l’ex
Marotta impreziosisce sempre di più, facendo anche guadagnare la Società) e
forse persino per il quarto posto, considerando che la Roma di Mourinho si
rafforzerà e che a lottare per i restanti due posti in Champions saranno in
tante: Napoli, Lazio, Roma, Atalanta e Fiorentina e forse persino qualche altra
squadra.
sergio
magaldi
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