Nel tardo pomeriggio
cade la Lazio all’Olimpico e con il pareggio di ieri notte, raggiunto negli
ultimi minuti della partita contro l’Atalanta, la Juve vede più da vicino lo
scudetto: 8 punti di vantaggio sulla Lazio, 9 (8+1) sull’Inter, solo se si dà
per scontata la vittoria dei nerazzurri contro il Torino, 10 (9+1)
sull’Atalanta, considerando come per l’Inter il vantaggio negli scontri diretti
(a Bergamo la Juve aveva vinto per 3-1), dovrebbero bastare ai bianconeri per festeggiare
a fine mese il nono scudetto consecutivo.
Il crollo contro il
Milan sembra non aver lasciato tracce in casa bianconera. La Juve è stata a un
passo dal perdere, ma sul punteggio di 1-1 ha rischiato addirittura di vincere se
Ronaldo, solo davanti al portiere, non avesse sprecato una clamorosa occasione.
Il fatto è che il grande campione lusitano pur avendo segnato sin qui 28 goal (secondo
solo ad Immobile, capocannoniere con 29), non sembra ancora aver ritrovato la
sua forma migliore. Non c’è dubbio, però, che proprio questo Ronaldo sia il
vero trascinatore dei bianconeri verso lo scudetto.
Di sicuro, l’Atalanta
avrebbe meritato di vincere, non tanto perché il pareggio della Juve è il
frutto di due rigori (un gomito e un mani in area, come il rigore fischiato
contro la Juve e dal quale era partita la rimonta del Milan), quanto per mole
di gioco, freschezza fisica e superiorità tattica. A tratti, tuttavia,
soprattutto nel secondo tempo, i bianconeri hanno tenuto bene il campo, ma nel
complesso non si può negare la superiorità dei bergamaschi, in parte compensata
dalla grande volontà messa in mostra dalla squadra di Sarri. Al quale, per la
verità, questa volta non si può rimproverare nulla. I limiti della
sopravvalutata rosa bianconera si sono visti quando l’Atalanta ha fatto i suoi
cambi. Occorre invece sottolineare che Sarri dopo aver rivalutato Dybala ha
saputo anche rilanciare Rabiot, convincente anche ieri notte dopo la bella
prestazione di San Siro.
Naturalmente, nulla è
definitivo. Mancano ancora sei partite al termine del Campionato e le
difficoltà maggiori per la Juve sembrano proprio le prossime due: contro il
Sassuolo che è alla sua quarta vittoria consecutiva, e contro la Lazio che nel
corso dell’anno è stata la sua “bestia nera”. Se dovesse passare indenne anche
questi due ostacoli, allora la Juve sarebbe lanciata davvero verso la conquista
dello scudetto, anche se questo scorcio di campionato post coronavirus sembra
un torneo a se stante e pieno di sorprese: giocare ogni tre giorni con questo
caldo diventa micidiale se non si dispone di cambi affidabili e/o se si ha la
tendenza ad insistere sempre con lo stesso schieramento.
sergio magaldi
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