lunedì 26 novembre 2012

IL MILAN BATTE LA JUVE CON LA MANO DI...






 Nocerino sbatte il pallone con la mano sul fianco di Isla e per  Rizzoli è subito rigore! La svista arbitrale non ha giustificazione per tre motivi: 1)I due giocatori sono a distanza ravvicinata 2) Il centrocampista del Milan colpisce il pallone con la mano 3) Il centrocampista della Juve ha le braccia sollevate in aria [forse proprio per evitare di commettere un fallo] e la palla gli rimbalza sul fianco, sotto l’ascella. Il gioco andava dunque interrotto, non per dare il penalty della vittoria al Milan, ma un calcio di punizione a favore della Juventus. Persino Allegri, allenatore del Milan, ammette che il rigore era inesistente. Detto questo, occorre riconoscere che il Milan ha giocato meglio della Juventus e che, sotto questo profilo, ha meritato la vittoria.

  La vittoria di Pescara con largo punteggio e soprattutto la splendida vittoria contro i Campioni d’Europa in carica [Il Chelsea di Champions League] devono avere illuso i bianconeri, dopo il campanello d’allarme della sconfitta interna contro l’Inter. Gli addetti ai lavori, da Alessio vice-allenatore della Juve ad Arrigo Sacchi commentatore TV, parlano tutti di una giornata “storta” in cui la squadra non ha giocato come è solita fare. Non sono d’accordo e le ragioni le ho già dette nel post del 7 Novembre u.s., “La Iuventus cade nel derby d’Italia e non fa 50!”. Le ripropongo in sintesi:

 1)Il “calcio totale” praticato dalla Juve e di cui parla Sacchi con ammirazione [gioco che quando ha successo esalta il ruolo dell’allenatore, talora a discapito dei grandi campioni] sta diventando sempre più decifrabile per gli avversari. 2)La squadra, nonostante abbia il secondo migliore attacco del Campionato [preceduto soltanto da quello della Roma di Zeman], stenta sempre nell’andare a rete per la mancanza di una vera punta centrale, come si è visto contro il Milan, quando tutte le azioni della Juve convergevano al centro dell’aria di rigore avversaria dove non c’era nessuno per colpire a rete. 3)Lo schema tattico della Juventus per essere utilizzato efficacemente presuppone la forma fisica dei suoi interpreti, al 100%. 4)Il visibile calo di rendimento di un grande regista come Pirlo, divenuto all’improvviso lento ed impreciso, e di un buon centrocampista come Marchisio, negli ultimi tempi [anche in Nazionale] apparso in confusione. 5)Lo scarso turnover di una rosa che per qualità e quantità non ha pari nelle altre squadre del campionato italiano. 6)La progressiva “cannibalizzazione” di giocatori dotati di personalità e fantasia: Krasic, Matri, Del Piero [cui è stato dato frettolosamente il “benservito”], ora anche Pogba [che da quando è stato accusato di “indisciplina tattica” è stato fatto giocare per pochi minuti e che non ha ripetuto le grandi prestazioni fornite in precedenza] e forse persino Lichtsteiner al quale ieri è stato preferito prima Isla, che dalla fascia non è mai riuscito a crossare nell’area avversaria, poi il modesto Padoin. 7)Il ragionevole dubbio che anche l’acquisto di una grande punta [che probabilmente non sarà mai fatto] sarebbe vanificato nelle dinamiche di gioco di questa Juve.

 Tutto ciò a prescindere dal fatto che, senza il rigore inesistente, la brutta Juve di ieri sera avrebbe pareggiato 0-0, che gli avversari italiani dei bianconeri hanno i loro problemi e che i numeri dello scorso anno, in cui la Juve vinse lo scudetto, erano inferiori a quelli di quest’anno: 30 punti nelle prime 14 partite contro i 32 di quest’anno, lo stesso numero di goal subiti [10] ma 24 goal fatti contro i 29 del campionato in corso. Inoltre, l’anno passato, dopo 26 partite, il bilancio della Juve era di 13 vittorie e 13 pareggi, mentre in questo sono già 10 le vittorie su 14 partite giocate. Resta il fatto preoccupante che, nelle ultime quattro partite di Campionato, il bilancio è di due sconfitte, un pareggio e una vittoria contro modesti avversari. Resta ancora l’osservazione, non propriamente inutile, che le due sconfitte [come pure i due pareggi contro Fiorentina e Lazio] siano avvenute contro squadre che nel loro organico hanno giocatori di grande personalità [Inter e Milan].

sergio magaldi

2 commenti:

  1. ma che ne fotte del calcio? Oddio pure tu ?

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    1. Sì, anch’io, e mi spiace deluderti. D’altra parte questo blog è dichiaratamente uno zibaldone e dunque si occupa anche di calcio. Dovrei parlarti delle origini nobili o addirittura sacre di questo gioco che già si praticava nell’antichità in tutte le latitudini [un’antichità che risale a molti secoli prima di Cristo] e che nel pallone simulava la sfera, la rotondità dei mondi [astri e pianeti] e soprattutto il disco del sole. Non lo faccio, limitandomi a ricordare che Giacomo Leopardi dedica al calcio la canzone A un vincitore del pallone, che Umberto Saba scrive ben 5 poesie sul gioco del calcio, che Jean-Paul Sartre considera questo gioco una metafora della vita e, infine, [quelli citati sono solo pochi esempi] che Pier Paolo Pasolini così si esprime sul gioco del pallone: “ Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro”. In una intervista di Enzo Biagi, su La Stampa del 4 Gennaio 1973, alla domanda: “Senza cinema, senza scrivere, che cosa le sarebbe piaciuto diventare?”, Pasolini risponde: “Un bravo calciatore. Dopo la letteratura e l’eros, per me il football è uno dei grandi piaceri”.
      Neppure va dimenticato l’aspetto semplicemente ludico. Guardo sempre con apprensione chi detesta il calcio o lo considera una sorta di “oppio dei popoli” e mi chiedo se egli non sia in debito di gioco con la propria infanzia e la propria adolescenza. Chi, ragazzo, non ha mai giocato a pallone? Preso a calci una palla con gli amici? Se non l’ha fatto, non ha mai giocato veramente. Naturalmente parlo di un maschio, perché se femmina, mi rendo perfettamente conto che i valori imposti dalla società, dalla famiglia e dall’educazione erano, e forse sono ancora oggi, altri e diversi.

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