Il “miracolo” che
mi auguravo c’è stato, con la dea del pallone che rinnova il suo credito nei
confronti del commissario della nazionale. Resto però convinto che giocare con
cinque centrocampisti e una sola punta sia un inutile spreco di energie [leggi
il post MONDIALI DI CALCIO: questa notte Italia-Inghilterra…]. Buon per noi che il caldo eccessivo e l’elevato
tasso di umidità, abbassando i ritmi di gioco, abbiano limitato le incursioni
degli inglesi, consentendo al fitto centrocampo italiano di tenere palla e di
tessere una ragnatela a protezione di una difesa non impeccabile. Pur con la
lieta novità di un ottimo esterno basso come Matteo Darmian e con le conferme di
Barzagli – che all’ultimo istante toglie dai piedi degli inglesi la palla del
2-1 in
loro favore – e di un Sirigu che non fa rimpiangere Buffon e che, risultando
tra i migliori in campo, fa riflettere sui rischi concreti che abbiamo corso nell’arco
dei 90 minuti.
Com’era prevedibile,
la squadra azzurra manca di profondità. Il primo goal lo trova Marchisio con un
tiro da lontano che, se non è proprio “il tiro della domenica”, considerando il
valore del centrocampista juventino, molto gli somiglia. Balotelli ha ricevuto
solo tre palle giocabili: con la prima ha sfiorato la porta, con la seconda,
calciata in modo spettacolare da posizione angolare s’è visto negare il goal da
un intervento altrettanto straordinario del difendente inglese, con la terza ha
segnato la rete della vittoria. Cosa potrebbe fare Supermario se gli fosse
affiancata una punta di ruolo? Forse non lo sapremo mai. In proposito Mourinho, dopo aver elogiato Darmian e aver detto che
questa partita è stata, almeno per ora, la più bella dei mondiali, osserva:
"Mario [Balotelli] mi è piaciuto, ma avrebbe bisogno di toccare più
palloni”.
Resta il fatto che l’Italia ha vinto e che Prandelli, nonostante tutto, ha avuto ragione. La speranza è che
continui ad averla anche nell’immediato futuro.
sergio
magaldi
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