Di “Una questione privata”, il libro che ho
scelto per ricordare il 25 Aprile del 2020, Italo Calvino parlò come di uno dei
migliori romanzi sulla Resistenza, come del “romanzo che la nostra generazione voleva
fare”, di una storia
che è stata capace di dipingere con realismo la Resistenza, senza quasi mai parlarne
direttamente.
La storia d’amore tra Fulvia e Milton, partigiano di
Badoglio, si insinua, delicata e inquietante, nella vicenda partigiana delle
Langhe narrata da Beppe Fenoglio [lui stesso all'inizio del ‘44 partigiano di un
raggruppamento comunista della Brigata
Garibadi e successivamente delle Formazioni Autonome Militari], sino ad
assumere una posizione centrale che sposta gradatamente l’attenzione del
lettore dalla coralità della lotta antifascista, al dramma esistenziale del
protagonista; da quando l’anziana custode della villa dove abitava Fulvia ha
operato la trasformazione nel vissuto di coscienza del ragazzo. Gli ha rivelato
gli incontri serali e notturni di Fulvia con Giorgio, nell’estate del ’43, quando
lui era soldato. Giorgio Clerici, il ragazzo più ricco, più bello ed elegante
di Alba, divenuto compagno di lotta partigiana.
Da quel momento, Milton non ha che un pensiero:
raggiungere Giorgio per conoscere la verità, e quando viene a sapere che il suo
amico, e forse rivale in amore, è stato catturato dai fascisti, cerca con ogni
mezzo di proporre uno scambio tra prigionieri. L’ambiguità esistenziale di
Milton è tutta nella scelta di salvare disperatamente la vita di Giorgio, senza
sapere se il suo non è che un tentativo egoistico di placare la propria gelosia
o piuttosto il gesto eroico di chi vuole salvare un compagno di lotta.
sergio magaldi
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