Il
bellissimo goal di Eder che, negli ultimi minuti della partita contro la Svezia,
dà all’Italia il primato del girone e la qualificazione agli ottavi, induce a
qualche riflessione sul futuro cammino degli azzurri agli europei di calcio.
Per uno strano paradosso [quanto strano e non invece voluto per ingabbiare il
Belgio, di cui alla vigilia si dava per scontato il primo posto del girone E?],
la vincente del girone E affronterà negli ottavi la seconda classificata del
girone D, cioè Croazia o Spagna, più difficilmente la Repubblica Ceca, ed
eventualmente Germania o Polonia per l’accesso alle semifinali, mentre la
seconda del girone E se la vedrà con la vincente del girone F, cioè Portogallo
o Ungheria e presumibilmente con l’Inghilterra o la Slovacchia nei quarti di
finale. Insomma, col primo posto l’Italia incrocerà la Croazia [peggio ancora
se dovesse toccarle la Spagna] e, se dovesse andar bene, la Germania, cioè una
delle tre favorite per la vittoria finale [oltre a Francia e Spagna]. Qualora
invece l’Italia fosse finita al secondo posto del girone, per arrivare alle
semifinali, se la sarebbe vista con Ungheria o Portogallo e poi con Inghilterra
e Slovacchia, cioè con almeno tre squadre su quattro alla sua portata. Questo
significa che l’Italia avrebbe fatto meglio a non vincere contro la Svezia?
Evidentemente no, innanzi tutto perché sarebbe stato poco sportivo e persino
pericoloso giocare per il pareggio, poi perché la sorte può sempre riservare
sorprese. Certo è che, per il gioco espresso, l’Italia, prodezza di Eder a
parte, non ha meritato di vincere e non ha confermato la bella prova fornita
contro il Belgio, l’unica partita ufficiale in cui la nazionale, pur fra le
tante vittorie conseguite nei due anni di gestione di Conte, ha messo in mostra
sprazzi di bel gioco [Vedi in proposito il post di un anno fa: IL NON-GIOCOdella Nazionale di calcio questa volta non paga…, cliccando sul titolo
per leggere].
La stanchezza, il caldo per una partita
giocata alle tre del pomeriggio, le risorse nervose consumate nella sfida,
ritenuta proibitiva, contro il Belgio [seconda nel ranking mondiale dopo
l’Argentina] possono spiegare la brutta partita disputata ieri sera
dall’Italia? In parte, forse, ma occorre ricordare che l’Italia calcistica non
dispone più come nel passato di autentici campioni e la causa di ciò è
facilmente comprensibile. Le responsabilità della Federcalcio, come scrivevo in
un post di due anni fa [IL NON-CALCIO DELLA NAZIONALE ITALIANA, clicca sul
titolo per leggere] sono sotto gli occhi di tutti. È solo grazie alla bravura
di Conte che gli azzurri, nonostante il pessimo gioco spesso messo in mostra,
abbiano ottenuto risultati importanti. È vero, d’altra parte, che il tecnico ha
dovuto rinunciare per gli europei agli infortunati Marchisio e Verratti che
avrebbero dato al centrocampo italiano ben altra consistenza ed è vero altresì
che si può discutere qualche scelta del commissario azzurro, come per esempio
aver lasciato a casa Vasquez, Jorginho, Pavoletti e qualche altro. Ma è
altrettanto evidente e forse giusto che Conte abbia voluto affidarsi, nel
costruire la nazionale, alla metà di quei giocatori con cui ha vinto con la
Juventus i suoi scudetti, con una difesa che presenta i soli calciatori
italiani di livello internazionale.
Che possiamo aspettarci dal cammino europeo di questa nazionale? C’è, tra
gli addetti ai lavori, chi dice che aver ottenuto la qualificazione agli ottavi
è già un grande risultato e chi si esalta parlando persino della possibilità di
una vittoria finale. Francamente, Belgio a parte, Svezia e Irlanda erano
avversari alla nostra portata e fallire la qualificazione agli ottavi avrebbe
avuto il sapore di un’autentica disfatta, tanto più che a qualificarsi saranno
anche le terze classificate di ogni girone, con la sola esclusione delle due
peggiori [quattro terze su sei, dunque]. Quanto alle probabilità, non dico di
una vittoria finale, ma almeno di un ingresso in semifinale ho più di una
perplessità. Se i nostri avversari saranno Croazia o Spagna e Germania, dubito
[naturalmente mi auguro di sbagliare] che si possa continuare nel nostro
cammino europeo, ma se dovesse accadere, per un regalo del destino, di
affrontare la Repubblica Ceca e la Polonia, allora avremmo concrete possibilità
di accedere alle semifinali.
sergio
magaldi
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