I tifosi juventini si saranno chiesti il
perché delle scelte di Allegri nella prima uscita della stagione. Partita
amichevole sino ad un certo punto perché compresa tra le gare della
International Champions Cup. Nel primo tempo la Juve B rimedia una brutta
figura contro il Barcellona A e soccombe per due reti a zero, nel secondo tempo
la Juve A riequilibra il gioco e segna un goal contro il Barcellona B,
rafforzato da Suarez. Ancorché bizzarra, la decisione dell’allenatore
bianconero sullo schieramento iniziale riflette la sua personalità: non potendo avere sotto gli occhi i
sudamericani che, tuttavia si sono allenati con un suo collaboratore
direttamente negli USA, Allegri ha deciso il loro ingresso in campo solo a
secondo tempo inoltrato. Ne ha sofferto lo spettacolo o meglio, nel primo tempo
a fare spettacolo sono stati solo un incontenibile Neymar, autore della
doppietta, il solito Messi e gli altri giocatori catalani. D’altra parte, non
era difficile prevedere quanto sarebbe accaduto nel primo tempo: schierata con
il 4-2-3-1 che di fatto si è risolto in un 4-5-1, la Juve con cinque
centrocampisti [Marchisio, Khedira, Lemina, Sturaro e Bentancur], incapaci di
fare filtro per contenere gli avversari e al tempo stesso poco portati ad appoggiare
l’unica punta, è stata dominata e costretta quasi sempre nella propria area.
Intanto, si sono visti sul campo, sia pure in
momenti diversi, i quattro nuovi acquisti bianconeri. Più convincente di tutti
il portiere polacco destinato, almeno per quest’anno, a fare la riserva di
Buffon. Quanto agli altri: per De Sciglio nulla di nuovo sotto il sole, con i
pregi e i difetti di sempre, ma non si pretenda ora, anche se Allegri sembra
stravedere per lui, che l’ex-milanista sia il sostituto di Dani Alves. Bentancur
ha lasciato intravedere qualcosa, ma solo in fase offensiva e non è certo il
centrocampista-regista di cui la Juve ha bisogno. Quanto a Douglas Costa, poco
si può dire di lui; schierato a sinistra, si è distinto per passaggi per lo più
velleitari, ma sembra appesantito nel fisico e il giudizio non può che essere
rimandato. Se è stato preso in prestito per vendere Cuadrado, occorre tuttavia
tenere presente qualche cifra. Tra Campionato e Champions nella scorsa stagione,
l’ex del Bayern Monaco di Ancelotti ha
segnato qualche goal in più, ma ha fatto un terzo degli assist del colombiano.
Naturalmente, nella notte dello scorso Sabato non era della partita Bernardeschi,
il quinto recente acquisto della società bianconera, sul quale, almeno per ora,
i tifosi giustamente sospendono il giudizio. Il timore è che l’ex-fiorentino,
al quale si dice verrà fatta indossare la prestigiosa maglia n.10, sia la
scommessa della Juve per sostituire Dybala, dalla cui cessione al Barcellona,
il club ricaverebbe tre volte la somma spesa per l’acquisto di Bernardeschi
[120 milioni contro 40]. Ipotesi divenuta quanto mai attuale dopo la notizia di
mercato che il Paris Saint Germain pagherebbe i 220 milioni della clausola che
trattiene Neymar al Barcellona. Allegri rassicura i tifosi che l’argentino
rimarrà alla Juve, ma chi non ricorda che una ventina di giorni fa l’allenatore
juventino si espresse nella stessa maniera a proposito di Bonucci?
Insomma, per i tifosi bianconeri, dopo le
partenze di Dani Alves e Bonucci [che sembrava destinato a diventare una
bandiera juventina], c’è il pericolo di vedere Douglas Costa e Bernardeschi
sostituire Cuadrado e Dybala, con un saldo che farebbe felici solo le casse
societarie con un attivo di oltre cento milioni [circa 150 milioni per le
cessioni contro i 40 per l’acquisto di Bernardeschi e i 5-6 per il prestito di
Douglas Costa]. Almeno questi soldi servissero per l’acquisto del grande centrocampista,
anzi dei due grandi centrocampisti di cui si parla inutilmente almeno da un
paio d’anni. Mancati acquisti che a mio giudizio sono tra le cause che hanno
determinato l’ennesima sconfitta della Juve nella finale di Champions.
sergio
magaldi
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