giovedì 19 settembre 2013

PARTE LA CHAMPIONS MA NON SI VEDE LA CILIEGINA SULLA TORTA DELLA JUVE...



  Nel primo turno di Champions League vincono Napoli e Milan, pareggia la Juve nella partita più facile contro il Copenhagen, decimo in classifica nel campionato del suo Paese, su dodici squadre partecipanti.








 Si diceva che con gli acquisti di Tevez e Llorente, la squadra bianconera sarebbe stata più competitiva in Europa, potendo disporre di grandi punte… in particolare l’arrivo dell’argentino avrebbe avuto l’effetto della ciliegina sulla torta… A parte il fatto che Llorente non è mai stato schierato in partite ufficiali e che la ragione del suo acquisto è sempre più un mistero, Tevez non è una grande punta, è bensì un ottimo attaccante di manovra, in grado di far partire l’azione offensiva dal centrocampo o addirittura dalla difesa. D’altra parte, nella Juve di Conte non viene utilizzato come punta né viene servito in area avversaria, se non da qualche raro lancio di Pirlo. È lui piuttosto a dover servire punte che non si vedono… in Campionato come in Champions.







 Insomma, non ha tutti i torti l’allenatore della Juventus nel sostenere che la squadra si è persino indebolita rispetto all’anno passato. Con buona pace di addetti ai lavori e giornalisti competenti che hanno additato nel mercato della Juve un esempio da seguire per rafforzare progressivamente un collettivo già ottimo, senza rivoluzioni e senza dissanguarsi economicamente.

 Venduti Matri e Giaccherini, sono arrivati, Tevez a parte, solo giocatori per la panchina. Pirlo non è più quello di due anni fa e nemmeno quello dell’anno scorso, Barzagli che per due anni è risultato decisivo nell’organizzazione difensiva, risente di età e infortuni, Vucinic aggiunge al rendimento solitamente altalenante, la scarsa condizione fisica dovuta forse ai postumi di un recente infortunio. Chiellini colpisce anche a rete ma poi combina pasticci incredibili, come quello che ha causato il vantaggio dell’Inter nell’ultima sfida di campionato. A tratti, la squadra corre come la nazionale [cioè cammina], mentre uno dei punti di forza di questa Juve era proprio la velocità.






 Si è scritto che il pareggio di Copenhagen –  peraltro meglio di una sconfitta, per merito di Quagliarella che non è certo un cannoniere e che comunque stava per essere ceduto nel recente mercato – sia frutto delle parate del portiere avversario. È vero, tanti attacchi bianconeri respinti, ma per quali tiri? Palle sbilenche o buttate in braccio al portiere, errori sottoporta a non finire, perché a tirare sono sempre i centrocampisti o i difensori che arrivano spossati sotto rete.  

 Tempo fa esprimevo il “ragionevole dubbio che anche l’acquisto di una grande punta [che probabilmente non sarà mai fatto] sarebbe vanificato nelle dinamiche di gioco di questa Juve” [Post del 26 Novembre 2012: “Il Milan battela Juve con la mano di…”] e che “il modulo di gioco di questa Juve è il suo punto di forza ma anche il suo limite: la manovra ‘ariosa e a tutto campo’ pare fatta apposta per gli inserimenti dei centrocampisti e dei difensori ma risulta letale per le punte che, per avere palle giocabili, possono contare solo sui lanci di Pirlo [Post del  7 Novembre 2012 “LaJuventus cade nel derby d’Italia…] e ancora che “L’ideale di Conte, in fondo è di avere in squadra 10 terzini che sappiano anche fare goal! Per dirla più elegantemente, egli vuole tutti giocatori di movimento che all’occorrenza sappiano difendere e attaccare [Post del 28 Febbraio 2012 “Milan-Juve 1-1 ma sarebbe 2-2…” ].

 Naturalmente non c’è la controprova di queste affermazioni, anche perché una grande punta non è mai arrivata a Torino e bisogna riconoscere a Conte il merito di aver portato un ottimo collettivo, privo di grandi campioni, a vincere due volte di seguito lo scudetto e a piazzarsi tra le prime otto squadre d’Europa. Penso però che il miracolo sia irripetibile e spiace solo che la società non abbia voluto prenderne atto, ritenendo sufficiente che bastasse, per continuare a inanellare successi, l’adeguamento economico del contratto del suo allenatore, certamente uno dei più bravi e ricercati in Europa.

 Detta brutalmente, questa Juve non ha alcuna speranza di fare molta strada in Europa e anche nel Campionato faticherà non poco a tenere posizioni di vertice: il Napoli visto contro i vicecampioni europei del Borussia Dortmund ha un organico decisamente più funzionale di quello della Juve, con una grande punta e due o addirittura tre ottimi attaccanti che lo supportano, senza contare l’esperienza internazionale e vincente del suo allenatore. C’è poi anche l’Inter che Walter Mazzarri sembra aver rinnovato e che probabilmente si rafforzerà ancora in Gennaio, c’è la Fiorentina di Giuseppe Rossi, la Roma imprevedibile di quest’anno che potrebbe persino lottare per lo scudetto e infine il Milan che parte sempre lentamente ma che raramente fallisce nel momento decisivo del Campionato e che prima o poi potrebbe giovarsi dell’intesa Matri-Balotelli. Come se tutto ciò non bastasse, per la Juve c’è anche la difficoltà rappresentata dalla legge dei grandi numeri: vincere tre volte di seguito lo scudetto è molto difficile, per non dire quasi impossibile! Se Antonio Conte dovesse farcela con questo organico, la sua sarebbe davvero un’impresa da ricordare nella storia e nella leggenda del calcio. 

sergio magaldi








Nessun commento:

Posta un commento