sabato 18 gennaio 2014

L' INCONTRO DEL NAZARENO




 Più che l’incontro del Nazareno  tra Renzi e Berlusconi, che almeno di clamorose sorprese sarà solo interlocutorio, mi sembra interessante l’esame dei commenti e degli anatemi che l’hanno preceduto. L’opposizione di destra e di sinistra all’interno del PD ha tentato compattamente e sino all’ultimo di scongiurare una simile iattura. La destra, perché ritiene che un eventuale accordo tra il segretario e il cavaliere comporterebbe automaticamente la fine del governo delle larghe intese [che peraltro non sono così larghe da quando Forza Italia se n’è tratta fuori], la sinistra, perché non ha mai visto di buon occhio “il rottamatore” e ancora di più perché sta ancora assaporando il gusto dell’uscita di Berlusconi fuori dal “sistema” per via giudiziaria, dopo aver tentato invano per vent’anni di sconfiggerlo politicamente e, per incredibile paradosso, di venire a patti con lui.

 Se non ricordo male, non è stata proprio la sinistra a sostenere che in democrazia l’intesa sulle regole va ricercata con tutte le forze in campo, perché è cosa assai diversa dalla maggioranza che sostiene il governo? Forse mi sbaglio. Resta il fatto che la modifica della legge elettorale, che comprende anche la trasformazione dei senatori da membri del Parlamento a rappresentanti non retribuiti delle autonomie, richiede di necessità un accordo tra le principali forze politiche. E allora dov’è lo scandalo dell’incontro del Nazareno? È forse imputabile a Renzi il fatto che Berlusconi, condannato per reato fiscale, sia ancora il capo riconosciuto del centro-destra? Un minimo di buon senso e di coerenza avrebbe aiutato molti a tenere la bocca chiusa prima di lanciare l’anatema. Gli stessi che meno di un anno fa avevano dato vita al governo delle larghe intese, siglando un patto con Silvio Berlusconi e che prima delle elezioni dello scorso Febbraio, insieme al cavaliere avevano sostenuto il governo Monti.

 La levata di scudi di tanti epigoni di DC e PC nasconde in realtà propositi detti e non detti, una sostanziale mancanza di spirito democratico e una instancabile determinazione a lasciare che L’Italia vada in malora, purché trovino sfogo rancori personali e siano soddisfatti piccoli interessi di retrobottega. Con loro, i tanti giornalisti, più o meno schierati sul fronte del centro-sinistra, onnipresenti  nei Talk show e sempre pronti a dare eco alla “voce del padrone”, di coloro cioè che si preoccupano che la “stabilità cimiteriale” del Paese possa essere alterata. Persino Travaglio, di cui non si può certo dubitare l’avversione a Berlusconi e al berlusconismo, ha ritenuto che per Renzi non vi fossero alternative. Ma i benpensanti non sono di questo avviso, e ritengono che la mossa di Renzi, resuscita Berlusconi, fa uno sgarbo ad Alfano e affonda Letta.

 Per non parlare dei commenti dei politici del Nuovo Centro Destra all’annuncio dell’incontro del Nazareno: dalle minacce, si passa con disinvoltura a similitudini come quella che non avrei mai creduto di udire e cioè che, con l’accordo tra Renzi e Berlusconi, saremmo di fronte ad un nuovo patto scellerato Stalin-Von Ribbentrop!

sergio magaldi

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