Il Campionato di Serie A è appena ripartito e,
mentre non è ancora terminata la campagna acquisti e cessioni, dopo due sole giornate si può osservare
che la lotta per lo scudetto e per le posizioni utili per le coppe europee è
già in corso. Napoli e Milan in vetta alla classifica con due vittorie, Lazio e
Atalanta, entrambe con una vittoria, si sfideranno mercoledì prossimo nel
recupero della prima giornata, l’Inter si appresta ad andare a punteggio
pieno nel recupero contro il Benevento, dopo il “regalo” ricevuto da Ceccherini (autogol che porta l’Inter sul
2-1), da Vlahovic che fallisce incredibilmente il 4-2 per la Fiorentina e
soprattutto da Iachini che come di consueto fa uscire anticipatamente
dal campo i suoi due giocatori migliori: Chiesa, seguito poco dopo da Ribéry, vero mattatore dell’incontro, nella
vana speranza di conservare il vantaggio per 3-2, arroccandosi in difesa ma di
fatto impedendosi le ripartenze e subendo di conseguenza l’assedio vincente
dell’Inter.
Tutto
ciò, mentre la Juve del “predestinato” si schiera con una formazione a dir poco
incredibile, con Kulusevski terzino destro e Cuadrado terzino sinistro, uno
schieramento bloccato con tanto spazio tra le linee dove si sono infilati i
veloci cursori giallorossi. Con il nuovo acquisto Mckennie al centro del
centrocampo che nella partita contro la Sampdoria (dopo la sconfitta con la
Juve i blucerchiati hanno perso anche la successiva sfida in casa contro la
matricola Benevento) era stato salutato come il nuovo Davids bianconero e che
ieri sera ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare. Formazione ideata
da Pirlo – è stato detto – per far posto al ritorno di Alvaro Morata che non ha
quasi toccato palla.
Dopo
averci a lungo pensato, infatti, la sostituzione di Higuain (che ha comportato
per la Società una perdita secca di 20 milioni) è caduta sullo spagnolo
dell’Atletico Madrid che era già stato a Torino nelle stagioni 2014-2015 e
2015-2016 segnando in campionato solo 8 goal nella prima e 7 nella seconda stagione, ma
ben figurando in Champions con 7 reti complessive nei due anni. Era un Morata
giovane che correva molto ma che non è mai stato una punta da infiltrare
stabilmente nell’area di rigore avversaria, l’attaccante di cui avrebbe avuto
bisogno la Juve di quest’anno. Inoltre, i “ritorni” non portano mai molta
fortuna, naturalmente spero di sbagliarmi. Resta il fatto che senza il solito
Ronaldo e senza i tre goal divorati dalla Roma, i bianconeri avrebbero
registrato la prima sconfitta del Campionato già alla seconda giornata. E la
prossima sfida non sarà uno scherzo: domenica arriva a Torino il Napoli, reduce
dalla vittoria per 6-0 contro il Genova. Per la Juve non resta che sperare in
Dybala e soprattutto che i nuovi esperimenti di Pirlo (intendiamoci: grande
campione sul campo ma ignoto come allenatore) non facciano crollare già alla
terza di campionato le ambizioni del popolo bianconero di fregiarsi del decimo
scudetto consecutivo.
sergio
magaldi
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