Anche per
quest’anno i sorteggi di Champions non smettono di essere intelligenti [vedi in
proposito il post di un anno fa: Sorteggi sempre più intelligenti del calcio europeo, e clicca sul titolo per leggere].
Per quanto il risultato dei gironi eliminatori abbia individuato per il
passaggio agli ottavi sedici squadre complessivamente più forti rispetto agli
anni passati, resta da considerare come ancora una volta gli accoppiamenti per
il successivo turno, più che dalla casualità delle urne, siano stati determinati
dall’intelligenza del sorteggio. Non si spiegherebbe altrimenti come le squadre
che in Europa contano di più, per le vittorie, per le maggiori risorse e/o per
essere guidate da allenatori di prestigio, si troveranno ad incrociare negli
ottavi squadre che, almeno sulla carta, sembrano tra le più deboli. Così, il
Barcellona se la vedrà con il Lione, il Real Madrid con l’Aiax, il Manchester
City di Guardiola con lo Schalke. Altri tre incontri invece sono dei veri e
propri spareggi, perché mettono di fronte squadre giudicate nel complesso di
pari livello: Liverpool contro Bayern, Manchester United contro Paris
S.Germain, Atletico Madrid contro Juventus. Infine gli ultimi due scontri, come
nella tradizione dei sorteggi di Champions, sembrano pensati per dare spazio
anche a club emergenti, come Tottenham-Borussia Dortmund o di minore prestigio
come Roma-Porto.
Un’ultima considerazione sulle italiane. La Juventus contro
L’Atletico di Madrid [nello stesso stadio dove a maggio si giocherà la
finalissima tanto agognata dai bianconeri, e nel caso la Juve dovesse purtroppo
soccombere, il sorteggio intelligente mostrerebbe persino di aver tenuto in
serbo una beffa] è chiamata ad una prova piuttosto dura, la presenza di Ronaldo
nelle sue fila non le garantisce il successo [si veda a questo proposito quanto
scrivevo in un post recente, corroborato ulteriormente dalla sconfitta dei
bianconeri contro gli svizzeri del Young Boys: Juve, come non vincere la Champions, e clicca sul titolo per leggere], e neppure l’automatico
inserimento tra le squadre della ristrettissima élite europea, nonostante le
due finali raggiunte negli ultimi quattro anni. Il contentino, per così dire,
sta nell’aver dato alla Roma un avversario possibile, anche se tutti ricordiamo
come finì qualche anno fa la sfida dei giallorossi contro i portoghesi.
Alla luce di quanto sopra, non si può negare - come sempre
- la sapienza di un sorteggio davvero equilibrato che, mentre assicura il
cammino spedito delle più accreditate, propone sfide spettacolari, incassi
interessanti e l’ingresso ai quarti di un paio di squadre considerate minori.
sergio
magaldi
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