Con la vittoria contro il Belgio, prima in
classifica del Ranking FIFA e il passaggio alle semifinali del Campionato
Europeo, l’Italia torna di fatto tra le grandi del calcio mondiale, confermando
tutti i numerosi precedenti successi conseguiti contro nazionali di basso
Ranking. Spiace solo il grave infortunio occorso a Leonardo Spinazzola: innanzi
tutto per il giocatore che stava vivendo, a giudizio unanime degli addetti ai
lavori di tutta Europa, forse il miglior momento della sua carriera; spiace poi
per la Nazionale e per la sua squadra di club che dovranno privarsene per un
tempo che si spera non lunghissimo.
Nella
semifinale di martedì 6 luglio ci attende ora la Spagna, ma quale che possa
essere il risultato della partita, resta ormai acquisito il merito indiscusso
di Mancini nel gran balzo in avanti compiuto dall’Italia dal 2018, allorché fu
esclusa dalla partecipazione alle fasi finali del Campionato del Mondo.
La
prestazione della squadra azzurra contro il Belgio è stata quasi ineccepibile,
con la sola eccezione della punta centrale (Immobile) che non ha fatto un tiro,
né ha mai trattenuto una palla, e del terzino o esterno basso di destra (Di
Lorenzo), efficace in qualche discesa sulla fascia, ma del tutto inadeguato nel
contrastare gli avversari in quel settore di campo, tanto da causare
ingenuamente il rigore, sia pure discutibile, che ha messo a rischio sino all’ultimo
la vittoria italiana. Per quanto mi riguarda, per la sfida contro la Spagna, darei
ancora una chance a Immobile,
limitata al primo tempo, ma sostituirei Di Lorenzo con Toloi, così come già suggerivo
– nel precedente post sull’argomento – contro il Belgio. È vero, d’altra parte,
che questa nazionale stupisce anche per il fatto che ogni partita vede, come
migliore o tra i migliori, giocatori di volta in volta diversi: contro
l’Austria i migliori furono Spinazzola e Chiesa (Mancini avrà finalmente capito
che lo juventino rende il doppio a partita in corso?), mentre Barella e Insigne
furono i peggiori. Contro il Belgio, proprio Barella e Insigne sono stati i
migliori e non solo per aver segnato i goal della vittoria.
Fin
qui, la Spagna non mi ha fatto una grande impressione e, in effetti, ha
superato gli Ottavi ai tempi supplementari e i Quarti addirittura ai rigori
contro una Svizzera (che l’Italia aveva superato agevolmente per tre reti a
zero nel girone eliminatorio) rimasta in dieci per una espulsione ingiusta.
Comunque sia, il gioco degli iberici, in parte simile al nostro, potrebbe
metterci in difficoltà, anche tenuto conto dell’assenza di Spinazzola, del
crescente sforzo fisico degli azzurri, del fattore arbitrale e di quello,
sempre presente, legato all’imprevedibilità e soprattutto alla fortuna (fattore,
quest’ultimo, di cui la Spagna ha sinora largamente beneficiato).
Pochi
i dubbi (ma è solo il mio personale parere) su chi sarà l’altra finalista a
contendere il titolo a Spagna o Italia. Anche se non escludo che la grande
sorpresa di questi europei possa venire proprio dai danesi, ritengo favorita
l’Inghilterra, la maggiore privilegiata
tra le 24 partecipanti alla fase finale del Campionato Europeo (Italia e Spagna
hanno giocato in casa solo nelle tre partite del girone eliminatorio,
rispettivamente a Roma e Siviglia). I britannici, infatti, dopo una sola
trasferta (a Roma), torneranno a Londra per disputare la semifinale contro la
Danimarca e sempre a Londra la probabile finale, dopo aver giocato le tre
partite del girone eliminatorio e gli Ottavi sempre in casa. Sembra quasi una
strada tracciata per il trionfo inglese: sufficiente vincere un girone
sapientemente calibrato sui suoi mezzi, superare un unico vero ostacolo,
rappresentato da Portogallo e/o Germania (ha poi trovato negli Ottavi la
Germania, forse l’ostacolo meno pericoloso tra i due), per presentarsi alla
finalissima di Wembley. Staremo a vedere ma se, come ho l’impressione (spero
sbagliata), l’Inghilterra dovesse vincere questo Campionato Europeo, dovremmo
concludere che gli dei del calcio hanno decretato in anticipo a chi concedere i
propri favori.
sergio
magaldi
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