domenica 30 dicembre 2018

ANCORA UN NUOVO INIZIO...



Quattro anni fa, nei primi giorni dell’anno, celebravo il nuovo inizio cercando di coglierne il significato. Alle vigilia del 2019 ripropongo in sintesi quel post, anche alla luce delle mutate circostanze.  

Per tutti coloro che seguono calendari diversi da quello gregoriano [calendario ebraico, islamico, cinese, persiano e indiano], il nuovo inizio è diversamente collocato nel corso delle stagioni, senza che ne risulti sensibilmente modificato il significato, da quello che la tradizione popolare attribuisce a ogni nuovo inizio, collegandolo inevitabilmente al tempo e ad un nuovo ciclo di nascita, crescita, sviluppo, morte e rinascita della vegetazione.

In Occidente, e non solo, i festeggiamenti per il Capodanno hanno radici antichissime, costituendo un vero e proprio rito di passaggio. Una fase si chiude e un’altra se ne apre per accedere ad un nuovo ciclo che si pretende migliore del precedente e che per questo lo si accoglie facendo festa e grande frastuono: i “botti”, il gettar via vecchi oggetti, divenuti per lo più inservibili o comunque giudicati “conniventi” con l’anno appena trascorso, lo scambio di auguri, il cibarsi di alimenti che siano di auspicio alle fortune personali, di denaro e di buona sorte, l’abitudine di indossare articoli di intimo rosso a favorire l’amore e la fecondità.

Insomma, ad ogni nuovo inizio, da una parte si cerca di esorcizzare il ciclo appena concluso, con il suo retaggio di male, di dolore e di confusione, dall’altra si esorta il bene, pure presente nello stesso periodo, a venire alla luce e a vincere sull’oscurità, creando un nuovo ordine cosmico in grado di cancellare ogni negatività precedente. Illusione che l’intelligenza comprende - perché la dimensione in cui viviamo è di per sé intessuta di ordine e disordine, di bene e di male - ma che la volontà rifiuta di riconoscere per non dare alibi alla nostra accidia e alla presenza rassegnata e complice del male e del caos nell’universo fisico e morale. Qualsiasi ordine nuovo, anche in apparenza il più perfetto, non sarà mai in grado di respingere il male e il sempre  risorgente disordine. Lo sapevano bene gli antichi egizi che, nel loro Pantheon, ponevano la dea Maat [1] a ristabilire l’ordine cosmico perennemente in procinto di precipitare nel caos.











Come si vede, nel grafico che segue, alla dea Maat si attribuiscono 42 ideali, ritenuti fondamentali per combattere il male morale e ristabilire l’ordine pubblico violato.





Gli antichi romani celebravano il nuovo inizio, onorando Giano bifronte, leggendario re del Lazio di una remota età dell’oro, asceso al divino e raffigurato con un volto duplice che guarda contemporaneamente avanti e dietro di sé: una porta [ianua] chiusa, e una porta che si apre a rappresentare il nuovo inizio. La festa di Ianus, dio del passaggio e dell’iniziazione collettiva, si celebrava il primo giorno di Gennaio, insieme alla festa di Iovis o Giove Capitolino del Campidoglio, ma secondo la testimonianza di Ovidio e altri autori latini, aveva il suo coronamento nelle Agonalia Iani del 9 Gennaio, con ludi sportivi e il sacrificio di un montone, compiuto sul colle del Quirinale dal rex sacrorum, il sacerdote-magistrato nominato dal pontifex maximus.

Non è un caso dunque che Giano bifronte sia presente nel simbolismo di diverse tradizioni a rappresentare, non già l’inizio di un nuovo anno, ma la possibilità stessa di una nuova iniziazione, di un percorso nuovo da compiere individualmente e collegialmente insieme ad altri iniziati, di un passaggio da una condizione di vita ordinaria o profana, ad una esistenza in cui si sceglie di procedere in modo alternativo e diverso, per rettificare se stessi, alla luce di una nuova consapevolezza o, se si vuole, di una illuminazione che ci aiuti a comprendere il dualismo della dimensione cosmica.

Così, per esempio, nell’iniziazione massonica, ritroviamo il motivo del frastuono che accompagna i viaggi simbolici del neofita all’interno del tempio, rumore che andrà affievolendosi sino a scomparire del tutto nel momento culminante dell’esplosione della luce. Nell’iniziazione massonica, con i tratti caratteristici della zoppia e della cecità, ritroviamo anche il mito che accompagna l’eroe tragico dell’antica Grecia, riscopriamo cioè le radici della nostra civiltà.

La  zoppia è il marchio simbolico che caratterizza il passo del massone quando fa il suo ingresso nel tempio, a rappresentare un procedere diverso da quello che ha tenuto in precedenza; la cecità è la benda che copre gli occhi del candidato all’iniziazione, sino al momento in cui potrà vedere la luce che illumina lo spazio nuovo in cui deve muoversi e operare insieme agli altri che, come lui, hanno chiesto e ottenuto di essere iniziati.                 

Cosa ci riserva il nuovo inizio dell’anno 2019? Come ogni volta si comincerà con l’interrogare l’astrologo dei media e dei rotocalchi. Egli vi dirà sicuramente che questo è un anno fortunato per i nati sotto il segno del Sagittario, perché la sua interpretazione si basa sul fatto che Giove – per tutto l’anno presente nel segno del Sagittario [ne uscirà solo ai primi di dicembre del 2019] – è considerato il più benefico degli dei planetari. Egli  non terrà conto della posizione che Giove e tutti gli altri corpi celesti assumono nel vostro tema di nascita e in quello di rivoluzione annuale. Una mistificazione, dunque, la solita di ogni anno, che serve a tener viva la tradizione dei superstiziosi dell’astrologia così come quella dei suoi detrattori.

Poi sarà la volta di chiedersi quali novità politiche porterà il nuovo anno e qui le previsioni sono sicuramente più facili, perché ad illuminarci sul futuro c’è la legge di bilancio, che poi non è altro che la manovra finanziaria che in Italia si sta faticosamente approvando in queste ore, le ultime utili per evitare il cosiddetto esercizio provvisorio.
Così, per esempio, senza il prezioso strumento previsionale della legge di bilancio, forse ci saremmo ingannati, magari immaginando un anno in cui il prelievo fiscale sul reddito di tutti i cittadini [IRPEF] sarebbe finalmente diminuito, con la crescita dei consumi e degli investimenti privati, come si è promesso per tanto tempo nelle favole narrate dai governi gestiti dal centrodestra; che la indicizzazione di pensioni misere, basse e medie non sarebbe stata bloccata come con i governi di centrosinistra; che dei provvedimenti del governo non si sarebbe giovata una platea di cittadini-elettori, pari a meno della metà di quella beneficata da Renzi con i famosi 80 euro; che, infine, per la crescita dell’economia reale e dell’occupazione, la maggior parte delle risorse disponibili sarebbe stata destinata agli investimenti pubblici, finalmente gestiti da gente onesta e capace.

sergio magaldi



[1] Secondo quanto riferito nel volume  MASSONI Società a responsabilità illimitata, [G.Magaldi, Chiarelettere, Novembre 2014] Maat sarebbe il nome dato a una Ur-Lodge massonica, nata nel “tentativo ecumenico di contaminazione tra istanze massoniche neoaristocratiche e democratiche”. Fondata nel 2004 da Zbigniew Brzezinski e Ted Kennedy, la super loggia Maat vedrebbe tra i suoi affiliati l’ex presidente degli USA, Barack Obama [op.cit. pp. 44,47-48, 381,454-456,543,548,578 e 581]







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