HADES - P L U T O N E |
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte I
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte II
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte III
ASTROLOGIA
E ASTRONOMIA Parte IV
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte V
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte VI
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte VII
Come signore delle immense ricchezze del sottosuolo Hades è presto identificato anche con Plutos “ricco” che in realtà era un’altra divinità della mitologia greca. Tant’è che Aristofane (450 - 385 a.C circa), nella celebre commedia “Pluto”, parla di lui prima che Hades e Pluto siano identificati con una sola divinità. Nella commedia, tale Scaracchia si adopera al fine di ridare la vista a Pluto per modo che il dio, disubbidendo a Zeus, dispensi le proprie ricchezze solo agli onesti, fuggendo i bricconi che sino ad allora aveva arricchito.
Interessante è nella commedia di Aristofane l’affermazione di Scaracchia circa il potere di Pluto considerato persino più grande di quello di Zeus-Giove. Una osservazione che varrà a maggior ragione anche per Hades-Plutone. Infatti, se i decreti di Giove possono essere mutati, quelli di Plutone sono immutabili perché espressione di Ananke, cioè la Necessità, il fato o destino, una divinità della cosmogonia orfica, con la quale, come vedremo in seguito, Plutone ha mantenuto più di un legame.
I decreti
di Hades-Plutone sono dunque irrevocabili, di qui la supremazia che egli vanta
nei confronti di tutti gli altri dei dell’Olimpo, Zeus-Giove compreso. Pure, il
mito ci offre l’esempio di alcuni eroi che scesi e/o precipitati nel mondo
sotterraneo riescono a fare ritorno sulla terra grazie non solo al loro
coraggio ma all’intercessione di altri dei. È il caso di Sisifo che, almeno
finché gode della protezione di Zeus e dell’aiuto di Persefone, scenderà più
volte negli Inferi per ritornare ogni volta alla luce, ma che infine sarà
costretto a rimanere del regno di Hades, condannato in eterno a far rotolare un
masso con la testa e con le mani nel vano tentativo di spingerlo in alto, ogni
volta ricominciando da capo. Insomma, nonostante le illusioni che è capace di
generare nei viventi e persino negli dei, Hades-Plutone gode di una volontà
incrollabile e di un potere che non si lascia scalfire e di cui concede solo
qualche briciola al padre Crono-Saturno, il dio del tempo di cui è ancora il
carceriere. Egli sorride beffardo quando eroi e semidei credono di averlo
ingannato vincendo la morte. Di quell’apparente, momentaneo insuccesso egli
sembra astutamente burlarsi e lascia che Saturno per un po’ si diverta a sua
volta, prolungando l’esistenza mortale tra affanni, malattie e vecchiaia. E
insieme al padre, di cui dirige la volontà, Hades-Plutone, si diverte a
cacciare nella tomba persino gli dei antichi e quelli sempre risorgenti. Dov’è
Zeus se il suo potere sulla terra e nel cielo – come diceva l’antica profezia –
sarà abbattuto da un semidio, da un essere che ha insieme natura umana e
divina? Si avvicendano gli dei, ma Hades-Plutone è sempre lo stesso perché il
suo regno è invincibile e viene da molto lontano...
Di dove viene il potere
assoluto di Hades-Plutone, il solo tra gli dei che assiste impassibile al
sorgere e al tramonto di ogni altra divinità? Che si fa beffe di eroi e semidei
illudendoli di poterlo vincere? Ricco (Ploutos) padrone del sottosuolo,
capace di annidarsi ovunque sopra la terra senza essere visto (Hades),
egli è il Signore della vita e della morte, distruttore di tutto ciò che
esiste, ma anche rigeneratore ciclico di ogni forma di esistenza. Divinità
maschile, Hades-Plutone è nondimeno l’erede della Grande Madre, la divinità
primordiale di ogni tradizione, che si tratti della dea sumera Ereškigal, della dea Kālī della tradizione hindu,
della dea atzeca Coatlicue o della Magna Mater Cibele, la dea onorata dai
Romani. D’altra parte, sembra certo che l’archetipo del femminile preceda ogni
altra rappresentazione del divino, come attestano le tante sculture della
Grande Madre dell’età della pietra ritrovate un po’ ovunque. Neppure era
infrequente nelle culture più arcaiche l’attribuzione ad una sola divinità
delle prerogative maschili e femminili insieme.
Hades-Plutone è l’erede della Grande Madre da
quando in Occidente i nuovi dei si affermano contro i vecchi e scelgono
nell’Olimpo una dimora opposta a quella delle divinità arcaiche e ctonie, da
quando tra gli esseri umani si vanno spegnendo le ultime forme di matriarcato
regolate dalla natura e ovunque si afferma il patriarcato con le sue ferree
leggi. Non a caso, il nuovo sovrano esercita i poteri rigeneranti attraverso
Persefone, la fanciulla rapita, stuprata e fatta sua sposa, e per il resto si
affida alle divinità primordiali di sempre: Ananke, (necessità, fato o destino)
su tutte e poi soprattutto le Moire e le Erinni. È questa eredità lo rende
inviso agli dei con cui ha conquistato e diviso il potere, e terribile agli
esseri umani che, pure, di lui apprezzano i doni effimeri dell’eros,
della vita e della ricchezza ma di cui
aborrono gli eterni decreti della natura di cui è custode: la morte,
l’inconscio, il karma.
Nessun commento:
Posta un commento