SEGUE DA (clicca sui titoli per leggere):
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte II
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte III
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte IV
(Plutone e i Misteri Eleusini)
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte V
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte VI
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte VII
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte VIII
(Saturno: croce, mezzaluna e falce)
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte IX
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte X
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte XI
GRANDI CONGIUNZIONI PLANETARIE E CORONAVIRUS, parte XII
Nei precedenti dodici post sull’argomento si è tentato di ricostruire i significati che la tradizione mitologica attribuisce ai pianeti del sistema solare, al fine di cogliere un nesso – naturalmente da un punto di vista strettamente astronomico e astrologico – tra pandemie e grandi congiunzioni planetarie. Nello specifico, segnalavo come già dall’estate del 2019, per via della congiunzione tra Saturno e Plutone, il coronavirus dovesse essersi già diffuso sul pianeta Terra, senza peraltro che fosse possibile accertare se si trattasse di fatto naturale, incidente di laboratorio o guerra batteriologica. L’evidenza del virus, tuttavia, si manifestò ai primi di gennaio del 2020 con l’ulteriore avvicinamento di Saturno e Plutone e si diffuse ulteriormente nel mese di febbraio quando anche Giove si univa alla congiunzione, per esplodere, infine – nel senso di essere riconoscibile come vera e propria pandemia – ai primi di marzo, quando Marte si aggiungeva alla triplice congiunzione Giove-Saturno-Plutone.
Hades-Plutone è l’erede della Grande Madre. E questa eredità lo rende inviso agli esseri umani che, pure, di lui apprezzano i doni effimeri dell’eros, della vita e della ricchezza ma di cui aborrono gli eterni decreti della natura di cui è custode: la morte, l’inconscio, il karma. «Con l’intervento di Hades – annota lo psicoanalista junghiano James Hillman –, il mondo è capovolto. Il punto di vista della vita cessa di valere. Ora i fenomeni sono visti non solo attraverso gli occhi di Eros, della vita umana e dell’amore, ma anche attraverso quelli di Thanatos, le cui fredde immote profondità non hanno legame con la vita» [James Hillman, Il Sogno e il Mondo infero (“The Dream and the Underwold”),trad.it.di A.Bottini, Adelphi,2003,pp.65-66.]
Hades-Plutone gode di una volontà incrollabile e di un potere che non si lascia scalfire. Egli lascia che Crono-Saturno, dio del tempo, per un po’ si diverta, prolungando l’esistenza mortale tra affanni, malattie e vecchiaia oppure recidendola già nel fiore degli anni. Saturno, d’altra parte, si caratterizza per la presentazione di un tempo altro rispetto al tempo della realtà, che sia quello rappresentato dall’utopia dei Saturnali oppure quello del fine vita. Già nel glifo, ђ, Saturno astrologico mostra la sua ambivalenza, con i simboli della croce, della mezzaluna o luna crescente e della falce. Il simbolismo della croce rappresenta tra l’altro la dualità del reale e l’unione del maschio e della femmina, intesa soltanto come genitale o, al contrario, indice di una spiritualità elevata come quella che gli assegna Dante facendo del pianeta il settimo cielo del Paradiso, dove per una scala d’oro salgono e scendono gli spiriti contemplativi: con Saturno è necessario abituarsi ai contrasti!
La luna
crescente indica la progressiva formazione del corpo, a cominciare da ossa, scheletro
e muscoli, sino alla nascita dell’Io e all’unità di spirito e corpo. La falce è
insieme simbolo di vita, di castrazione e di morte: è lo strumento per mietere
il grano ed è lo stesso strumento con cui Saturno recide i genitali di suo
padre Urano e la vita degli individui (piante, animali, esseri umani). Quando
Plutone e Saturno si incontrano, il significato è chiaro: c’è bisogno di
rinnovamento e a questo scopo occorre innanzi tutto eliminare ciò che è
vecchio, debole, malato. Ma per ottenere il miglior risultato nel più breve
tempo possibile occorre anche diffondere “la raccolta” contemporaneamente su
tutto il pianeta. Ed ecco Giove, il
diffusore per eccellenza, unirsi agli altri due. Per largo tratto “il padre
degli uomini e degli dei” accompagnerà il padre e il fratello, ma poi se ne
separerà. Pur nutrendo una giustificata diffidenza verso l’umanità – di cui
peraltro non è il creatore – Giove finirà col mostrare, come sempre, la sua
naturale benevolenza verso il genere umano.
sergio magaldi
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