venerdì 3 aprile 2020

MAZAL TOV, parte IX (L'astrologia nella Qabbalah)



SEGUE DA:











 L’interesse per l’astrologia fu presente anche nelle prime scuole di Qabbalah storica, che si diffusero in età medievale tra le fiorenti comunità ebraiche delle rive del Mediterraneo. Alcuni scolari del grande Isacco [1] se ne occuparono in particolare: Azriel di Girona [2], Nachmanide suo discepolo, e i meno noti Ezra di Girona, forse fratello di Azriel, e Jacob ben Sheshet.

Nei suoi commentari, Azriel sviluppa la tesi che l’uomo saggio e pio può correggere ciò che nel suo destino è sfavorevole, mentre l’uomo malvagio finisce con l’annullare ciò che il destino gli ha riservato di favorevole. Egli sottolinea l’interrelazione dei destini umani e ritiene che per coloro che si siano pentiti durante lo Yom Kippur, o giorno di espiazione e di purificazione, si diano due possibilità: se, dopo il pentimento, cadono nuovamente nel peccato, ciò che di positivo c’era nel loro destino si realizza ugualmente senza tuttavia che possano approfittarne. Se, invece, non si sono pentiti nel giorno stabilito (Yom Kippur) ma lo fanno successivamente, ciò che di negativo c’era nel loro destino si verifica ma per loro non produce effetti malefici.
Il discepolo di Azriel, Nachmanide si occupa di astrologia nel Commentario del Deuteronomio, 18:9, riconoscendo che per volontà divina gli astri esercitano la loro influenza sugli uomini e che agli angeli è assegnato il compito di regolare tale influenza. Egli raccomanda comunque di tener conto delle indicazioni di astri e costellazioni e soprattutto di fare penitenza nei giorni cosiddetti sfavorevoli. Di un anonimo cabbalista è il Sepher Halevana o ‘Libro della Luna’, citato da Nachmanide e dove sono esaminate le 28 dimore della Luna, quelle favorevoli e quelle sfavorevoli, nonché i relativi talismani.

Il rapporto angeli-astri è invece ripreso da Jacob ben Sheshet il quale sostiene che il destino di ognuno è simbolicamente descritto nel suo tema natale e che gli angeli eseguono il volere di Dio, scritto negli astri sin dai giorni della Creazione. Gli angeli, tuttavia, nell’eseguire la volontà divina, scritta negli astri, possono sfumare i significati del destino perché se gli astri garantiscono l’ordine dell’universo e rappresentano, usando il linguaggio aristotelico, la ‘Potenza’ di ciò che deve accadere, gli angeli sono gli strumenti della Provvidenza e gli artefici del passaggio dalla ‘Potenza all’Atto’. Nel commentario al trattato talmudico Moed Katan, Jacob ben Sheshet sostiene che se il giusto può annullare o modificare il decreto degli astri, su tre cose gli riesce difficilmente intervenire: sul numero dei figli, sulla lunghezza della vita e sulla ricchezza. Può solo sperare di modificarle supplicando e moltiplicando le sue preghiere, in aggiunta all’osservanza dei  Mitzvoth (precetti) e al merito personale. [3]

[S E G U E]

sergio magaldi

------------------------------------------------------------------------------------

[1] Isacco(1160-1235), detto il Cieco, paradossalmente, perché possedeva un’altra luce in eccesso (era un ‘illuminato’), fu il primo grande maestro delle scuole storiche di Qabbalah che operarono in Provenza e in Catalogna in un clima di grande sviluppo culturale e sociale delle comunità ebraiche. Si occupò di indagini sul nome di Dio, di preghiere, di luce e di tenebre, delle Sephiroth dell’Albero della vita e dei 32 Sentieri, di Kavanah (meditazione) e di Deveqùth (communio), della catena degli esseri, di simpatia universale. Assai prima della Qabbalah luriana, sembra abbia parlato di trasmigrazione delle anime, limitandola a tre ritorni, come si annuncia in Giobbe 33:29: ‘Tutto ciò Dio la fa tre volte in un uomo:ricondurre l’anima dalla sua putrefazione, affinché essa brilli nella luce della vita’. Isacco anticipò, inoltre, il tema dei cicli cosmici o shemittoth del Sepher Temunah (con riferimento anche alla trasmigrazione animale) e il tema della luce del Sepher Iyyùn.Tra le sue opere: un commento del Sepher Yetzirah, circa 70 frammenti sulla mistica della luce e sui segreti (sodot) della Torah, e qualcuno gli attribuì anche il Sepher Bahir. Sotto la spinta di Isacco il cieco, nel 1230 sorge il gruppo cabbalistico di Girona: la Chaburah qedoshah o ‘Associazione Sacra’, vero e proprio punto di riferimento per la diffusione dell’ebraismo e della Qabbalah in tutto il Mediterraneo.

[2] Azriel visse a Girona nella I metà del XIII secolo. Le sue opere più importanti sono diversi commentari: Commento al Libro della FormazioneCommentario sull’unificazione del nomeCommentario sulle leggende talmudiche etc…, e soprattutto Il Portico dell’interrogante nel quale si pone domande sulle sephiroth, sull’infinito En Soph, sulla creazione dal nulla, sul tempo, sull’Uno, sui colori, sull’anima e sul corpo. A lui è attribuito anche il libro Le 18 benedizioni, più che altro un testo di preghiere ma anche di contemplazione e di meditazione sull’acqua e sui colori, sulla postura durante le preghiere e sul significato dello Shemà Israel.

[3] Cfr. sull’intera questione, J. Halbronn, cit., pp.294 e ss.


Nessun commento:

Posta un commento