venerdì 1 luglio 2022

NUOVA FONTE DI ENERGIA A PORTATA DI MANO...

 




Nuova fonte di energia a portata di mano in Italia

Quando tutto sembra a portata di mano, sono sempre gli ultimi scalini i più difficili da superare

 di Alberto Zei 

Un occasione da non perdere -  È stato recentemente riconfermato un forte interesse verso una   nuova fonte di energia proveniente dai nuclei della  materia,  a basso costo, praticamente priva di  immissioni radioattive, ipotizzata dalla fusione di coppie  di atomi di Idrogeno avvalendoci di specifici reticoli cristallini individuati in leghe a base di Nichel-Rame, come la costantana (il filo  incandescente delle stufe elettriche).

Si tratta degli ultimi sviluppi di nuove fonti energetiche che in questo particolare periodo di crisi mondiale da combustibili fossili potrebbe portare il nostro Paese e l’intera umanità a quel balzo di qualità sulle fonti di energia non inquinanti che le lobby internazionali dei predetti combustibili hanno finora  ostacolato per non compromettere i loro enormi profitti.

Tali tipologie di ricerche sono generalmente note come “Fusione Fredda”. Da oltre 10 anni il nome è stato modificato in LENR, cioè Low Energy Nuclear Reaction che meglio descrive il fenomeno.  Alcune delle più “moderne” reazioni LENR possono operare anche a temperature prossime a 1000 °C, quindi di immediato utilizzo tecnologico.

Tutto sembra dunque a portata di mano, stante la conoscenza e l’esperienza di ricercatori di tutto il mondo di questa fonte di energia, ma i finanziamenti per il perfezionamento e conclusione di tal genere di ricerca sono stati finora esclusi (a parte notevoli eccezioni, principalmente il Giappone) sotto il pretesto che se prima non viene dato modo di verificare la teoria e la ripetibilità degli esperimenti, la Fusione Fredda viene esclusa dai sostegni economici dello Stato.


DISPOSITIVO LENR








Mille teorie non valgano un fatto - La pretestuosità utilizzata per escludere la concorrenza LENR dal monopolio dei carburanti fossili, rappresentata da una nuova fonte di energia a basso costo e  “a volontà”, si basa come detto, sulla insufficiente dimostrazione teorica LENR per ottenere il funzionamento della ricerca.

Un atteggiamento del genere ricorda la avversione degli scienziati di inizio secolo scorso nei confronti di Guglielmo Marconi che dovette lasciare l’Italia e rivolgersi all’Inghilterra per sperimentare la propria invenzione. Ma anche là non riuscì a liberarsi completamente dall’ostilità del mondo. Tra gli Scienziati più in voga che avversavano le varie scoperte di Marconi  c’ era  Henri Poincaré che chiedeva se Marconi sapesse che la Terra è tonda    e  l’olandese Hendrik Lorenz, uno delle eminenze dell’elettromagnetismo. Quest’ ultimo  era addirittura insofferente nei confronti del giovane Marconi che proponeva la trasmissione a lunga e lunghissima distanza (tipo Londra-New York) di onde elettromagnetiche. Una idiozia di questo tipo faceva infuriare Lorenz, ben sapendo e scientificamente provando che le onde elettromagnetiche si propagano in linea retta e che quindi non potevano seguire la curvatura terrestre.

 

Il fatto… - Marconi non fu da meno, dimostrando al mondo intero in modo eclatante e folkloristico come da Londra egli potesse accendere attraverso la sua radio la pubblica illuminazione in America a Baltimora. L’esperimento riuscì perfettamente e la storia lo ricorda come un trionfo. Chi aveva ragione? Né Marconi né Lorenz sapevano che le onde elettromagnetiche si propagavano anche a zig-zag, “rimbalzando” tra la Terra e lo strato ionizzato dell’atmosfera. Ma l’esperimento funzionò a prescindere dalla conoscenza scientifica dell’epoca. La teoria venne dopo.








La storia si ripete – Anche la ricerca LENR è stata finora oggetto di contestazione con privazione di fondi pubblici. Ciò fa piuttosto evincere che l’avversione non consista nella insufficiente dimostrazione teorica ma nel reale pericolo che con un adeguato supporto economico ai vari Laboratori di ricerca (tollerati appena), si realizzi il temuto successo. Unicamente per dare l’idea della molteplicità dei differenti criteri di ricerca, si accennano alcuni metodologie LENR. Tra questi si ricorda: quello elettrolitico; quello che utilizza l’effetto piezoelettrico dei materiali; il sistema ad ultrasuoni; quello al plasma localizzato; altri ancora ve ne sono, così come altri saranno ulteriormente escogitati.

 

Di cosa si tratta -  Il sistema intrapreso in Italia da Ricercatori afferenti all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati (INFN-LNF) è quello dell’utilizzo di particolari fili di Costantana, una lega di basso costo a base di Rame e Nichel. Riassumendo, tale materiale viene sottoposto ad una serie di trattamenti superficiali per renderlo di dimensioni sub-micrometriche, tale superficie spugnosa viene ricoperta di altri materiali aventi una elevata facilità ad emettere elettroni a temperature medio-alte (600-1000 °C). Il tutto viene opportunamente “sagomato” a forma di bobina ed immesso in piccolo recipiente chiuso (“core” del reattore) in cui viene immesso l’Idrogeno. Il tutto viene opportunamente riscaldato tramite passaggio di corrente elettrica lungo il filo (ben noto effetto Joule).

 

Un’occasione da non perdere -  La crisi energetica determinata soprattutto nel nostro Paese dalla cronica dipendenza di carburanti fossili di provenienza estera, dovrebbe far cambiare almeno adesso, l’impostazione politica contraria a questo tipo di ricerca. Il primo atto dovrebbe essere quello di sovvenzionare massicciamente questa soluzione, peraltro a basso costo, all’interno di Istituzioni dello Stato dando nel modo più efficace e più immediato possibile il supporto necessario ai Laboratori dello INFN in cui il Dott. Celani, illustre Scienziato di fama internazionale, sta cercando di ultimare con limitate risorse economiche dedicate, la conclusione sperimentale di questa nuova fonte di energia.


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