domenica 28 agosto 2016

DISFATTA [evitabile] DEI GIALLOROSSI IN CHAMPIONS. OGGI IL RISCATTO IN CAMPIONATO?



   La Roma getta via la qualificazione ai gironi di Champions dopo averla assaporata una settimana prima con il pareggio e il goal segnato nella trasferta di Oporto. Le cause della disfatta sono ancora sotto gli occhi di tutti ma vale la pena di ricordarle a poche ore dalla disputa della seconda di Campionato:

1)  La Federcalcio non ha posticipato la prima di campionato della Roma [ma i dirigenti della società avevano chiesto il rinvio?!], pur essendo chiaro che sostenere tre partite in una settimana è proibitivo per tutti, in particolare per le squadre impegnate in estenuanti tournée estive e con alcuni giocatori reduci da rassegne internazionali, come i Campionati europei e la Coppa America.

2)  Inadeguata preparazione per il doppio impegno di Champions e per la prima di Campionato: la Roma ha corso solo nei primi 35 minuti di gioco contro il Porto e, nella terza delle tre partite settimanali, la più importante, i giocatori hanno solo camminato mettendo in evidenza una scarsa condizione fisica; di qui anche i falli commessi e le due relative e forse determinanti espulsioni.

3)  Spalletti che aveva sotto gli occhi la condizione fisica dei suoi uomini avrebbe dovuto operare un ampio turnover nella partita contro l’Udinese, poco importando, rispetto al maggiore obiettivo di Champions, se la Roma invece di travolgere gli avversari per quattro goal a zero, avesse pareggiato o perso la partita. In Campionato aveva modo di recuperare, non ha più tempo invece per l’Europa calcistica che conta.

4)Contravvenendo non soltanto alla scaramanzia, Spalletti sostituisce Alisson, che aveva difeso la porta giallorossa a Oporto, con Szczęsny, il portiere polacco riconfermato nel prestito solo da pochi giorni e che non ha potuto allenarsi con i compagni in vista delle decisive gare contro il Porto.

5) Dopo l’espulsione di De Rossi, che fa Spalletti? Invece di schierare una difesa a tre, fa entrare in campo Emerson Palmieri. Si priva così di un attaccante, proprio quando c'è da recuperare il punteggio e dimostra scarsa memoria circa i due falli commessi nella propria area [di cui uno soltanto punito col rigore] dall’improvvido terzino brasiliano nella partita di Oporto. Il risultato è l’espulsione del nuovo entrato per un fallo, questa volta, bontà sua, commesso fuori della propria area di rigore.

6)  Per rinvigorire l’attacco, l’allenatore giallorosso, dimenticando di avere in panchina El Shaarawy e Totti, fa entrare il solito inconcludente Iturbe, inutilmente sperando nella sua velocità.

7) Quando ancora tutto sembra possibile, con il recupero del punteggio da parte della Roma e la possibilità di andare almeno ai supplementari, ecco la ciliegina sulla torta indigesta: l’uscita a dir poco suicida di Szczęsny dalla porta, descrivendo nemmeno una retta, ma addirittura una semicirconferenza per andare a fermare un attaccante avversario ancora distante e decentrato dalla rete: un gioco da ragazzini uccellare l’ingenuo guardiano romanista ed è anche l’atto sciagurato e definitivo di questa sin troppo evitabile disfatta giallorossa! L'auspicio è quello di un pronto riscatto nella partita di questa sera contro il Cagliari, sempre che si faccia tesoro degli errori commessi all'Olimpico contro il Porto.


sergio magaldi

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