Più che l’incontro del Nazareno tra Renzi e Berlusconi, che almeno di
clamorose sorprese sarà solo interlocutorio, mi sembra interessante l’esame dei
commenti e degli anatemi che l’hanno preceduto. L’opposizione di destra e di
sinistra all’interno del PD ha tentato compattamente e sino all’ultimo di
scongiurare una simile iattura. La destra, perché ritiene che un eventuale
accordo tra il segretario e il cavaliere comporterebbe automaticamente la fine
del governo delle larghe intese [che peraltro non sono così larghe da quando
Forza Italia se n’è tratta fuori], la sinistra, perché non ha mai visto di buon
occhio “il rottamatore” e ancora di più perché sta ancora assaporando il gusto
dell’uscita di Berlusconi fuori dal “sistema” per via giudiziaria, dopo aver
tentato invano per vent’anni di sconfiggerlo politicamente e, per incredibile
paradosso, di venire a patti con lui.
Se non ricordo male, non è stata proprio la
sinistra a sostenere che in democrazia l’intesa sulle regole va ricercata con
tutte le forze in campo, perché è cosa assai diversa dalla maggioranza che
sostiene il governo? Forse mi sbaglio. Resta il fatto che la modifica della
legge elettorale, che comprende anche la trasformazione dei senatori da membri
del Parlamento a rappresentanti non retribuiti delle autonomie, richiede di
necessità un accordo tra le principali forze politiche. E allora dov’è lo
scandalo dell’incontro del Nazareno? È forse imputabile a Renzi il fatto che
Berlusconi, condannato per reato fiscale, sia ancora il capo riconosciuto del
centro-destra? Un minimo di buon senso e di coerenza avrebbe aiutato molti a
tenere la bocca chiusa prima di lanciare l’anatema. Gli stessi che meno di un
anno fa avevano dato vita al governo delle larghe intese, siglando un patto con
Silvio Berlusconi e che prima delle elezioni dello scorso Febbraio, insieme al
cavaliere avevano sostenuto il governo Monti.
La levata di scudi di tanti epigoni di DC e PC
nasconde in realtà propositi detti e non detti, una sostanziale mancanza di
spirito democratico e una instancabile determinazione a lasciare che L’Italia
vada in malora, purché trovino sfogo rancori personali e siano soddisfatti piccoli interessi
di retrobottega. Con loro, i tanti giornalisti, più o meno schierati sul fronte
del centro-sinistra, onnipresenti nei
Talk show e sempre pronti a dare eco alla “voce del padrone”, di coloro cioè
che si preoccupano che la “stabilità cimiteriale” del Paese possa essere
alterata. Persino Travaglio, di cui non si può certo dubitare l’avversione a
Berlusconi e al berlusconismo, ha ritenuto che per Renzi non vi fossero
alternative. Ma i benpensanti non sono di questo avviso, e ritengono che la
mossa di Renzi, resuscita Berlusconi, fa uno sgarbo ad Alfano e affonda Letta.
Per non parlare dei commenti dei politici del
Nuovo Centro Destra all’annuncio dell’incontro del Nazareno: dalle minacce, si
passa con disinvoltura a similitudini come quella che non avrei mai creduto di
udire e cioè che, con l’accordo tra Renzi e Berlusconi, saremmo di fronte ad un
nuovo patto scellerato Stalin-Von Ribbentrop!
sergio
magaldi
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