giovedì 19 novembre 2020

LA TEORIA DEL COMPLOTTO


 

 Un passo del videomessaggio che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha rivolto ai cattolici, qualche giorno prima dell’inizio della Conferenza per l’Identità Cattolica (23-25 Ottobre 2020), mi ha fatto tornare alla mente un romanzo di Umberto Eco, scritto dieci anni fa e da me a suo tempo recensito su questo blog [ IL CIMITERO DI PRAGA di Umberto Eco”. Clicca sul titolo per leggere il post ].

Viganò parla in inglese (con sottotitoli in italiano e castigliano) da Pittsburg in Pennsylvania e, ad un certo punto, dichiara testualmente:

 «Sappiamo che il progetto del Nuovo Ordine Mondiale consiste nella costituzione di una tirannia della Massoneria: è un progetto che risale indietro sino alla rivoluzione francese, al Secolo dei Lumi, alla fine delle monarchie cattoliche e alla dichiarazione di guerra alla Chiesa»

 

 

L’ascolto di queste parole ha avuto l’effetto di rievocare in me il ricordo del protagonista de IL CIMITERO DI PRAGA, quel Simonino Simonini (personaggio immaginario ancorché simbolica espressione di un soggetto collettivo che opera nella storia a più riprese e che è sempre attuale) vissuto con il nonno, tale Giovan Battista Simonini, personaggio vero quest’ultimo, ufficiale dell’esercito sabaudo e nostalgico dell’Ancien Régime, ricordato per una lettera all’abate Barruel, autore dei Mémoires pour servir à l’histoire du jacobinisme, dove si sostiene che la rivoluzione francese è stato il più recente capitolo di una cospirazione universale condotta dai templari (intendi massoni) contro il trono e l’altare. Nella lettera che il nonno rilegge ossessivamente al nipote c’è però dell’altro: « […] Oh! Quanto bene avete smascherato queste sette infami che preparano le vie dell’Anticristo […] Ve ne è una però che voi non avete toccato che leggermente […]. Voi ben capite, Signore, che io parlo della setta giudaica. Essa sembra del tutto separata e nemica delle altre sette; ma realmente non l’è. Infatti, basta che una di queste si mostri nemica del nome cristiano perché essa la favorisca, la stipendi, la protegga. E non l’abbiamo noi vista, e non la vediamo prodigare il suo oro e il suo argento per sostenere e guidare i moderni sofisti, i framassoni, i Giacobini, gl’Illuminati? Gli ebrei, dunque, con tutti gli altri settari, non formano che una sola fazione, per distruggere, se è possibile, il nome cristiano. E non crediate, Signore, che tutto questo sia una mia esagerazione. Io non espongo alcuna cosa che non mi sia stata detta dagli ebrei stessi…» [Umberto Eco, Il cimitero di Praga, Bompiani, Milano 2010, pp.64-65]

La lettera del nonno ha germogliato nell’animo di Simonino sino a fargli concepire una filosofia di vita semplice ma irrinunciabile, un odio feroce ancorché vissuto con lucida e spietata ironia: «Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L’odio è la vera passione primordiale. È l’amore che è una situazione anomala» [op.cit. p.400].  

Molti sono i nemici da odiare per Simonino, ma il primato spetta ai gesuiti e ai massoni, loro fratelli carnali [“I gesuiti sono massoni vestiti da donna”, cit. p.20] e naturalmente agli ebrei.

Il richiamo agli ebrei e implicitamente ai gesuiti non manca neppure nelle parole di Viganò. L’attuale Chiesa cattolica  che l’arcivescovo chiama “Antichiesa” e “Deep Church” potrà fregiarsi ancora del titolo di Chiesa Cattolica solo sottomettendosi al Nuovo Ordine Mondiale voluto dalla grande cospirazione massonica e finanziaria, cioè alla condizione di essere ridotta in schiavitù, alla stregua di ciò che avvenne agli Ebrei “che negarono la regalità di Cristo dinanzi a Pilato e furono ridotti in schiavitù” (GV, 19,15: ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare»). Quanto ai gesuiti, palese il richiamo al gesuita Papa Bergoglio, definito “metastasi del cancro generato dal Concilio Vaticano II” e artefice di una Chiesa ormai asservita al Nuovo Ordine Mondiale, al novello Cesare – continua Viganò – che “oggi ci comanda di tenere chiuse le chiese, indossare una mascherina, sospendere le celebrazioni sotto il pretesto di una pseudo-pandemia”. Per questa crociata contro la “dittatura sanitaria”, filiazione diretta e parte integrante della “cospirazione globale contro Dio e contro l’umanità” (come scrive Viganò nella lettera a Trump del 25 ottobre) si offre ora di dare una mano anche padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, che in un recente intervento dichiara: «Vi dico come la penso: questa epidemia è un progetto per colpire l'Occidente… Io l'ho sempre attribuito al demonio, che agisce attraverso gli uomini e quindi delle menti criminali, che l’hanno realizzato con uno scopo ben preciso: creare un passaggio repentino per attuare una specie di colpo di Stato sanitario», e ancora: «C'erano tutti i presupposti per creare un colpo di Stato sanitario. Un progetto volto a fiaccare l'umanità, metterla in ginocchio, per poi instaurare una dittatura sanitaria, cybernetica. Creare un mondo nuovo. È un progetto criminale portato avanti dalle elite mondiali per costruire un mondo nuovo senza Dio. È un passaggio fondamentale, quello di mettere in ginocchio l'umanità, spogliandola di tutto, senza più il lavoro e risorse economiche, in balia del potere. E poi eliminare tutti quelli che non stanno a questo gioco, per realizzare questo mondo nuovo che è il mondo di Satana, dove noi saremo tutti degli zombie».

Mi sono sempre chiesto quale sia il fondamento delle teorie del complotto. Che un complotto serva a tenere desta la fantasia di alcuni contro i propri nemici, come aleggia nel romanzo di Umberto Eco, è un’ipotesi possibile che però non mi ha mai convinto del tutto. La “voce” di un complotto in essere nasce soprattutto – io credo – dalla giustificata diffidenza verso il Potere che ha sempre mostrato la preferenza ad agire nell’ombra e nel segreto, anche nei regimi democratici, perché dopo tutto, d’après  Winston Churchill, sappiamo che “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora”. Il problema però è un altro: come si distingue un “complotto vero” da un “complotto falso”? Come le trame del Potere dal complottismo? Non si distinge, appunto, perché il complotto che si dimostri “vero” in realtà non è un vero complotto dal momento che viene smascherato. Resta allora il cosiddetto complottismo che di sicuro è la misura più efficace che il Potere conosce per difendere un segreto. Perché si basa sul divide et impera, sulla proliferazione di tanti possibili disegni di trame occulte agitate dalle minoranze e che finiscono col distruggersi a vicenda agli occhi della maggioranza più o meno silenziosa dell’opinione pubblica che è poi quella che conta. Il covid-19 non si sottrae a questa regola. Senza neppure prendere in considerazione le tante ipotesi di complotto oggi in circolazione, basti osservare che il complotto di cui parlano i due prelati, Viganò e il direttore di Radio Maria, non è lo stesso, pur sembrandolo. L’arcivescovo vede nella dittatura sanitaria, con le vaccinazioni che arricchiranno Bill Gates e i gruppi farmaceutici, l’instrumentum regni di una cospirazione massonica e finanziaria che ha inizio con l’Illuminismo e con la rivoluzione francese e che grazie al Deep State, alla Deep Church e al Great Reset è ormai prossima ad instaurare il Nuovo Ordine Mondiale. Dal canto suo, il direttore di Radio Maria vede nella pandemia e nelle misure autoritarie adottate per combatterla niente altro che “un progetto per colpire l’Occidente”. Amen.

 sergio magaldi


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