Le Monde, alcuni mesi fa, in un articolo di Philippe Ridet “Le
nouveaux monstres”, riportava la notizia dell’avvenuta presentazione a Londra del film-documentario Girlfriend in a
Coma, scritto dal giornalista inglese Bill Emmott e diretto da Annalisa
Piras.
Il titolo del film - osserva Ridet - si ispira ad una vecchia canzone degli Smiths, cantata da Steven Morrissey. I versi del ritornello, che l'articolo di Le Monde riporta in francese, dicono: " Une fiancée dans le coma/je sais, je sais/c'est quelque chose de vraiment grave/Il y a eu des moments/où j'aurais pu la tuer. Mais tu sais/je ne supporterais pas qu'il puisse lui arriver quelque chose de grave."
Le parole della canzone, ben si addicono agli occhi con cui Bill Emmott [già direttore della nota rivista The Economist] e forse l'intera Europa riguardano oggi l'Italia, la fidanzata amata ma ormai in coma. Il film dura 103 minuti e si articola in tre parti [Una sorta di Divina Commedia], inframezzate dai versi di Dante. La prima italiana, in programma a Roma per il 13 Febbraio, saltò per la consueta censura elettorale. Ma il lavoro di Emmott è ormai noto al pubblico italiano. Circa due mesi fa, La 7 l'ha proposto in prima serata. "Il mio film - ha dichiarato l'autore - cerca di spiegare come le enormi potenzialità dell'Italia siano state, in venti anni, sistematicamente saccheggiate dalle forze della corruzione, dell'illegalità e del clientelismo"
Quale migliore occasione per Letta e i suoi ministri, in ritiro per due giorni nell'abbazia toscana della Santissima Trinità di Spineta, per rivedere il film [ammesso che l'abbiano già visto] e meditare sul suo contenuto, invece di litigare ancora sulle poltrone da spartire, di parlare di IMU e di riforme che non faranno mai? Nel sito ufficiale dell'Abbazia si legge: "I nostri silenzi aiutano a pensare, a lavorare, a studiare..."
s.m.
Nessun commento:
Posta un commento