My Old Lady, regia di Israel Horovitz, USA-Inghilterra-Francia, Novembre 2014, 107 minuti |
Un film elegante,
garbato… francese. Eppure non sono francesi né il regista Israel Horovitz, né i
protagonisti: dall’americano Kevin Kline nella parte dello spiantato
newyorchese Mathias Gold, giunto a
Parigi per prendere possesso dell’eredità paterna, né le inglesi Maggie Smith e
Kristin Scott Thomas, efficaci interpreti, rispettivamente, della novantenne Mathilde Girard e di sua figlia Chloé.
È l’amore che ha
sempre nutrito per la ville lumière, a consentire a Israel Horovitz
la trasposizione cinematografica di una pièce
rappresentata con grande successo al Promenade Theater di New York circa 12
anni fa. È il “salto” da una città virtuale che vive sul palcoscenico ad una
città reale, per un’ambientazione niente affatto “da cartolina”, con personaggi
per nulla “superficiali e stucchevoli”, come pretende Paolo D’Agostini su la Repubblica.
E su tutta la
vicenda, aleggia l’ironia garbata di una signora novantenne [nella splendida
interpretazione di Maggie Smith] e la
sua, cinica solo in apparenza, filosofia di vita: l’amore, quello vero, quali che siano le sue forme, non è mai sacrificio o
rinuncia ma arricchimento e accettazione. Solo un malinteso, solo un’educazione
sbagliata può fare apparire come tabù
ed egoismo un sentimento autentico
tra due persone.
Un film che tratta la vita per quello che è: una fugace visione della bellezza, un’opportunità
altrettanto fugace di amare veramente,
senza illusioni e senza precetti. Peccato solo che la critica nostrana non
l’abbia saputo apprezzare.
sergio magaldi
Nessun commento:
Posta un commento