Da
ieri notte la Juve, al primato di avere ormai da oltre un anno il gioco più
brutto della Serie A, aggiunge anche quello di aver fatto indossare ai propri
tesserati una delle divise più ridicole che si siano mai viste sui campi di
calcio. Primati assai inquietanti per una società che vanta una fama
internazionale per le tante vittorie e soprattutto una tradizione di stile e di
rispettabilità come il club bianconero.
Appena ho visto sul terreno dell’Allianz Stadium i calciatori juventini con quella divisa grottesca - maglietta rosa su fondo blu scuro con figure floreali geometriche e calzoncini aderenti blu pavone - ho subito pensato che non avremmo vinto e dire che, malgrado tutto, stavo per essere smentito!
Battute
a parte, il primo tempo della partita contro la Salernitana confermava le mie
peggiori previsioni: due goal subiti senza un accenno di reazione, un gioco
inesistente e una scarsa condizione fisica. Tutto sembrava cambiare nei primi
minuti del secondo tempo dopo la rete di Bremer. Cessava finalmente il “non
gioco” della Juve o, per meglio dire, il suo gioco “semplice”, fatto di difesa
bassa, passaggi stucchevoli tra terzini, centrali e portiere, con qualche rara
ripartenza che non si traduce mai in una offensiva di squadra: i bianconeri,
con la difesa finalmente alta cominciavano ad aggredire gli avversari con una
foga, peraltro già vista in occasioni simili e che in realtà maschera la
mancanza di una strategia e di una organizzazione di gioco. Questo vigore
improvviso, che se non altro ha il
potere di accendere i tifosi, si traduce spesso in un fuoco di paglia. Tant’è
che bisognava attendere il terzo minuto di recupero per ottenere il pareggio di
Bonucci che ribatteva a rete il rigore paratogli dal portiere della
Salernitana. Qualche istante dopo succedeva l’inverosimile: goal di Milik su
azione di calcio d’angolo e la Juve va sul 3-
Per chi crede nel Karma, si dirà che la Juventus non meritava di vincere e soprattutto che la Salernitana non meritava di perdere. Vero! Resta tuttavia la beffa della vittoria scippata dall’incompetenza e il danno dei 2 punti persi e dei due giocatori che salteranno la prossima o addirittura le prossime partite. Questione non irrilevante quella delle espulsioni, tenuto anche conto delle assenze di Pogba, Di Maria e Chiesa.
Già,
perché mentre da parte degli addetti ai lavori si continua a dire che la Juve
dispone dell’organico più forte del Campionato e si sottolineano le meraviglie
della sua campagna acquisti-cessioni, faccio notare che alle partenze di
Chiellini, De Ligt, Demiral, Bentancur, Arthur, Ramsey, Kulusevski, Morata,
Dybala e Bernardeschi sono subentrati Bremer, Paredes, Kostic, Milik, Pogba e
Di Maria. Siamo sicuri che il rapporto acquisti-cessioni abbia portato
realmente un beneficio? Sicuramente sì per quanto riguarda la riduzione degli
ingaggi, non ne sarei altrettanto sicuro sul piano delle risorse agonistiche.
Una campagna celebrata dagli addetti ai lavori perché si è basata soprattutto
sull’acquisto di due fuoriclasse: Pogba e Di Maria. In un post del 12 giugno
scorso, scrivevo in proposito:
“Tante le voci di mercato in entrata: a cominciare da
Pogba, il cui contratto costerà alla Juve molto di più di quanto sarebbe
costato il rinnovo di Dybala a 6 milioni a stagione, con l’osservazione che
l’argentino nell’ultimo anno ha segnato 10 goal e Pogba uno solo, che l’ex
juventino […] è più giovane, che il francese ha avuto uno scarso rendimento
negli ultimi tre anni al Manchester UTD, e che, a mio giudizio, Pogba non è il
centrocampista che serve alla Juve e, infine, che i “ritorni” sono raramente
proficui. Il massimo sarebbe stato puntare su Milinkovic-Savic o quantomeno su
qualche altro vero e grande centrocampista.
Diverso il discorso per Di Maria, intrigante il suo possibile
arrivo a Torino, se non fosse che l’ingaggio richiesto per pochi mesi (prima e
dopo il mondiale) è addirittura assurdo (nove milioni di euro)”.
La realtà si è rivelata ben peggiore di ogni
previsione: Pogba non ha mai giocato in Campionato e, se tutto va bene, comincerà
a giocare dopo i mondiali, ma poi finirà col fare l’operazione sino ad oggi
rimandata proprio per essere presente in Qatar e starà fuori per un altro anno.
Di Maria, nonostante abbia già fatto vedere sprazzi del proprio talento, ha
avuto e avrà sino al mondiale una presenza episodica, legata ad un’età che lo
costringe spesso a fermarsi anche per non pregiudicare la sua partecipazione
con l’Argentina nel mondiale di calcio ormai prossimo. Inoltre, è abbastanza
improbabile che si fermi un secondo anno in una squadra per lui così poco
appetibile
… Tutto ciò mentre Dybala, con un ingaggio di gran
lunga inferiore a quello di Pogba e Di Maria, fa volare la Roma con goal,
assist e bel gioco…
sergio
magaldi
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