giovedì 7 luglio 2022

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA (Parte VIII)

HADES - P L U T O N E

 

 SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

 

 Fratello di Zeus-Giove, Hades-Plutone collabora con lui e con Poseidone-Nettuno ad abbattere il dominio del padre comune Crono-Saturno e delle divinità più antiche. Del genitore – rinchiuso nel Tartaro, il luogo delle ombre e dei morti descritto da Esiodo nella Teogonia – Hades “l’invisibile” diviene il carceriere, finché con la spartizione dei tre regni fra gli dei nuovi (cielo e terra a Zeus, mare a Poseidone), egli ottiene definitivamente il dominio del mondo sotterraneo.

Come signore delle immense ricchezze del sottosuolo Hades è presto identificato anche con Plutos “ricco” che in realtà era un’altra divinità della mitologia greca. Tant’è che Aristofane  (450 - 385 a.C circa), nella celebre commedia “Pluto”, parla di lui prima che Hades e Pluto siano identificati con una sola divinità. Nella commedia, tale Scaracchia si adopera al fine di ridare la vista a Pluto per modo che il dio, disubbidendo a Zeus, dispensi le proprie ricchezze solo agli onesti, fuggendo i bricconi che sino ad allora aveva arricchito.

Interessante è nella commedia di Aristofane l’affermazione di Scaracchia circa il potere di Pluto considerato persino più grande di quello di Zeus-Giove. Una osservazione che varrà a maggior ragione anche per Hades-Plutone. Infatti, se i decreti di Giove possono essere mutati, quelli di Plutone sono immutabili perché espressione di Ananke, cioè la Necessità, il fato o destino, una divinità della cosmogonia orfica, con la quale, come vedremo in seguito, Plutone ha mantenuto più di un legame.

I decreti di Hades-Plutone sono dunque irrevocabili, di qui la supremazia che egli vanta nei confronti di tutti gli altri dei dell’Olimpo, Zeus-Giove compreso. Pure, il mito ci offre l’esempio di alcuni eroi che scesi e/o precipitati nel mondo sotterraneo riescono a fare ritorno sulla terra grazie non solo al loro coraggio ma all’intercessione di altri dei. È il caso di Sisifo che, almeno finché gode della protezione di Zeus e dell’aiuto di Persefone, scenderà più volte negli Inferi per ritornare ogni volta alla luce, ma che infine sarà costretto a rimanere del regno di Hades, condannato in eterno a far rotolare un masso con la testa e con le mani nel vano tentativo di spingerlo in alto, ogni volta ricominciando da capo. Insomma, nonostante le illusioni che è capace di generare nei viventi e persino negli dei, Hades-Plutone gode di una volontà incrollabile e di un potere che non si lascia scalfire e di cui concede solo qualche briciola al padre Crono-Saturno, il dio del tempo di cui è ancora il carceriere. Egli sorride beffardo quando eroi e semidei credono di averlo ingannato vincendo la morte. Di quell’apparente, momentaneo insuccesso egli sembra astutamente burlarsi e lascia che Saturno per un po’ si diverta a sua volta, prolungando l’esistenza mortale tra affanni, malattie e vecchiaia. E insieme al padre, di cui dirige la volontà, Hades-Plutone, si diverte a cacciare nella tomba persino gli dei antichi e quelli sempre risorgenti. Dov’è Zeus se il suo potere sulla terra e nel cielo – come diceva l’antica profezia – sarà abbattuto da un semidio, da un essere che ha insieme natura umana e divina? Si avvicendano gli dei, ma Hades-Plutone è sempre lo stesso perché il suo regno è invincibile e viene da molto lontano... 

Di dove viene il potere assoluto di Hades-Plutone, il solo tra gli dei che assiste impassibile al sorgere e al tramonto di ogni altra divinità? Che si fa beffe di eroi e semidei illudendoli di poterlo vincere? Ricco (Ploutos) padrone del sottosuolo, capace di annidarsi ovunque sopra la terra senza essere visto (Hades), egli è il Signore della vita e della morte, distruttore di tutto ciò che esiste, ma anche rigeneratore ciclico di ogni forma di esistenza. Divinità maschile, Hades-Plutone è nondimeno l’erede della Grande Madre, la divinità primordiale di ogni tradizione, che si tratti della dea sumera Ereškigal, della dea Kālī della tradizione hindu, della dea atzeca Coatlicue o della Magna Mater Cibele, la dea onorata dai Romani. D’altra parte, sembra certo che l’archetipo del femminile preceda ogni altra rappresentazione del divino, come attestano le tante sculture della Grande Madre dell’età della pietra ritrovate un po’ ovunque. Neppure era infrequente nelle culture più arcaiche l’attribuzione ad una sola divinità delle prerogative maschili e femminili insieme.

Hades-Plutone è l’erede della Grande Madre da quando in Occidente i nuovi dei si affermano contro i vecchi e scelgono nell’Olimpo una dimora opposta a quella delle divinità arcaiche e ctonie, da quando tra gli esseri umani si vanno spegnendo le ultime forme di matriarcato regolate dalla natura e ovunque si afferma il patriarcato con le sue ferree leggi. Non a caso, il nuovo sovrano esercita i poteri rigeneranti attraverso Persefone, la fanciulla rapita, stuprata e fatta sua sposa, e per il resto si affida alle divinità primordiali di sempre: Ananke, (necessità, fato o destino) su tutte e poi soprattutto le Moire e le Erinni. È questa eredità lo rende inviso agli dei con cui ha conquistato e diviso il potere, e terribile agli esseri umani che, pure, di lui apprezzano i doni  effimeri dell’eros, della vita e della ricchezza ma di cui aborrono gli eterni decreti della natura di cui è custode: la morte, l’inconscio, il karma.

 S E G U E

 sergio magaldi


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